Da novant’anni nel segno dell’innovazione continua

Intervista esclusiva a Costantino Serpagli, Marketing Director di Pompetravaini, storica azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di pompe per l’industria, con sede a Castano Primo (MI)

  • Marzo 8, 2019
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  • Le quattro generazioni della famiglia Travaini
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  • Uno scorcio dell’interno della ditta nel 1929
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  • Costantino Serpagli, Marketing Director di Pompetravaini
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  • Serie TCH. La pompa a norma ISO per la chimica
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  • Il primo impianto FMS, compatibile con i requisiti dell’Industry 4.0
    Il primo impianto FMS, compatibile con i requisiti dell’Industry 4.0

Nel 2019 Pompetravaini festeggia un traguardo importante. La sua storia – un lungo percorso che attraversa quattro generazioni – si è sempre caratteriz­zata per il rispetto di due principi fondamentali: grande capacità innovativa ed estrema attenzione e serietà verso il cliente.

Signor Serpagli, ci può raccontare brevemente la storia dell’azienda e le fasi salienti che le hanno permesso di tagliare questo importante traguardo?

Pompetravaini nacque nel 1929 grazie all’intuizione di Carlo Travaini (omonimo dell’attuale Presidente, suo nipote), che da tecnico della Tosi di Legnano – storica azienda specializzata in turbomacchine – decise di mettersi in proprio. L’azienda produceva pompe per conto terzi: è la ragione per cui a quel tempo ancora non compariva il suo nome sul mercato, pur avendo già la capacità di costruire qualsiasi pompa su di­segno o con materiale del committente. Negli anni seguenti, l’esperienza maturata e l’aggiornamento tecnologico continuo accrebbero notevol­mente le capacità aziendali aumentando le possibilità produttive tanto da richiedere un ampliamento di sede e spingendo a spostarsi, nel secondo dopoguerra, in un’area più ricettiva e ampia.

Il successivo passaggio di consegne al figlio Mario, nel 1954, coinci­se con un periodo fondamentale che portò alla nascita del marchio Pompetravaini Spa (1960). Mario Travaini ha rappresentato una figura chiave per l’azienda e per il suo processo di internazionalizzazione: da una prima fase incentrata sull’esportazione dei prodotti si arrivò negli anni Ottanta alla creazione di vere e proprie sedi estere, in Canada (con la Premier Fluid Systems, nel 1985) e in Nord America (con la Travaini Pumps USA, nel 1986).

Esse ricevevano direttamente dall’Italia le pompe, che venivano assem­blate in loco con componentistica americana (il cui prezzo, senza costo di spedizione, era di conseguenza più basso), creando così veri e propri sistemi plug & play pronti per l’utilizzo. Da quei primi passi, oggi Pompe­travaini è arrivata a essere presente in oltre 80 Paesi.

Nel 2008 la Presidenza è passata al figlio Car­lo, già in azienda dagli anni Ottanta nel ruolo di Direttore Tecnico e primogenitore di tutte le pompe sviluppate negli ultimi 25 anni.

Uno step innovativo fondamentale portato nel­la produzione da Carlo Travaini è avvenuto già nel 2003, con l’introduzione dei centri di lavoro e magazzini dedicati automatizzati (FMS), una vera rivoluzione tecnologica che ha anticipato di quindici anni quello che oggi viene chiama­to Industry 4.0. Da qui arriviamo a festeggiare oggi i nostri primi novant’anni.

Esportate in oltre 80 nazioni. Quali sono i mercati con cui interagite maggiormente? E quali i vostri prodotti di punta?

Il mercato nordamericano è quello che più ci dà soddisfazioni, ma siamo presenti praticamente in tutte le nazioni industrializzate che necessi­tano di una delle nostre tipologie di prodotto: compressori e pompe per vuoto ad anello di li­quido (per gas), pompe centrifughe (per liquidi) e pompe e compressori a lobi, sempre per gas, quest’ultime frutto della recente acquisizione dell’azienda BORA Blowers Srl di Modena.

A livello di settore, invece, specie per quan­to riguarda le pompe centrifughe, il nostro riferimento è il mondo industriale, quello chimico in particolare. È un mercato che richiede una certa raffinatezza costruttiva e la capacità di rispondere a determina­te esigenze e specifiche normative ISO (ANSI negli Usa).

A livello tecnologico la nostra produzione di pompe si colloca in mezzo tra due tipo­logie: quella di pompe per impieghi civili, che non necessitano di particolari caratteristiche costruttive, e quella di pompe per il petrolifero, che devono invece assolvere a richieste estre­mamente stringenti.

Una struttura così diffusa deve appoggiarsi a un network importante. Com’è organizzata la vostra rete di vendita e supporto al cliente?

