Sebbene le cronache riportino soprattutto casi eclatanti riferiti ad alcune grandi città, il fenomeno degli incendi sugli autobus è in realtà diffuso in tutta Italia con cronache locali piene di racconti che narrano episodi di questo tipo. Una recente analisi svolta dall’osservatorio sugli incendi degli autobus istituito dall’Associazione Manutenzione Trasporti mostra come il fenomeno sia sostanzialmente stabile, con circa 120-150 autobus all’anno perduti a causa di questo tipo di eventi, pari a più di due alla settimana.
Il numero complessivo di episodi che si può ricavare per stima: secondo quanto quanto confermato dai responsabili di manutenzione delle aziende di trasporto pubblico locale consultate, per ciascun evento riportato dalla stampa, e sovente documentato con dovizia di dettagli e immagini grazie ai social media, un altro si verifica senza particolare clamore e rimane noto ai soli addetti ai lavori. Il fenomeno è davvero rilevante e comporta, ogni anno, un danno quantificabile in 30-40 milioni di euro.
Verso una linea guida di settore
La statistica, di prossima pubblicazione, si è svolta in parallelo all’impostazione di una Linea Guida dedicata proprio alla manutenzione e prevenzione incendi sugli autobus, redatta in seno al Gruppo di Lavoro GL-TPL-FIRE di ManTra.
Il documento si propone di supportare i responsabili manutenzione delle flotte di autobus nell’adozione di buone pratiche volte a prevenire il rischio incendi negli autobus e tiene conto di quelle ricadute di esperienza che, laddove tradotte in specifiche misure, hanno consentito di attuare la riduzione del rischio, dando vita a un vero e proprio protocollo da adottare per la riorganizzazione del processo e l’orientamento degli investimenti.
Va ricordato come il rischio incendio rappresenti, in primis, un elemento di valutazione obbligatorio per quanto esplicitamente previsto dal D.lgs 81/08, in quanto l’autobus stesso rappresenta l’ambiente di lavoro per autisti e (in taluni casi) manutentori. La relativa analisi risulta in questo caso un elemento ancora più critico in quanto la presenza di passeggeri aumenta le variabili da considerare e controllare, nonché le conseguenze di ciascun evento pericoloso considerabile.
Nel settore ferroviario, affine a quello del trasporto pubblico locale con veicoli su gomma, il tema è già stato affrontato con successo mediante un approccio basato proprio sull’analisi del rischio, portando in tutta Europa all’adozione di tecnologie e di prassi standard inserite nell’ambito dei Sistemi di Gestione della Sicurezza, resi obbligatori dal quadro normativo di riferimento a partire dal Regolamento UE 779/2019.
L’approccio tenuto nella redazione del presente documento è il medesimo, con l’obiettivo di fornire a datori di lavoro, dirigenti e RSPP uno strumento il più possibile completo per integrare i DVR aziendali e per definire una pratica di gestione basata proprio sull’analisi di rischio. Al di là dell’articolato della linea guida, anche qui l’argomento è trattato considerando gli aspetti, le tecnologie di ausilio alla gestione del rischio e le competenze del personale coinvolto.
Gestire il rischio in maniera costante
In passato, il confronto fra aziende sul tema ha già consentito di produrre qualche preziosa raccomandazione, anche da parte di un’associazione di categoria, ma oggi la vera sfida è far sì che la Linea Guida possa essere realmente applicata da ciascuna organizzazione in maniera costante, a prescindere da episodici ritorni di interesse dettati da sinistri o pur lodevoli iniziative di singoli. In altre parole, l’applicazione del protocollo di prevenzione deve diventare parte integrante della cultura aziendale.
della cultura aziendale. Un’analisi del rischio, del resto, non può prescindere da una raccolta strutturata e completa delle informazioni disponibili, tema che rappresenta la vera sfida per un’azienda di trasporto pubblico locale che voglia perseguire il miglioramento continuo in qualunque campo. Nel caso della prevenzione di incendi ai propri autobus, tale aspetto rappresenta invero la principale criticità, per per l’intrinseca e ben nota difficoltà di coniugare i processi tecnici (esercizio e manutenzione) con quelli amministrativi.
Viene in aiuto, in questo caso, l’eventuale disponibilità di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SMS), adottato in via obbligatoria nel settore ferroviario e, come prassi non formalizzata, in graduale estensione presso quelle aziende che oltre ai servizi di trasporto pubblico su gomma gestiscono sistemi di trasporto a impianto fisso quali ferrovie isolate, linee o reti di metropolitana (queste ultime passate di recente sotto il controllo di ANSFISA), tranvie, filovie, sistemi ettometrici. Per tali casistiche dovrebbe essere già stato implementato un metodo interno per il tracciamento formalizzato degli eventi di rilevanza per la sicurezza, e dunque anche per gli incendi o i principi di incendio.
