Cosa è il Physical Asset Management

Alcuni elementi chiave per comprenderlo e attuarlo nell’ambito del cambiamento introdotto dalle tecnologie 4.0

  • Aprile 9, 2021
  • 493 views
  • Figura 1 - The value model. Da «The Value of Asset Management to an Organisation», 2016, Global Forum on Maintenance and Asset Management
    Figura 1 - The value model. Da «The Value of Asset Management to an Organisation», 2016, Global Forum on Maintenance and Asset Management
  • Figura 2 - Asset Management framework. Da «Asset Management – an Anatomy», 2012, Institute of Asset Management
    Figura 2 - Asset Management framework. Da «Asset Management – an Anatomy», 2012, Institute of Asset Management
  • Figura 3 - Da Asset Management – an Anatomy, 2012, Institute of Asset Management
    Figura 3 - Da Asset Management – an Anatomy, 2012, Institute of Asset Management

Introduzione

Tra gli obiettivi primari della Rubrica Job & Skills di Manutenzione, abbiamo posto quello di diventare uno spazio editoriale per l’aggiornamento e perfezionamento delle conoscenze, in tema di manutenzione, da parte dei lettori. Ci proponiamo pertanto di pubblicare periodicamente, attraverso il contributo di esperti ed accademici del settore, delle Pills Lesson, ovvero pillole formative monotematiche, su tutti quegli aspetti tecnico-organizzativi, ed economico -gestionali della Manutenzione, che diventa utile approfondire.
Cominciamo con il tema sempre attuale dell’Asset Management, affidando a Paolo Tarasco il compito di condurci dentro questo approccio sistematico, così importante per la gestione tecnico -finanziaria dei beni aziendali.

 

Francesco Gittarelli, Responsabile rubrica Job & Skills di Manutenzione

Obiettivo

L’AM è un “modo di pensare”. L’obiettivo di questo articolo è quello di delineare alcuni elementi chiave per la sua attuazione nell’ambito del cambiamento introdotto dalle tecnologie 4.0 e le relazioni esistenti con la gestione della manutenzione.

Premessa

Lo standard ISO 50000:2014 definisce l’Asset Management, AM, come “l’insieme delle attività coordinate di un’organizzazione (3.1.13) per la realizzazione di valore dagli Asset (3.2.1)”. Valore che risulta da un efficace bilanciamento tra costi, rischi e performance su orizzonti temporali variabili (Rif. Figura 1).
La gestione degli Asset fisici è, quindi, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi strategici di una società e alla generazione di valore attraverso la selezione, l’acquisizione (o la creazione), l’utilizzo e la manutenzione, la dismissione degli stessi. Lo standard ISO50001:2014 definisce in modo univoco sia il campo di applicazione sia la struttura e i requisiti dei sistemi di gestione applicabili al portfolio di Asset, ai sistemi di Asset e al singolo Asset fisico (Rif. Figura 2). I metodi utilizzati per la loro implementazione sono determinati dalle diverse società in relazione al contesto, all’organizzazione, alla dimensione e alle necessità che le caratterizzano e, di conseguenza, possono essere molto diversi. 

Elementi chiave

Di seguito sono riassunti, in estrema sintesi, alcuni degli elementi chiave da considerarsi per la gestione degli Asset fisici e le loro relazioni con la gestione della manutenzione. 
1. Organizzazione e persone. È imprescindibile la creazione di un gruppo, commisurato al contesto, alla dimensione e all’organizzazione della società in cui opera, indicato, qui e nel seguito, “Asset Management Team”, AMT, responsabile della:

  • governance del sistema di AM;
  • comunicazione e del coordinamento tra aree funzionali diverse, attraverso l’utilizzo di sistemi informativi e la loro integrazione (CMMS, MES e ERP), e del rafforzamento delle collaborazioni interne (Ingegneria, Produzione, Manutenzione, Sicurezza, etc.) e esterne (ad esempio con gli OEM);
  • crescita delle competenze, della partecipazione e dell’assunzione di responsabilità nelle diverse funzioni e da parte di tutte le persone coinvolte (ivi inclusi fornitori e personale esterno) sulle tematiche tecniche e organizzative proprie dell’AM.