Ciò che ci permette di essere conosciuti e ap­prezzati in tutto il mondo è proprio il fatto di po­terci avvalere, oltre che delle nostre filiali, di un network capillare di distributori esclusivi, che si preoccupano di stoccare le pompe e dare assi­stenza tecnica-commerciale, anche post-vendi­ta, al mercato locale.

Siamo sempre alla ricerca di nuovi partner sul mercato, che assolvano a determinate ca­ratteristiche: esperienza su macchine rotan­ti e sistemi di pompaggio, struttura tecnica e commerciale in grado di garantire consulenza al cliente, vendita di ricambi originali, promo­zione del marchio e capacità di aggiornamento costante.

In Italia le vendite vengono promosse attraverso un network di agenti di commercio seguiti da funzionari dell’azienda (area managers), inoltre ci avvaliamo di una rete di Service specializzati, una decina di officine autorizzate alle riparazioni e assistenza sul campo delle nostre pompe. Per le richieste di garanzia, preferiamo effettuare le verifiche direttamen­te in Pompetravaini; questo per verificare l’anomalia ed eventualmente pianificare azioni correttive, se c’è stato un difetto in fase di produzione.

Il Service di officine autorizzate rappresenta in tutto e per tutto il marchio Pompetravaini. Un loro cliente è soprattutto un nostro cliente, ed è per questo che siamo estremamente selettivi nella scelta dei nostri interlo­cutori. Il processo di selezione è molto rigoroso: l’ultima parola spetta al nostro Responsabile Qualità, che ispezione l’officina, ne valuta tutti i requisiti, e solo successivamente dà il benestare finale

Questa è la nostra filosofia, applicata a tutte le nostre attività: Pompetra­vaini è un’azienda fatta di persone estremamente professionali.

Come si è evoluto negli anni il mercato delle pompe? È stato intaccato dalla crisi economica o la vostra flessibilità vi ha consentito di non subire contraccolpi particolari?

Quando si parla di pompe si parla di svariate applicazioni. Nel nostro settore il mercato domestico tiene in virtù della performance dei co­struttori di impianti, nostri interlocutori primari. A livello internazionale dalla grande capacità di Pompetravaini di promuovere il proprio prodotto affiancandosi a partner locali.

Recentemente abbiamo siglato una joint-venture in India proprio con un partner locale, che ci consentirà di avere un’entratura maggiore in un contesto molto complesso, che sarebbe impossibile avvicinare con i soli nostri sforzi. Così come in Cina, dove si sta creando una classe media che rende il mercato sempre più interessante per i consumi interni, ma al momento difficilissimo da approcciare.

Essere all’avanguardia è una vostra caratteristica distintiva, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo. Quali progetti state portando avanti al momento?

Pompetravaini rivolge sempre lo sguardo al futuro. In questo momento siamo in un’ulteriore fase di slancio per l’azienda, che prevede l’inseri­mento di tantissimi nuovi ingegneri, soprattutto giovani, in tutte le diverse aree e in affiancamento al personale esistente, con l’obiettivo di costruire pian piano il team che verrà dopo di noi e che sarà guidato nel futuro dall’ing. Federico Travaini, la quarta generazione entrata in azienda re­centemente dopo una esperienza di un paio d’anni presso altre realtà.

È un investimento che ha importanti ricadute sulla parte tecnica, con l’in­nesto di molti ingegneri nei settori della ricerca e sviluppo, della qualità, in sala prove e produzione; anche nell’area commerciale, perché tutto il nostro personale deve essere altamente qualificato anche dal punto di vista tecnico.

Altro sviluppo importante è quello che riguarda la fase di customizzazione del prodotto. Abbia­mo infatti del personale dedicato esclusivamente a interfacciarsi con il cliente per ascoltarne le richieste di personalizzazione, raccoglierne le specifiche ecc. Questo poi riporta tutte le infor­mazioni al nostro Ufficio Tecnico il quale si pre­occupa di mettere in pratica il progetto. Il risultato è un’ottimizzazione delle tempistiche e un taglio netto delle inefficienze.

La customizzazione del prodotto ha sempre rap­presentato un punto fondamentale per noi, e lo sarà sempre di più: lavorando prevalentemente con l’industria chimica abbiamo a che fare con una serie infinita di variabili nelle esigenze co­struttive. Difficilmente nella stessa fornitura ven­diamo più di quattro pompe identiche, anzi spes­so basta il minimo dettaglio per far sì che ogni pompa sia praticamente un pezzo unico.

Già nel 2002 avete avviato un progetto avveneristico con magazzino automatico e sala montaggio dotate di LGV (Laser Guided Vehicles) e FMS (Flexible Manufacturing System). Ce ne può parlare?

