Prima di spiegare cosa serve per purificare l’aria compressa nelle industrie alimentari e delle bevande, serve innanzitutto comprendere le normative e gli standard imposti ai produttori e rivenditori del settore. La non conformità non è un’opzione.
Il Decreto Legislativo 155/97 è il documento base per l’attività di autocontrollo igienico nei pubblici esercizi e nelle industrie alimentari: prevede che l’azienda produttrice deve garantire che la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione dei prodotti alimentari, siano effettuati in modo igienico. Questo decreto impone alle aziende l’adozione di procedure di autocontrollo, dirette a garantire l’igienicità degli alimenti sulla base del Sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici HACCP. Normalmente, la procedura HACCP è strettamente applicata ai principali processi di produzione Tuttavia, per mancanza di consapevolezza, non è sempre applicata o correttamente applicate per le utilities.
La fonte di energia più trascurata in un impianto di produzione è l’aria compressa che alimenta molti processi di fabbricazione/applicazioni e spesso viene utilizzata a contatto con alimento diretto o indiretto ma a rischio potenziale di contaminazione.
Questo è un problema importante: l’aria compressa direttamente o indirettamente a contatto con macchinari, attrezzature, prodotti e imballaggi può inconsapevolmente contaminarli.
Quale linea guida seguire per il trattamento dell’aria compressa a contatto con alimento?
La British Compressed Air Society (BCAS) Ha creato un codice di condotta (Food Grade Compressed Air Code of Practice) da seguire per il trattamento dell’aria compressa in ogni punto di utilizzo. È l’unico strumento GMP “programma di sicurezza”, riconosciuto a livello internazionale, che fornisce le specifiche dettagliate per quanto concerne l’utilizzo dell’HACCP e il relativo grado di qualità dell’aria compressa da rispettare sia per contatto diretto e indiretto. Parker è membro del BCAS. Ogni punto in un impianto di un’industria alimentare, dove viene utilizzata aria compressa, è classificato come un CCP (Punto Critico di Controllo) a causa della contaminazione presente nel sistema dell’aria compressa e devono essere prese adeguate misure per ridurre i contaminanti presenti nell’aria compressa a livelli accettabili. Il BCAS per definire gli standard di qualità dell’aria compressa da adottare a contatto diretto o indiretto con l’alimento, si riferisce alla normativa che regolamento la qualità dell’aria ISO8573-1:2010.
Il BCAS indica che l’aria a contatto diretto o indiretto (ma con rischio potenziale di contaminazione) con alimento, prima di un filtro sterilizzante, deve avere una qualità di purezza in accordo alle classi 1.2.1 dettate dalla ISO8573:1-2010.
Esistono differenti tecnologie di purificazione per eliminare i contaminanti in un sistema di aria compressa: filtri a coalescenza, essiccatori a ciclo frigo e ad adsorbimento, filtri per particolato solido e sterilizzanti.
Bisogna garantire e dimostrare agli enti ispettivi che l’aria a contatto con alimento sia pulita, secca (vapore acqueo con un valore -40°C pdp) e sterile (priva di micro organismi e batteri) per evitare che i contaminanti vadano a compromettere la sicurezza e l’igiene dell’alimento. Prima di un filtro sterilizzante, secondo il codice di condotta BCAS e normative ISO, è necessario raggiungere le classi ISO 1.2.1 dettate dalla normativa ISO8573:1-2010
È altamente raccomandato trattare tutta l’aria compressa in sala compressori, con un essiccatore frigorifero e filtri, in modo da proteggere il sistema di distribuzione principale, e di fornire aria di elevata qualità con un sistema di essiccamento dedicato solo al punto di utilizzo “critico”.
Questo approccio a livello progettuale garantisce un corretto trattamento dell’aria e rappresenta la soluzione più conveniente per avere aria compressa di qualità elevata, come da schema sotto di esempio.
Il sistema di purificazione FPB Food, Beverage & Pharma
FBP integra tutte le tecnologie di purificazione necessarie in un unico skid compatto per la rimozione della maggior parte dei contaminanti grazie a 6 stadi di purificazione. Garanzia dell’aria in uscita CERTIFICATA. Prestazioni dei filtri e dell’essiccatore certificate da ente terzo validante “Llyods Register” per fornire di standard una qualità dell’aria in accordo a ISO85873-1 classi 1.2.0 Filtri testati secondo ISO12500-1 e ISO8573-5, essiccatori testati secondo ISO7183. I filtri ed essiccatori di Parker sono progettati per fornire aria compressa di qualità conforme o superiore agli standard riportati in tutte le revisioni della norma ISO8573-1 “Standard Internazionale sulla Qualità dell’Aria” e agli standard del Codice di Condotta per l’impiego dell’aria compressa per uso alimentare BCAS. Le prestazioni dei prodotti di Parker sono certificate da Enti Terzi validanti ed Inoltre i filtri ed essiccatori sono fabbricati con: materiali di costruzione conformi a FDA Title 21 part 77 ed esenti da normativa EC1935-2004.
Queste peculiarità rendono i prodotti di Parker per il trattamento dell’aria compressa Il sistema di purificazione perfetto per l’industria alimentare e delle bevande.
Non solo aria compressa ma anche azoto di grado alimentare
Oltre alla qualità, al sapore e all’aspetto dell’alimento, anche la qualità dell’azoto utilizzato nelle fasi di confezionamento o inertizzazione riveste importanza fondamentale. I requisiti delle specifiche per i gas usati in applicazioni MAP variano in base al paese. Ad esempio, in Europa l’EIGA ha sviluppato una specifica che indica il massimo livello di contaminanti che si ritiene accettabile nei gas di grado alimentare. L’azoto viene classificato come additivo alimentare quando entra in contatto diretto con l’alimento. In questo caso viene indicato dalla lettera “E” seguita da un numero. La nomenclatura per l’azoto è “E941”. Nell’Unione europea, la conformità ai livelli di contaminazione specificati è obbligatoria per legge.Parker grazie a NITROSource PSA offre sistemi di generazione di azoto per ottenere azoto di purezza certificata da ente terzo per ottenere azoto di qualità idonea per essere utilizzata a contatto con alimento.