2. Strategia e pianificazione. Le caratteristiche e gli obiettivi della società (piano di sviluppo, core business, stakeholders, etc.), le tecnologie abilitanti (grado di maturità, fidatezza, fase del ciclo vita, LC, etc.), il contesto (fattori economici, culturali, infrastrutture, etc.) e il mercato (competitors, domanda, logistica, normative, etc.) contribuiscono alla definizione del piano strategico. Questo costituisce la base per il lavoro dell’AMT che è responsabile:

  • della definizione di una strategia che traduca gli obiettivi della società in decisioni, progetti e attività e sostenga la generazione di valore dal portfolio di Asset (ad esempio, in termini di sicurezza, finanziari, profilo di rischio residuo, livello di servizio, reputazione e credibilità) introducendo criteri univoci, ad esempio, per: l’identificazione delle criticità, la valutazione della tollerabilità del rischio residuo, la pianificazione e la gestione delle emergenze;
  • della declinazione dei piani per la gestione ottimale dei sistemi di Asset (finalizzati non tanto a “fare delle cose con gli Asset fisici”, ma piuttosto a “sceglierli e gestirli nel tempo”) per assicurare il corretto bilanciamento tra performance, costi e rischi;
  • della definizione degli indicatori per il monitoraggio della performance e la dimostrazione del raggiungimento dei risultati attesi.

I piani di cui sopra richiedono il contributo proattivo e migliorativo della manutenzione che partecipa alle decisioni strategiche e alla definizione dei piani di gestione degli Asset su tutto il Ciclo vita, e non soltanto in fase operativa.
3. Processi decisionali. La definizione della strategia e la selezione dei piani di AM richiedono l’attuazione di processi decisionali finalizzati al controllo del rischio e dei costi sul LC dei sistemi di Asset e/o di Asset singoli. I metodi e le tecniche di analisi sono molteplici e dipendono dal contesto operativo, tecnologico e dal LC (analisi SWOT, analisi decisionali multicriterio, HAZOP, FMECA, FTA, LCC e TCO, etc.). L’AMT:

  • definisce in sinergia con la direzione generale e con le altre funzioni coinvolte, i processi decisionali, i criteri e i modelli univoci che li governano;
  • partecipa, coordina e assicura pieno supporto alla loro attuazione, ad esempio, per le decisioni relative a: investimenti in conto capitale, terziarizzazione di un Asset e di tutte e/o alcune funzioni/attività, l’introduzione di nuove tecnologie, gestione del deterioramento/obsolescenza degli Asset e delle fermate necessarie per il loro revamping. 

4. Gestione del Ciclo Vita. I piani di AM sono l’input per la realizzazione delle attività di progettazione, costruzione, utilizzo e manutenzione degli Asset fino al decommissioning. L’AMT coordina e supporta, in sinergia con le altre funzioni coinvolte, sia l’attuazione dei piani e delle attività correlate (Definizione dell’Asset Register, identificazione elementi critici e relativi standard di performance, piani per la loro gestione, KPI, etc.) sia le attività di monitoraggio delle performance e di miglioramento continuo.
La manutenzione assicura la gestione e l’implementazione di tutti i processi di manutenzione, e delle relative attività necessarie a:

  • valutare e gestire la variazione del rischio operativo e dei costi al fine di ottimizzare tempistiche e interventi nell’ambito dei vincoli economici e nel quadro delle normative in vigore e delle loro modifiche;
  • pianificare e gestire le attività operative, le relative risorse (tecniche, finanziarie, umane) e competenze, garantendo, ad esempio: rispetto dei target, compliance normativa, identificazione dei pericoli e la selezione dei controlli operativi, prontezza operativa e livello di servizio, corretta gestione delle modifiche;
  • sviluppare approcci, metodi organizzativi (massima flessibilità all’organizzazione attraverso la formazione di gruppi di lavoro, team working, crescita delle competenze, etc.) e tecniche proprie dell’ingegneria di manutenzione (RCM, TPM, Reliability Data Analysis, etc.) per assicurare la partecipazione e il trasferimento all’interno del processo produttivo di azioni volte alla prevenzione e al miglioramento continuo.