Nel DNA della famiglia Travaini c’è sempre stata una grande passione per la tecnologia. Già negli anni Trenta avevamo macchine avveneristiche per l’epoca. Più avanti, l’ing. Mario Travaini si avvalse di tecnologie in grado di sviluppare più lavorazioni su un unico pezzo quando ancora l’elettronica non era stata sviluppata in maniera diffusa, e siamo stati tra i primi in Italia a dotarci di macchine a controllo numerico non appena sono state rese disponibi­li sul mercato, sfruttando il vantaggio che, allora, la zona dove sorge l’azienda era il primo distret­to del settore a livello nazionale. Ecco perché già quasi vent’anni fa ci siamo dotati di magazzini au­tomatici e macchine utensili in FMS che sembrano avveneristiche ancora oggi per le loro prestazioni eccezionali. Esse infatti sono in grado di svol­gere tutte le lavorazioni meccaniche (fresatura, tornitura/barenatura, foratura, filettatura ecc.) senza richiedere l’intervento umano per spo­stare il pezzo o fissarlo. È tutto automatizzato: i singoli pezzi, che a loro volta arrivano dal ma­gazzino automatico attraverso navette motoriz­zate, vengono premontati in determinate attrez­zature fissate su pallet presso le baie di carico. Qui ogni pezzo resta in attesa del proprio turno, quindi entra nell’FMS, viene lavorato e poi spe­dito al magazzino per il montaggio finale.

Tutte le fasi sono gestite via computer dall’uffi­cio di programmazione della produzione, che per ogni pompa richiesta tiene conto dei pezzi ne­cessari, ne verifica la disponibilità, ne autorizza la lavorazione. Un grande vantaggio dell’FMS è la sua capacità di carico: l’ultima macchina inserita in stabilimento è in grado di movimentare com­ponenti e attrezzature fino a 2,5 tonnellate, un vantaggio incredibile se si pensa alle difficoltà che comporterebbe la gestione con sistemi tradizio­nali di pezzi di tali pesi e dimensioni.

Parlando nello specifico del complesso industriale di Castano Primo, quando è nato? E come è organizzata la manutenzione al suo interno?

Il complesso industriale che è in ulteriore espan­sione, attualmente si sviluppa su una superficie di 25.000 mq, è stato progettato nel 1982 e arriva oggi a contare circa 170 dipendenti, grazie anche ai recenti investimenti sul personale citati prima. La manutenzione per noi è un aspetto assoluta­mente determinante. Uno dei punti di forza della Pompetravaini è proprio quello di affidarsi al for­nitore per la manutenzione di determinati com­ponenti fondamentali, perché siamo convinti che nessuno meglio di chi ha costruito l’impianto può intervenire al meglio su di esso. Certo, è un costo in più, ma è più sicuro: i nostri magazzini auto­matici in oltre quindici anni si sono dovuti fermare solo un paio di volte ed unicamente per il dan­neggiamento di componenti minori. Ovviamente svolgiamo anche attività di manutenzione interna generale e preventiva per la quale c’è un team dedicato di due persone. Anche l’ordine e la pulizia è un’attività continua, inesorabile, che coinvolge ogni singolo dipendente della società.

Quanto è importante per Pompetravaini la presenza a fiere ed eventi legati all’industria? Li considerate un buon modo per conoscere altre realtà e avviare nuove sinergie?

Pompetravaini è molto attenta nella selezione delle fiere ed eventi a cui partecipare. Su tutte, l’Achema di Francoforte è la manifestazione di ri­ferimento per il settore della chimica, alla quale non possiamo mancare. Qui incontriamo tanti nostri partner distributori e clienti e tutti gli opera­tori più importanti del comparto.

Negli anni ovviamente la funzione delle fiere si è evoluta. Se prima rap­presentavano soprattutto una grande vetrina di promozione delle proprie novità di prodotto, oggi questa attività è demandata in gran parte alle piat­taforme web. A ciò fanno eccezione ovviamente le fiere ospitate in quei Paesi, specie in medio-oriente, dove la barriera linguistica e la scarsa diffusione di Internet sono ancora ostacoli molto forti. In questi contesti la nostra presenza mantiene un carattere più “esplorativo”, e la presen­tazione fisica del prodotto è ancora il miglior modo per farsi conoscere.

Infine quali sono le aspettative di Pompetravaini per il prossimo futuro?

Siamo stati e saremo sempre un’azienda dinamica, attiva e vulcanica, proiettata allo sviluppo di nuovi prodotti. Il solco tracciato dall’apertura alle nuove leve si innesta in questa direzione.

Forti di questo DNA, e della nostra storia ormai quasi secolare, non sia­mo spaventati da possibili prospettive di rallentamento dell’economia. In novant’anni abbiamo superato guerre, crisi e recessioni globali, sempre pronti a fronteggiare ogni situazione col nostro motto: “Giù la testa e la­voriamo!”. Perché lavoro, serietà, impegno e attenzione costante al clien­te vengono prima di tutto; il nome Pompetravaini sarà sempre sinonimo di tutte queste componenti.

 

Alessandro Ariu
a.ariu@tim-europe.com