La redazione di Manutenzione T&M ha fatto visita alla sede italiana di SEW-EURODRIVE a Solaro (MI), per conoscere la storia e le novità di un’azienda che si sta riposizionando sul mercato investendo sempre di più nell’ambito manutenzione.
SEW-EURODRIVE è un’azienda con oltre 85 anni di età. Ci potete raccontare brevemente la storia e i passi fondamentali che le hanno permesso di confermarsi leader nel settore dell’automazione?
Giosué Cavallaro: Nata nel 1931 dall’idea del fondatore Christian Pähr, fu dal 1945, con l’avvento di Ernst Blickle che SEW-EURODRIVE pose le basi per diventare l’azienda che è oggi grazie ad alcune intuizioni strategiche innovative: da un lato la visione internazionale, con l’ampliamento degli stabilimenti produttivi, l’apertura di nuove sedi, e l’introduzione del concetto di “formazione del personale”, allora una novità assoluta; dall’altro, nel 1965, l’avvento della concezione “modulare” dei sistemi, che sconvolse il mercato anticipando i tempi. Mentre tutte le aziende cominciavano a produrre componentistica per le esigenze più disparate, SEW-EURODRIVE sviluppò un sistema modulare contenente vari elementi customizzabili, offrendo così un sistema già applicabile a diverse soluzioni su più settori.
In questo modo SEW-EURODRIVE ha anticipato negli anni Sessanta quel mercato della customizzazione che si sarebbe poi sviluppato appieno negli anni Ottanta e Novanta, soprattutto grazie all’impulso dell’elettronica e successivamente della meccatronica, fino ad arrivare oggi al paradigma della digitalizzazione dell’industria. Intorno al 2011 si è aperta poi l’altra importante fase di SEW-EURODRIVE. Con l’Industry 4.0 che muoveva i suoi primi passi e lo sviluppo dei primi sistemi complessi attraverso la digitalizzazione dell’elettromeccanica – ancora in evoluzione – l’azienda ha deciso di attuare un’importante svolta strategica riconfigurandosi nel ruolo di partner per tutti gli aspetti dell’automazione industriale, dallo sviluppo al mantenimento dell’efficienza degli impianti.
SEW-EURODRIVE diventa insomma un partner a 360 gradi per le aziende, ed è così che oggi ci presentiamo sul mercato.
Come è strutturata l’azienda in termini di staff e sedi nel mondo? E su cosa si stanno concentrando maggiormente gli investimenti?
Cavallaro: SEW-EURODRIVE è presente in 51 paesi con 15 stabilimenti produttivi nel mondo, con uno staff di circa 17 mila collaboratori. La struttura è costituita da una sede centrale, a Bruchsal in Germania, 77 Drive Technology Center, ovvero le filiali come que sta di Solaro, e i relativi Drive Center, nati per decentralizzare supporto clienti e forza vendita. In Italia i Drive Center si trovano a Torino, Bologna, Milano, Verona e Caserta e, a cui si aggiungel’ufficio distaccato di Pescara.
Grazie a questa capillarità riusciamo a essere molto vicini al cliente, elemento fondamentale in quanto trattando sistemi customizzati abbiamo necessità di lavorare al fianco dei nostri clienti. In questo senso l’azienda sta investendo risorse importanti, consentendoci ad esempio di garantire tempi di consegna entro i 5 giorni per la maggior parte delle tecnologie standard, a fronte di una media di diverse settimane da parte delle altre aziende, consentendoci così di mantenere un enorme vantaggio competitivo.
E per quanto riguarda la sede di Solaro?
Cavallaro: Solaro è stato il primo investimento di SEW-EURODRIVE in Italia, nel 1968. A quel tempo la sede non era nella struttura attuale, ma poco distante. Oggi questo DTC (Drive Technology Center) conta circa 130 collaboratori.
