BIM, sostenibilità e sicurezza

Il valore aggiunto offerto dalla nuova tecnologia per tutto il ciclo di vita dell'asset

  • Luglio 26, 2016
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  • Il progetto diviene una progettazione integrata edi il controllo sui dati dell'edificio è costante nel tempo e soggetto a possibili verifiche e trasformazioni
    Il progetto diviene una progettazione integrata edi il controllo sui dati dell'edificio è costante nel tempo e soggetto a possibili verifiche e trasformazioni
  • BIM, sostenibilità e sicurezza
    BIM, sostenibilità e sicurezza

Qualità e sicurezza

 

Oggi ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di percepire la qualità.

 

É vero che essa è l'insieme della capacità che un'organizzazione ha di soddisfare le aspettative esplicite ed implicite del suo cliente ma è anche la capacità di realizzarli nel rispetto di sicurezza e ambiente.

 

La UNI EN ISO 9001:2000 dedica uno specifico paragrafo alla gestione delle infrastrutture: "Infrastrutture: L'organizzazione deve definire, predisporre e manutenere le infrastrutture necessarie per ottenere la conformità ai requisiti dei prodotti."

 

Le infrastrutture comprendono, secondo i casi:

  1. edifici, spazi di lavoro e servizi connessi,
  2. attrezzature ed apparecchiature di processo (sia hardware che di processo),

servizi di supporto (quali trasporti e comunicazione).

 

Risulta inoltre utile ricordare, brevemente, i precetti del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico per la sicurezza sul lavoro) sulla Valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro e sui rischi da interferenze, nei Tit.I e Tit. IV e nell'ALL.TO IV Requisiti dei luoghi di lavoro - sulla stabilità dell'ambiente di lavoro, quale requisito di sicurezza, le cui prescrizioni ed implicazioni sono molto chiare.

 

Pertanto, in virtù di tali raccordi normativi, occorre verificare che gli ambienti in generale (siano essi di lavoro o a di abitazione) siano sicuri almeno rispetto ai rischi oggettivamente valutabili, presenti e futuri, legati cioè all'insorgere del degrado, che diminuisce le prestazioni di un asset e quindi la sua risposta ad esempio ad un evento ambientale (sisma, alluvione, etc).

 

Le stime del CRESME parlano di uno stock edilizio fatto di oltre 250.000 edifici in condizioni manutentive pessime, buona parte abbandonato quindi recuperabile, e oltre 2.3 milioni in condizioni mediocri, di cui peraltro non si hanno o quasi informazioni sulle loro caratteristiche costruttive.

 

La crisi del sesto ciclo edilizio ha dato ormai l'avvio ad un settimo ciclo, i cui driver sono ben diversi da quelli precedenti: stanno emergendo nuovi segmenti di mercato, dalle energie rinnovabili al Facility Management (FM), dallo sviluppo di nuovi materiali alla diffusione dell'Information and Communication Technology (ICT) e il tutto ruoterà attorno ai temi della qualità (dove la sicurezza ha un ruolo fondamentale), della riqualificazione sostenibile, in grado di generare spill-over positivi sull'economia e sulla società italiana.

Sicurezza nella Manutenzione

Qualità e Manutenzione: il rapporto che lega  i concetti di qualità (intesa come durata) e manutenzione è un rapporto di tipo "inverso": quanto più elevata è la capacità del prodotto di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche (affidabilità e disponibilità), tanto minori saranno le esigenze di interventi di "manutenzione", pertanto, durata e manutenzione, dovrebbero essere congiuntamente programmate fin dal momento della redazione del progetto.

 

Sicurezza e Manutenzione: si rende necessario  un passaggio  culturale  della   organizzazione e gestione della sicurezza, attualmente caratterizzata da un approccio  fortemente preventivo, ad una strategia  del mantenimento e miglioramento attraverso modalità proattive: "intercettare" una anomalia prima che questa generi una criticità o un incidente, monitorando adeguatamente quelle che possono essere le cause primarie, ovvero:

  • problemi organizzativi
  • difetti dei materiali
  • problemi del sistema tecnico
  • comportamenti non conformi dell'utente

 

BIM e informazione di qualità

La necessità di migliorare e standardizzare le informazioni a disposizio­ne diventano input necessari al top management per la prevenzione prima e gestione operativa dopo, dei rischi, non solo delle attività manutentive ordinarie, ma anche di quelle proprie di una fase cantieristica.

 

Il Facility Management e il Building Information Modelling (BIM) sono i princi­pali candidati alla modernizzazione del built environment e alla gestione di qualità di un asset.

