Come l’assistenza da remoto sta cambiando la manutenzione

La pandemia da Coronavirus ha spinto molte aziende a digitalizzarsi e a operare spesso in modalità di videoassistenza. Siamo di fronte al futuro della manutenzione? Ne abbiamo parlato con Gabriele Morano, Head of Sales Italy per AMA XpertEye

  • da AMA SA
  • Novembre 12, 2020
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  • L’uso degli Smart Glasses permette di guidare da remoto un operatore locale fornendogli in tempo reale la competenza che gli manca e controllando che esegua correttamente tutte le procedure, grazie alla telecamera in soggettiva
    L’uso degli Smart Glasses permette di guidare da remoto un operatore locale fornendogli in tempo reale la competenza che gli manca e controllando che esegua correttamente tutte le procedure, grazie alla telecamera in soggettiva
  • Gabriele Morano, Head of Sales Italy per AMA XpertEye
    Gabriele Morano, Head of Sales Italy per AMA XpertEye
  • Strumenti come XpertEye con Smart Glasses consentono di sistematizzare lo skill transfer alle nuove generazioni e creare archivi di conoscenza facilmente consultabili
    Strumenti come XpertEye con Smart Glasses consentono di sistematizzare lo skill transfer alle nuove generazioni e creare archivi di conoscenza facilmente consultabili
Ing. Morano può spiegare anzitutto ai nostri lettori chi è il gruppo AMA, quando nasce e quali sono le caratteristiche essenziali del suo percorso che l’hanno fatta diventare un importante player nello sviluppo e integrazione di soluzioni di collaborazione remota su dispositivi connessi?

AMA nasce oltre 15 anni fa nell’incubatore del gruppo Guillemot da cui, per esempio, è nata Ubisoft: uno dei principali editori di videogiochi. Da subito partner di Google sul progetto dei Google Glasses, AMA ha realizzato la prima diretta mondiale con Smart Glasses nel 2014. Si trattava di condividere, con dei medici in Giappone, le immagini live di un’operazione chirurgica eseguita a Rennes, in Francia.
Da allora AMA ha investito costantemente nella soluzione di videocollaborazione XpertEye puntando in primis sul settore “ricerca e sviluppo”, in cui si concentra oltre un terzo dei dipendenti. 
Infatti AMA ha guidato l’evoluzione delle soluzioni di assistenza remota basate su Smart Glasses, da quando questi erano collegati a ingombranti computer, fino alle ultime versioni completamente autonome, compatibili con caschi e occhiali di protezione e persino ATEX, per lavorare in atmosfere esplosive.

Abbiamo conquistato così l’attenzione prima e la fiducia poi dei principali gruppi del CAC 40 in Francia e Fortune 500 a livello internazionale. Per soddisfare le loro crescenti esigenze globali abbiamo aperto uffici in varie regioni, dall’Europa agli Stati Uniti fino alla Cina e oggi le nostre soluzioni sono presenti in oltre 100 paesi, spaziando dall’ambito medicale a quello industriale.

A chi si rivolge in particolare il gruppo AMA? Qual è il suo mercato di riferimento? E quali i settori più “ricettivi” alla vostra tipologia di offerta?

Come anticipato le soluzioni di videocollaborazione sono rivolte sia al mondo Health, quindi ospedali, cliniche, pronto soccorsi e medici, sia a tutto il settore industriale. In quest’ultimo settore copriamo le necessità di realtà molto eterogenee, dal manifatturiero al chimico, passando per il mondo militare e pharma.
La nostra soluzione, essendo uno strumento di efficientamento della collaborazione a distanza, non ha una rigida settorializzazione, ma copre un largo spettro di casi d’uso. Parlando di manutenzione, in condizioni di emergenza guasto, ogni tecnologia che permette di ripristinare velocemente ed efficacemente l’operatività fornisce un vantaggio competitivo concreto e immediatamente misurabile. Questo vale per moltissimi settori: chiaramente il manufatturiero, ma anche oil & gas e ogni realtà industriale che abbia impianti dislocati geograficamente e competenze specialistiche centralizzate.

Tuttavia, quello che accomuna molti clienti è la necessità di garantire la protezione dei dati scambiati durante le videoconferenze, in quanto vengono spesso discussi argomenti riservati la cui rivelazione potrebbe andare a incedere sul valore dei brevetti e di conseguenza sul valore azionario.
Tutte le soluzioni AMA seguono rigidi processi di validazione per garantire la protezione dei dati, rispettando la normativa GDPR e quella HIPAA per i dati sanitari ed effettuando regolari test sui server per confermarne l’impenetrabilità.
Infine, se la cifratura di livello bancario/militare non fosse sufficiente, offriamo la possibilità di installare tutta la soluzione di videocollaborazione presso i datacenter dei nostri clienti, perché siamo in grato di controllare tutta l’architettura di comunicazione.
Queste caratteristiche ci hanno permesso di entrare in settori con esigenze di riservatezza molto spinte.

In che cosa consiste invece il suo ruolo? E quali sono i suoi incarichi e le responsabilità?

Ho accettato la sfida di aprire la filiale italiana del gruppo con l’obiettivo di sviluppare la rete commerciale, per soddisfare le esigenze di nuovi clienti e di fornire supporto tecnico ai clienti internazionali che già operano in Italia, come ad esempio Alstom e Saint Gobain. 