Anche qui stiamo investendo risorse importanti, anzitutto nello sviluppo della formazione del personale e nell’acquisizione di nuove competenze, sempre più orientate alla digitalizzazione, all’efficienza energetica, alla flessibilità produttiva e alla sostenibilità ambientale, e in secondo luogo nel rifacimento del layout della nostra officina produttiva, dove stiamo integrando quattro postazioni di assemblaggio connesse e che saranno parzialmente automatizzate, Smart. Implementeremo infatti dei cyber phisical systems, nello specifico degli AGV – automated guided vehicles – utilizzati a supporto delle fasi di assemblaggio e manutenzione. Questo passaggio garantirà un aumento della produttività, un’ottimizzazione dei costi e dell’energia, oltre a ridurre l’impatto ambientale. Non si tratta di un semplice rifacimento del look, ma di una rivisitazione di fatto di tutti i processi produttivi che coinvolgerà anche il personale attraverso l’utilizzo di tablet, smart device e così via.
Come si configura oggi la vostra offerta tecnologica e quali settori industriali la assorbono maggiormente?
Cavallaro: Per quanto riguarda l’Italia i settori principali ai quali ci rivolgiamo sono automotive, food&beverage, aeroportuale, post & parcel (uffici pubblici, postali), il mondo dei metalli, della plastica e dei materiali da costruzione, oltre a tutto ciò che riguarda logistica e intralogistica, in maniera trasversale a diversi settori.
Abbiamo poi quattro offerte tecnologiche: meccanica, elettronica e elettromeccanica e soluzioni di sistema (che chiamiamo MAXOLUTIONS: dagli AGV fino a sistemi specifici per ogni singolo settore) e industrial gear (in particolare riduttori industriali per movimentazioni importanti).
Per la parte post-vendita abbiamo poi invece tutto ciò che riguarda il Service, con diversi pacchetti di manutenzione fortemente orientati alla modularità e alla customizzazione.
Parliamo allora più nello specifico di manutenzione. Uno dei vostri servizi è specificamente rivolto a questo aspetto. Di cosa si tratta nel dettaglio?
Alessandro Cerrina: Noi riassumiamo il portafoglio dei nostri pacchetti/servizi all’interno di un sistema modulare chiamato CDS (Complete Drive Service). Il CDS è una soluzione che mira a seguire il cliente fin dalla prevendita, dalla fase di dimensionamento e assistenza precedenti l’emissione della conferma d’ordine, che prosegue durante la messa in servizio e che si conclude con i successivi piani di manutenzione programmata, una volta che l’impianto è stato avviato.
La nostra proposta di servizi trova applicazione in diversi settori: dall’automotive, passando per l’aeroportuale (movimentazione bagagli), al food & beverage fino all’intralogistica. In questi settori ci proponiamo come partner per la messa in servizio e per l’aspetto della gestione della sicurezza funzionale, un fattore che sta diventando sempre più importante negli impianti. Ogni soluzione che noi andiamo a proporre gode della nostra validazione al momento della messa in servizio.
Lo staff che si occupa specificamente di Service qui a Solaro è composto da 7 persone in ufficio e 6 in officina più, di volta in volta, i diversi key account manager e application engineer coinvolti per le rispettive aree di competenza.
Come si sviluppa l’attività di affiancamento e partnership con il cliente? E quali esempi di soluzioni proposte può indicarci?
Cerrina: Noi ci inseriamo in un sistema di manutenzione coordinato con il cliente. Quando ci proponiamo come partner per l’azienda attraverso il CDS, il nostro obiettivo è capire anzitutto l’installato sul quale andremo a operare, le sue criticità, le sue priorità d’impianto ecc.
