Energia eolica e fotovoltaica, il sorpasso sulle fossili

Il recente studio del Fraunhofer Institute certifica come il crollo dei prezzi abbia spianato il terreno alle nuove fonti energetiche

  • Febbraio 10, 2014
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    Energia eolica e fotovoltaica, il sorpasso sulle fossili

Secondo quanto riportato da un recente studio pubblicato dal Fraunhofer Institute, anche in Germania il fotovoltaico è già in grid parity (ha cioè pareggiato il prezzo dell'energia ricavato da fonti convenzionali) mentre l'eolico in alcuni casi risulta addirittura più competitivo anche sui costi di produzione. Se rispettata la tendenza, entro il 2030 produrre elettricità da sole e vento arriverà a costare un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello derivato da nuove centrali termoelettriche.

 

La previsione arriva da un report del Fraunhofer Institute (scaricabile dalla digital edition su www.manutenzione-online.com), che prende a riferimento il Levelized Cost Of Electricity (LCOE) delle varie fonti, ovvero un indicatore che considera tutte le spese da sostenere per produrre un kWh sul ciclo di vita di un impianto, inclusi dunque costi del capitale per realizzare l'installazione e costi operativi per farla funzionare.

 

Lo studio evidenzia come il crollo dei costi legati alle energie rinnovabili verificatosi negli ultimi anni abbia spianato il terreno alle nuove energie green, e come l'industria tedesca abbia saputo cogliere quest'opportunità, tanto che nel Paese esse si collocano già in fase di sorpasso rispetto alle fossili in quanto a convenienza economica.

 

Il fotovoltaico

Entrando più nel dettaglio, se per esempio ci si concentra sugli impianti fotovoltaici nel 2013, il report registra valori di LCOE che vanno dagli 0,08 euro/kWh dei grandi parchi nelle zone più assolate del paese (che comunque non superano 1200 kWh/m2 di irradiazione) agli 0,14 euro/kWh per i piccoli impianti su tetto nella parte settentrionale della Germania. In tutti questi casi si è già in fase di grid parity, grazie al fatto che il costo di produzione risulta inferiore al prezzo medio di acquisto al dettaglio dell'elettricità dalla rete (0,29 euro/kWh).

 

L'eolico

Nell'eolico invece, come detto, vi sono non pochi casi in cui la competitività con l'energia convenzionale è stata ampiamente raggiunta anche per quanto riguarda i costi di produzione. Il LCOE registrato per i nuovi impianti a terra va infatti dagli 0,05 agli 0,11 euro/kWh.

 

Livelli assolutamente paragonabili a quelli delle nuove centrali termoelettriche: il carbone, secondo lo studio, ha un LCOE che, a seconda del tipo di combustibile, va dagli 0,53 agli 0,08 euro a kWh, mentre i cicli combinati a gas hanno un costo di produzione di 0,98 euro/kWh e quelli a olio combustibile tra 0,13 e 0,17 euro /kWh (nel grafico gli LCOE al 2013 in Germania).

 

Risulta invece ancora più caro l'eolico in mare, con prezzi fissati a 0,12-0,19 euro/kWh, così come le biomasse il cui costo oscilla tra lo 0,14 e lo 0,22 euro/kWh (in questo caso la discriminante risulta essere la materia prima utilizzata). Da questa valutazione è tuttavia esclusa l'eventuale valorizzazione del calore residuo, fondamentale nella produzione di energia dalle biomasse. L'alto prezzo di questo tipo di energia è però compensato dall'estrema modulabilità della stessa, raro caso tra le fonti rinnovabili insieme all'idroelettrico a bacino.

 

Nel complesso il dato sull'LCOE delle nuove fonti è però eloquente: il loro valore cala in maniera nettamente più rapida rispetto a quello delle fonti convenzionale vede comunque la strada spianata alle energie rinnovabili,

 

Il trend in generale è comunque favorevole alle rinnovabili, che vedono i loro LCOE calare più rapidamente rispetto a quello delle fonti convenzionali.

 

Infine, secondo quanto riassunto nel report, nel 2030 anche il costo del LCOE per il fotovoltaico scenderà a un prezzo stimato tra 0,6 e 0,9 euro per Kwh, e superando, anche per quanto riguarda i costi di produzione, il carbone, che dovrà fare i conti con un prezzo dell'anidride carbonica previsto in rialzo. Già nel 2020 si dovrebbe assistere invece al definitivo sorpasso dell'eolico anche sulla lignite, il più economico tra i tipi di carbone, che subirà l'aumento dei costi per kWh sostenuti dalle centrali termoelettriche per il calo delle ore annue di funzionamento e delle politiche di riduzione delle emissioni energetiche.

 

 

Fonte: Qualenergia.it

 

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