Durante la fase più acuta della pandemia da Coronavirus effettuare interventi di assistenza da remoto si è rivelata la soluzione perfetta per riuscire a operare rispettando le imposizioni del lockdown. È stato così anche dal vostro punto di vista? Avete riscontrato un aumento delle richieste in questo senso?

Sicuramente l’emergenza sanitaria ha dato un grosso impulso a tutti i servizi digitali che, da potenziale alternativa, sono diventati repentinamente l’unica modalità possibile. Nella nostra realtà abbiamo visto due tipologie di ripercussioni:

  • I clienti con cui lavoravamo da tempo e che già usavano le nostre soluzioni hanno scalato le richieste spostando tutta la loro operatività sugli strumenti di teleassistenza XpertEye.
  • Nuovi clienti si sono affacciati velocemente alla videocollaborazione e hanno bruciato tutte le tappe di familiarizzazione con la nuova tecnologia, integrandola immediatamente nei loro processi.

Tra i casi d’uso più comuni sicuramente quello principale è legato al supporto alla manutenzione. Quando non è possibile inviare i propri esperti, l’uso degli Smart Glasses permette di guidare da remoto un operatore locale fornendogli in tempo reale la competenza che gli manca e controllando che esegua correttamente tutte le procedure, grazie alla telecamera in soggettiva.

Analogamente, le procedure di factory acceptance test vengono svolte da remoto sfruttando gli stessi strumenti di videocollaborazione, in alcuni casi usando persino microscopi, endoscopi o telecamere termiche, che fanno parte della nostra suite di realtà assistita ADVANCED. 

Infine, possiamo citare il trasferimento di conoscenza che oggi diventa sempre più cruciale se si fa riferimento al Talent Crunch, ossia alla progressiva uscita dal mercato del lavoro dei professionisti con più esperienza, non sostituiti altrettanto velocemente da nuove leve altrettanto preparate. Proprio l’esigenza di non perdere decenni di esperienza dei loro addetti più qualificati, spinge molte aziende ad usare strumenti come XpertEye con Smart Glasses per sistematizzare lo skill transfer alle nuove generazioni e creare archivi di conoscenza facilmente consultabili.
Personalmente ho avuto casi di clienti che hanno implementato i nostri servizi in una settimana dal primo contatto commerciale, mentre di norma sono processi che richiedono diverse settimane.

Uno dei punti di forza della nostra soluzione è proprio nel rispondere esattamente alla necessità di sopperire all’impossibilità delle trasferte. Considerato che ho preso servizio il primo giorno del lockdown, posso certamente affermare di essere arrivato al momento giusto, con il prodotto giusto.

La recente spinta alla digitalizzazione ha dato quella “fiducia” che mancava alle imprese per investire in tecnologie all’avanguardia. Avete riscontrato anche voi questo “salto di qualità” nel mondo industriale? E quanto è importante per voi avere a che fare con aziende sempre più smart?

Direi che le imprese sono state catapultate nella digitalizzazione più velocemente di quanto probabilmente volessero, pertanto la fiducia ce la stiamo guadagnando sul campo, dimostrando quali vantaggi concreti si traggono dalle nuove tecnologie, come la videocollaborazione industriale.

Molte PMI, anche di stampo padronale, hanno compreso di poter adottare soluzioni dell’Industria 4.0, che non sono unicamente appannaggio dei grandi gruppi. In particolare, la nostra offerta non ha le barriere d’ingresso tradizionalmente legate ai prodotti industriali; di converso con la flessibilità dei nostri piani siamo in grado di soddisfare anche il piccolo imprenditore che ha bisogno di una soluzione all’avanguardia, ma ha limitate risorse da investire.
Per esempio, quando un professionista con molti decenni di esperienza “industriale”, ma sicuramente meno di “digitale”, ha eseguito un audit dall’Italia su un impianto in Asia grazie agli Smart Glasses XpertEye ESSENTIAL e ha scritto che gli sembrava di essere sul posto, è stato un toccante riconoscimento della qualità del servizio offerto.

L’importanza della manutenzione industriale. Ritiene che la cultura di una buona manutenzione industriale in Italia sia sufficientemente diffusa? E cosa si dovrebbe fare ancora per far sì che venga percepita come un investimento e non come un costo fine a se stesso?

È sempre possibile ricondurre le decisioni aziendali agli effetti a lungo termine. In particolare, nel mondo industriale dove i ritorni si misurano in diversi anni, non è auspicabile adottare politiche di corto respiro. Un approccio miope alla manutenzione potrebbe manifestare i propri effetti proprio quando l’impresa si appresta a esprimere la sua profittabilità, erodendola oppure distruggendo anni di duro impegno.
Per questo motivo una solida cultura della manutenzione protegge il valore per gli shareholder e va vista come parte integrante del processo produttivo. Qualunque tentativo di sminuirla rappresenterebbe un vero attacco alla capacità di creazione di valore dell’impresa, quindi al suo presente e non soltanto al suo futuro.

In conclusione quali progetti e obiettivi ha in cantiere AMA per il prossimo futuro?

In questo decennio siamo cresciuti ascoltando attentamente le richieste dei nostri clienti, questo ci ha portato in una posizione di leadership nel panorama della realtà assistita industriale. I nostri obiettivi sono e saranno sempre allineati alle esigenze di efficienza del mercato, per questo stiamo lavorando per rendere le nostre soluzioni sempre più immediate e intuitive. A breve annunceremo un’importante novità, in sviluppo da mesi: restate sintonizzati su AMA!

Alessandro Ariu
a.ariu@tim-europe.com