Per fare ciò, all’interno del CDS è presente il CDM (complete drive management) che consente a SEW-EURODRIVE di mappare tutta la tecnologia installata nell’impianto e quella presente a magazzino. Vengono elaborati tutti i dati disponibili sia dell’installato che di tutto ciò che è presente a magazzino e successivamente, in base ai risultati ottenuti, viene proposto al cliente un pacchetto di servizi modulato in base alle sue specifiche esigenze. Il nostro obiettivo non è dunque arrivare dal cliente proponendogli dei semplici pacchetti preconfezionati, ma prima di tutto capire la sua situazione, le sue esigenze, le criticità presenti, e solo a quel punto concordare con lui le modalità di intervento che si ritengono più opportune.
Tra le attività proposte penso ad esempio a quella di ottimizzazione/razionalizzazione del parco macchina installate sull’impianto, che porta vantaggi come la gestione più semplice dei riordini, del magazzino ecc.; oppure le diverse soluzioni di retrofit, mirate a eliminare tecnologie obsolete o funzionali a garantire risparmio ed efficientamento energetico. O ancora varie soluzioni di manutenzione preventiva o predittiva.
In tutti i casi cerchiamo di passare ai nostri clienti l’idea che fare una manutenzione programmata è la strada da seguire, e che evitare l’intervento al guasto è il primo passo per ottimizzare la gestione del proprio impianto.
A questo proposito, vista la vostra esperienza con diverse realtà industriali, ritenete che in questi contesti la manutenzione sia ancora vista come un mero costo o si stia cominciando a percepirla come un investimento?
Cerrina: Essendo noi orientati a svolgere attività di Service proattivo, sicuramente percepiamo una forte tendenza al cambiamento, un’inversione di filosofia verso una manutenzione non dico predittiva ma almeno preventiva e organizzata. La tendenza strutturale alla manutenzione sembra ci sia, specie nei grossi gruppi. Con ciò ovviamente non possiamo dire che la cultura sia cambiata del tutto. Ci scontriamo quotidianamente con realtà piccole o medie che a causa di vari fattori – mancanza di risorse, di uomini e mezzi, difficoltà di gestione, ecc. – mantengono un approccio più tradizionale, ma almeno le realtà più strutturate stanno facendo passi avanti importanti.
Secondo lei quanto l’avvento dell’Industry 4.0 può agevolare questo cambiamento culturale anche tra le realtà più “tradizionaliste”?
Cerrina: Può sicuramente aiutare perché le tecnologie sono sempre più connesse, per cui diventa anche più accessibile mettere in pratica attività come l’analisi vibrazionale, la tribologica, la termografica ecc. I macchinari che vengono forniti di sensoristica raccolgono e forniscono dati che possono dare indicazioni sulla condizione di esercizio di un componente in una maniera considerata quasi impossibile pochi anni fa.
Come detto i grossi gruppi partono avvantaggiati, per risorse, know-how, struttura ecc., ma l’attenzione al cambiamento è comunque trasversale.
Ci scontriamo poi anche con quelle realtà dove i responsabili di manutenzione, pur convinti della soluzione proposta, non hanno la libertà di prendere una decisione in un senso o nell’altro. Anche in questo senso tuttavia negli ultimi tempi rileviamo una discreta apertura. Se un tempo il responsabile di manutenzione raccoglieva le informazioni e le riportava solo successivamente a, per esempio, l’ufficio acquisti, oggi si vede sempre più una gestione a quattro mani fin dall’inizio, con i diversi attori dell’azienda che si muovono di comune accordo fin da subito, ognuno per il suo ambito di competenza, per prendere poi una decisione insieme.
Cavallaro: Questo è anche una conseguenza del trend che si sta registrando oggi nell’industria: con le soluzioni che diventano sempre più complesse, se prima certi aspetti potevano essere analizzati inte ramente da una figura esclusivamente tecnica, adesso c’è bisogno di coinvolgere persone con diverse competenze. Questo è indicativo di come anche nella manutenzione stiano cambiano le professionalità.
Quanto investe l’azienda in ricerca e sviluppo e quanto è importante questo aspetto per garantire una continuità nel tempo della qualità dei prodotti e servizi offerti?