In tutti gli altri casi, rappresenta buona pratica di settore impostare un registro degli eventi rilevanti ai fini degli incendi, da mantenersi a cura di un responsabile individuato e specificamente formato, da selezionarsi fra le figure tecniche aziendali. Tale responsabile coordinerà in primis il processo di registrazione degli eventi significativi a cura dei settori coinvolti (esercizio e manutenzione). La Linea Guida accompagnerà le aziende in un percorso di implementazione di questa raccolta dati, indicandone il formato e i possibili valori, attività che deve comunque essere svolta con riferimento allo specifico contesto operativo e con l’ausilio di esperti di settore che possano individuare ogni possibile ricaduta di esperienza da altri casi consimili.
Essenziale è che la raccolta dati non risulti fine a sé stessa, ma rappresenti uno strumento finalizzato ad attuare:
- La valutazione del rischio, con la quale il referente tecnico designato effettuerà l’analisi periodica dei dati e la definizione delle azioni di miglioramento da individuarsi. L’RSPP potrà essere a sua volta coinvolto per gli aspetti di sua competenza, con l’avvertenza di mantenere separati gli incontri di natura prettamente tecnica, finalizzati all’analisi delle cause degli eventi, e quelli destinati a valutare gli eventi stessi in rapporto all’ambiente di lavoro.
La valutazione del rischio, laddove siano evidenziati trend di miglioramento corrispondenti alle azioni correttive individuate a conferma dei target assegnati, può essere oggetto di interlocuzione con le assicurazioni, considerato che la spesa in tale comparto rappresenta la terza voce di costo per le aziende di trasporto pubblico italiane. - La gestione del rischio, effettuata ponendo al centro del sistema di gestione orientato alla prevenzione degli incendi negli autobus una apposita procedura aziendale tarata sulle specificità dell’Organizzazione. Rappresenta buona pratica di settore definire tale documento nell’ambito di un gruppo di lavoro che comprenda responsabili tecnici dell’azienda (esercizio e manutenzione), RSPP, rappresentanze sindacali ed esperti di settore, così da garantirne allo stesso tempo l’efficacia e la reale applicabilità.
Oltre alla metodologia individuata per l’esecuzione dell’analisi di rischio e la descrizione dello strumento di registrazione degli eventi significativi, la procedura descriverà le modalità di esecuzione delle indagini interne finalizzate a individuare le cause (e le responsabilità al solo livello di centro di competenza) di ogni singolo evento significativo, indicando altresì le modalità di esecuzione di analisi di tipo ingegneristico destinate a individuare fenomeni ricorrenti e potenziali pericoli su gruppi di veicoli distinti per marca/modello, impianto di assegnazione, gravosità del servizio, tipologia di alimentazione ecc.
Tecnologie e competenze
La procedura aziendale indicherà le tecnologie di ausilio alla prevenzione incendi prescelte dall’Organizzazione e le modalità di gestione delle competenze aziendali per tale specifico fine. Le non numerose opzioni (allo stato attuale i Regolamenti UE e il quadro legislativo vigente impongono unicamente la presenza a bordo di estintori) sono trattate a livello di linea guida considerando:
- Le tecnologie di bordo
- I piani di manutenzione (trattazione dei sottosistemi critici, del piano di controlli aggiuntivi, del lavaggio dei vani tecnici, dei presìdi antincendio)
- Prescrizioni specifiche per depositi e officine
- Prescrizioni generali per veicoli a gas naturale e/o elettrici
- La logistica dei ricambi
Ancora una volta, l’elemento principale, essenziale per la riuscita di una gestione del rischio orientata al miglioramento continuo e realmente efficace, è rappresentato dalla “fase calda” del processo di manutenzione, ossia il fattore umano. Una formazione completa e interattiva con gli operatori, personale di officina in primis, è essenziale al fine di tarare correttamente la procedura aziendale e renderla realmente patrimonio culturale degli operativi.
La stessa cosa è da riferirsi al personale del movimento (autisti e controllori) affinché ciascuno sia consapevole del proprio ruolo e dei propri limiti, risultando in grado di attuare procedure efficaci che, in caso di ripetersi (sempre più raro, se le buone pratiche manutentive sono messe in atto) di eventi di questo genere, possano minimizzare i danni e offrire, nel complesso, un’immagine sempre più positiva dell’Organizzazione di cui fanno parte.
Alessandro Sasso, Presidente Man.Tra Coord. Sez. Liguria, A.I.MAN.