“Siamo lieti di annunciare di aver concluso anche presso la sede italiana il percorso di fusione per incorporazione iniziato nel 2013”. Con questa dichiarazione Massimiliano Tarallo, Amministratore Delegato di Dräger Italia, ha ufficialmente confermato la completa fusione delle proprie divisioni Safety e Medical. "Da questo momento in poi possiamo anche noi presentarci come una ‘One Dräger, One Voice’. Questa operazione ci consente, dal punto di vista organizzativo, di ottimizzare tutte le funzioni aziendali (dal commerciale alla gestione finanziaria, dalla logistica alla comunicazione corporate) e dal punto di vista operativo di essere ancora più efficienti e dinamici, valorizzando le sinergie tra le due divisioni e rendendo ancora più efficaci i servizi resi alla clientela, in particolar modo nel service, fiore all’occhiello della nostra attività“.
QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ
“Tutti i nostri processi aziendali" ha proseguito Massimiliano Tarallo "si basano sul principio della sostenibilità: nei nostri impianti, riduciamo al minimo la produzione di rifiuti e acque reflue, ottimizzando il consumo di energia primaria. Puntiamo su sistemi di imballaggio ecologici e che richiedono poco materiale, come quelli riutilizzabili o realizzati con materiali riciclati“.
“Una pianificazione ottimizzata della logistica e delle spedizioni, ha aggiunto, ci consente di consumare meno carburante per il trasporto, la vendita e l’assistenza: a richiesta, offriamo ai clienti la possibilità di smaltire i prodotti usati e consumati e reintroduciamo nel processo di riciclaggio i componenti riutilizzabili“.
“Il nostro obiettivo" ha concluso Tarallo "è anche quello di ridurre le nostre emissioni dirette e indirette di CO2. A questo proposito registriamo e riportiamo su base regolare le nostre emissioni complessive di CO2 a livello mondiale e cerchiamo soluzioni migliorative per ridurle ulteriormente. Per raggiungere questo target, abbiamo avviato un progetto a lungo termine denominato “Projekt 20+” tramite il quale vogliamo ridurre del 20% il consumo energetico a livello mondiale, partendo dai nostri 10 siti più grandi“.