5. Gestione delle informazioni. La gestione delle informazioni tra i vari livelli di AM (Portfolio, sistemi e Asset individuali) è un elemento sostanziale. L’AMT, quindi, contribuisce alla definizione di una strategia per:

  • la digitalizzazione e la gestione del cambiamento a livello tecnologico, organizzativo e di competenze, per garantire la scelta delle tecnologie capaci di contribuire alla generazione di valore a costi sostenibili per l’azienda nel lungo periodo;
  • l’introduzione delle nuove tecnologie per i diversi obiettivi, end users, contesti e processi produttivi dei diversi sistemi di Asset, sfruttando IoT & Analytics e Smart devices rispettivamente per i processi operativi strategici, per le attività in campo e la raccolta e l’integrazione dei dati e delle informazioni;

La manutenzione contribuisce a quanto sopra, garantendone piena attuazione a livello operativo, per assicurare il raggiungimento dei risultati attesi attraverso, ad esempio:

  • la gestione delle informazioni (anagrafiche, caratteristiche degli Asset, localizzazione e connettività, dati relativi a performance e stato/condizione, modalità di utilizzo e storia degli interventi e delle modifiche, documenti, manuali, disegni);
  • il supporto proattivo all’integrazione dei diversi livelli informativi (ERP, MES, CMMS, DCS, SCADA) per migliorare, estendere la capacità dei sistemi informativi e/o gestire la migrazione dai sistemi esistenti ai nuovi proposti; 
  • il supporto alla gestione dei dati e dei rischi connessi per garantire l’integrità e la trasmissione di informazioni complete, accurate, affidabili e fruibili ai diversi utilizzatori.

6. Miglioramento continuo. Il monitoraggio della performance con la misura attraverso opportuni KPI dell’efficacia dei processi (leading KPIs) e delle problematiche registrate (lagging KPIs), l’analisi degli incidenti e il trasferimento delle lessons learnt che ne deriva, l’audit dei sistemi di AM sono elementi fondamentali per il controllo della performance e il miglioramento continuo.
L’AMT coordina l’attuazione delle attività, analizza e organizza i risultati e le informazioni raccolte, comunica e condivide i dati con le altre funzioni, partecipa all’individuazione delle opportunità di miglioramento e supporta la revisione e l’ottimizzazione ciclica (pur se su scale temporali diverse) sia dell’operatività di breve periodo sia della strategia di lungo periodo. La partecipazione della manutenzione alla gestione e alla trasmissione delle informazioni ha un ruolo primario nell’efficacia dei processi di cui sopra (Rif. Figura 3).

Conclusioni

Nel contesto della trasformazione culturale e organizzativa introdotta dalla trasformazione digitale, l’Asset Management rappresenta la cornice naturale per l’ingegnerizzazione dello sviluppo, all’interno di una società, e trasversalmente ai vari livelli di responsabilità ed alle varie funzioni, ivi inclusa la manutenzione, di competenze, processi e tecnologie armonizzate, capaci di traguardare obiettivi strategici di lungo periodo e di garantire un’ulteriore e rapida crescita a livello manageriale, organizzativo e tecnico.

Ing. Paolo Tarasco 
Membro della Commissione UNI Manutenzione;
esperto nella gestione, coordinamento e sviluppo di attività di Asset Management 

 

Riferimenti

ISO 50000:2014, Asset Management – Overview, principles and terminology
ISO 50001:2014 Asset Management – Management systems – Requirements
ISO 50002:2018 Asset Management – Management systems – Guidelines for the application of ISO 55001
ISO 16646:2014 Maintenance – Maintenance within physical Asset Management
Asset Management – an anatomy, 2012, Institute of Asset Management
The Value of Asset Management to an Organisation, 2016, Global Forum on Maintenance and Asset Management