Asset Management e Organizzazione della Manutenzione

Per fare sì che l’Asset resti in condizioni tali da consentire di realizzare gli obiettivi aziendali di efficienza, effi­cacia e sicurezza

  • Marzo 8, 2019
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  • Asset Management e Organizzazione della Manutenzione
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    Asset Management e Organizzazione della Manutenzione

Come per l’ingegneria (argomento trattato nel numero di febbraio) la gestione degli Asset Industriali comporta un nuovo e diverso approccio per quanto riguarda la Organizzazione ed i Processi della Manutenzione

La manutenzione è uno dei tre pilastri su cui si regge l’Asset Management ed è sicuramente il più importante per il ciclo di vita dell’Asset e per fare sì che l’Asset resti in condizioni tali da consentire di realizzare gli obiettivi aziendali di efficienza, effi­cacia e sicurezza.

Manutenzione e business

La manutenzione deve quindi ricoprire un ruolo strategico, allineando le proprie attività con i piani di business aziendali di medio e lungo termine. Ciò è necessario per portare un contributo realmente efficace per gli obiettivi da raggiungere e a garan­zia della competitività e della sostenibilità a lungo termine.

Per questo il sistema manutentivo deve essere strutturato come un processo in modo da ot­temperare ai seguenti principi fondamentali:

Conservazione del patrimonio impiantistico: è uno degli obiettivi più importanti che deve esse­re perseguito con interventi tempestivi in ragio­ne delle necessità, anche a costo di conflitti con la produzione (intesa anche come esercizio)

Miglioramento delle prestazioni (affidabilità): la conservazione del patrimonio impiantistico deve essere perseguita in una ottica di miglio­ramento ed adeguamento degli impianti alle esigenze qualitative e quantitative in continuo cambiamento

Crescita della disponibilità: è il parametro dell’efficacia dell’azione manutentiva. E’ intesa come rapporto tra le ore di marcia produttiva di una macchina o di un impianto, in condizioni di rispetto degli standard qualitativi e quantitativi, ed il tempo di esercizio programmato ed atteso

Riduzione dei costi: attraverso l’applicazione sempre più estesa della manutenzione a con­dizione/predittiva e migliorativa, cioè attraverso l’ottimizzazione del sistema

Il processo di manutenzione richiede pertanto:

  • progettazione
  • pianificazione delle attività necessarie 
  • programmazione o schedulazione delle risorse
  • esecuzione delle attività
  • controllo della gestione operativa
  • monitoraggio attraverso indicatori individuati
  • Il tutto in ottica di miglioramento continuo.

 

Generazione di valore

Però (come affermato dal Direttore della Rivista in un suo editoriale) il saper fare manutenzione, an­che in modo ottimale, è condizione necessaria ma non sufficiente per una piena generazione di valore di una organizzazione.

Il concetto di valore deve quindi essere inteso come elemento fondante per la progettazione della funzione Manutenzione nella più ampia visione di gestione del ciclo di vita degli Asset (dove il concet­to di generazione di valore è centrale).

La pratica industriale dovrà concentrarsi quindi sulla creazione di valore, e il manager di Manu­tenzione dovrà sapere come portare valore, con scelte tecniche, organizzative e tecnologiche.

E allora assume nuova importanza il controllo eco­nomico dell’attività manutentiva attraverso almenoi seguenti punti fondamentali:

Attuazione di un vero Controllo di gestione: mette­re in atto tutte le modalità di controllo ed indirizzo finalizzate all’obiettivo che l’azienda si propone.

Definizione del budget ed dei consuntivi: stru­menti con i quali si controlla l’intero fenomeno manutentivo.

Definizione e controllo del Costo del ciclo di vita: tutti i costi che accompagnano l’esistenza di un veicolo

Il Sistema manutentivo in questa nuova ottica ha quindi l’obbligo di operare per:

1. Determinazione dell’ambiente di vita e delle effettive condizioni di utilizzo, cioè individuazio­ne delle specificità e criticità dell’esercizio. Non solo quindi un profilo di missione genericamen­te definito, ma tutti i parametri che in qualche misura hanno influenza e sono significativi per il sistema manutentivo.

2. Definizione delle esigenze di affidabilità e manutenibilità. Chi acquista un bene deve avere ben chiaro e definire in capitolato le caratteri­stiche funzionali del prodotto (che poi generano le specifiche di progetto) in grado di soddisfare compiutamente le esigenze.

3. Realizzazione di un programma di manuten­zione mirato, che discende dalle informazioni tecniche del Costruttore ma che deve essere sviluppato dal manutentore sulla base di dati storici, dell’esperienza consuntivata e del pro­gramma di utilizzo che l’esercizio adotterà.

Postulati per l’organizzazione

Possiamo quindi definire alcuni postulati per l’or­ganizzazione del Sistema Manutentivo.

1. Il servizio di manutenzione deve essere strut­turato in modo da ottemperare ai seguenti prin­cipi/obiettivi:

  • mantenere i beni in grado di funzionare nelle condizioni stabilite;
  • garantire la sicurezza del personale e la tutela ambientale;
  • rispondere ai requisiti di sicurezza nelle attività manutentive;
  • effettuare le attività di manutenzione con la massima economicità;

2. Ne discende la necessità di:

  • definizione delle politiche di manutenzione più idonee;
  • dimensionamento e qualificazione delle risorse per l’attuazione delle politiche selezionate;
  • controllo tecnico ed economico dei risultati. È essenziale disporre di un sistema di controllo tecnico-economico per ottimizzare la gestione ed il costo totale della manutenzione (KPI)

Conclusione

Riprendiamo e aggiorniamo la classica definizione della Manutenzione inserendola in questa nuova prospettiva:

“la Manutenzione è un PROCESSO che è parte rilevante della gestione di un ASSET per tutto il ciclo di vita atteso. È volta al mantenimento ed al miglioramento della qualità dei beni ed alla deter­minazione e conferma del loro valore”.

Bruno Sasso, Coordinatore Comitato Tecnico-Scientifico, Manutenzione T&M