 

Operare in una piattaforma collaborativa che integra l'ICT e consente di raccogliere le informazioni in una base dati condivisa, modellando database di oggetti in 3D che permettono più efficienti metodi di progettazione e realizzazione dell'asset, apre nuovi scenari a scelte strategiche di trasformazione territoriale e recupero del costruito.

 

Parametrizzare modelli di edifici per i componenti architettonici e impiantistici, per quelli di tipo descrittivo quali l'analisi energetica, il computo metrico o un piano di sicurezza (Fig. 1) rende più "integrato" e "performante" il prodotto perché consente di arrivare a step di dettaglio (es. la cantierizzazione del manufatto) molto precisi nei costi e nelle operatività; e costruire pensando sin dall'inizio dove si vuole arrivare in termini di lungo periodo è la chiave per una progettazione sostenibile.

 

Al termine della fase progettuale  al cliente viene consegnato un database che è molto più che un AS BUILT perché permette di implementare nel tempo le informazioni: flessibile e dinamico considera non solo la manutenzione nel ciclo di vita ma anche la possibilità di apportare aggiornamenti dettati dalla normativa.

 

Certo è che questo implica un'ottima pianificazione ed una integrazione di competenze che devono rispettare il principio dell'interoperabilità ma è lo scenario futuro per poter avvicinarsi ad una progettazione precisa e sostenibile nel tempo, garantendo costantemente alti livelli di sicurezza e quindi di qualità.

 

In Italia il concetto di riuso sta prendendo piede proprio in un visione generale di sostenibilità ambientale.

BIM e sicurezza

La progettazione in sicurezza di un asset si basa sull'analisi dei pericoli e sulla valutazione del rischio lungo tutta la filiera di produzione del bene (dalla scelta dei materiali alla fase di cantiere) e per tutto il suo ciclo di vita (la manutenzione).

 

In particolare il cantiere spesso non è un luogo isolato anzi, sovente ci troviamo di fronte a rischi interferenti. Il BIM, grazie alle informazioni condivise, può supportarci proprio nella progettazione di piani di sicurezza e di evacuazione perchè consente una visione più ampia di tutti i rischi presenti.

 

Con la realizzazione di un ambiente di simulazione 3D interattivo integrato con le opere provvisionali (realtà virtuale) si possono ad es. rilevare le attività ad alto rischio ed individuare le migliori tecnologie rapportandole ai costi, migliorare la prevenzione di rischi specifici e di coordinamento.

 

La realizzazione della Time Liner 3D (Fig.3) consente di redigere un Fascicolo dell'opera che diventa a tutti gli effetti un database in grado di monitorare costantemente l'andamento dell'asset ed elaborare un Piano di Uso Manutenzione in grado di gestire il degrado. L'implementazione con sensori di alert, presenti da tempo nella manutenzione industriale, consentirebbe di ottenere un monitoraggio attivo del degrado/rottura dei componenti, una programmazione manutentiva corretta in grado di aumentare la sicurezza e la vita utile dell'asset e quindi il suo valore. (UNI 11257:2007  - Manutenzione dei patrimoni immobiliari - Criteri per la stesura del piano e del programma di manutenzione dei beni edilizi - Linee guida)

Conclusioni

Uno studio condotto dal National Institute of Standards and Tecnhnology (NIST) (Gallaher et al., 2004) ha evidenziato come nel settore delle costruzioni una non buona interoperabilità si rifletta sui costi non solo di costruzione ma soprattutto su quelli di manutenzione (compresa la sicurezza) stimati in circa 2.7 ?/mq

 

Altro argomento emergente è lo studio dei piani di evacuazione attraverso la simulazione del comportamento della folla; quest'ultimo viene affrontato anche per simulare ambienti di lavoro con particolare procedure (antincendio, ospedaliere, etc).

 

In conclusione il BIM rivoluziona il settore delle costruzioni passando da una tecnologia basata sul disegno ad una basata su modelli digitali frutto di informazioni condivise e coerenti tra loro, dando così la possibilità di attingere i dati necessari per quella data operazione in quel momento.

 

La tecnologia BIM è in grado di poter aggiungere valore alla figura professionale del Facility Manager e alle nuove figure emergenti, nel caso dell'Italia, come quelle del BIM Project e del BIM Manager.

 

 

 

Irene Caraffatti, Architetto, consulente e docente in manutenzione civile e Facility Management

Barbara Salomone, Architetto, consulente BIM Project e docente ai corsi in materia di sicurezza

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