Cavallaro: SEW-EURODRIVE investe ogni anno una percentuale importante del fatturato complessivo in ricerca e sviluppo, a prescindere dai risultati economici, e ci crede talmente tanto da aver predisposto una struttura dedicata: l’Ernst Blickle Innovation Service a Bruchsal (Baden-Württemberg) dove circa 700 persone lavorano in questa direzione.
Quello in ricerca e sviluppo è un lavoro continuativo: le innovazioni di cui abbiamo parlato non sono frutto di estemporanee illuminazioni, ma la conseguenza di un processo evolutivo garantito da continui investimenti.
Cerrina: Parallelamente all’innovazione dei servizi alla vendita si è investito anche sull’innovazione dei servizi di manutenzione, in particolare sul Condition Monitoring. Insieme allo sviluppo sui nuovi prodotti quindi è stato anche favorito lo sviluppo su componenti, spesso integrati alle tecnologie di azionamento e funzionali al monitoraggio delle condizioni di esercizio degli stessi. Un’ulteriore dimostrazione di quanto l’azienda creda nella cultura della manutenzione.
Sul vostro sito è presente anche una sezione di supporto online. Come funziona e quanto conta oggi disporre di questo tipo di offerta digitale per il cliente?
Cavallaro: L’online support è una piattaforma che offre tantissimi servizi, che vanno dal reperimento di documentazione, al monitoraggio degli ordini, fino alla possibilità di configurazione di un intero sistema.
Abbiamo implentato questo servizio perché ormai oggi le aziende hanno raggiunto un livello di conoscenza e capacità tale che, nella fase di pre e post-vendita, vogliono usufruire di un certo numero di aspetti in piena autonomia. Per questo abbiamo pensato di venire incontro a questa esigenza offrendo un supporto che garantisca semplicità, chiarezza e rapidità di accesso e utilizzo.
Cerrina: Se pensiamo all’ambito manutenzione, ci rendiamo sempre più conto di come i clienti manifestino la necessità di reperire informazioni tecniche, mandare richieste di supporto e intervento, e interagire in maniera rapida e facile con l’azienda. D’altra parte questa è anche una conseguenza del ricambio generazionale: i nativi digitali considerano naturale scaricare configurazioni, liste di ricambio, essere informati al meglio sui dati tecnici. Ma anche quei clienti che una volta ci chiedevano il generico componente oggi inoltrano già la richiesta del codice specifico, segno che i tempi cambiano per tutti.
Non meno importante, la digitalizzazione in generale ci consente una maggiore efficacia nel supporto, per esempio attraverso la teleassistenza e l’intervento in remoto, che ci consentono di entrare in contatto diretto con la macchina anche se non fisicamente possibile.
Per concludere, quali sono le aspettative di SEW-EURODRIVE per il prossimo futuro?
Cavallaro: La nostra strategia è e sarà quella di focalizzare l’attività sull’accogliere le esigenze e i bisogni del cliente, di conseguenza l’obiettivo principale è quello di essere riconosciuti sempre di più come un partner che possa portare dei vantaggi specifici per il nostro interlocutore.
Di fatto si tratta di un vero e proprio riposizionamento nel mercato, perché vogliamo passare dall’essere percepiti come semplice parte del processo di vita di un prodotto o di una tecnologia a un vera e propria parte integrante dello sviluppo dell’azienda cliente, contribuendo all’evoluzione delle sue tecnologie, e al contempo migliorandone la qualità della vita e del lavoro. In questo senso il Service rappresenta e rappresenterà sempre di più una chiave di volta per raggiungere questo risultato, poiché ci consente di garantire un reale vantaggio competitivo non solo ai nostri clienti, ma anche ai clienti dei nostri clienti.
Questa è l’unica strada da percorrere: solo riposizionandoci come fornitore di servizi, e non come semplice produttore di componenti, le aziende saranno ben felici di essere nostri partner e potremo garantirci un solido futuro.
Alessandro Ariu