È un modello educativo relativamente recente, che ufficialmente nasce nei corridoi del MIT di Boston, soprattutto da Neil Gershenfeld e Seymour Papert (allievo del grande filosofo e pedagogista svizzero, Jean Piaget), ma del quale in Italia siamo stati precursori prima con gli atelier rinascimentali e poi con il pensiero e le opere di Maria Montessori e di Don Lorenzo Milani.
Adriano Olivetti, uomo avanti rispetto al suo tempo, aveva compreso il potenziale di queste comunità di scienziati, umanisti e tecnologi, e ne aveva fatto il motore dei suoi progetti di sviluppo dell’elettronica e dell’informatica, riuscendo a competere con i colossi del settore americani e giapponesi.
Così fanno i nostri piccoli scienziati, tecnologi, umanisti in erba, facendo intravedere il potenziale che questo approccio può avere per futuri imprenditori della conoscenza, progettisti o tecnici di manutenzione. I ragazzi fanno quello che i manutentori ripetono dalla notte dei tempi: recuperano, riparano, valorizzano, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. L’Upcycling moderno di chi ha a cuore il territorio, l’interesse per la scienza e pensa di avere un ruolo nella vita dove poter giocare i propri talenti.
Il 13 marzo scorso, il Presidente Mattarella ha conferito l’onorificenza di Alfiere della Repubblica a 29 giovani che si sono distinti come “costruttori di comunità”. Fra questi, tre ragazzi che operano nel makerspace di Rimini: Nicolò Vallana, Luca Fermi e Edoardo Puce. Sono tre studenti diciannovenni del ITT Belluzzi-Da Vinci di Rimini che dedicano una parte consistente del loro tempo libero a progettare e realizzare nuove tecnologie con i facilitatori del Fab Lab Romagna.
Quando nel 2016 un loro compagno di classe, Giacomo, ha avuto un incidente con la moto ed è rimasto paralizzato, hanno pensato di utilizzare le loro capacità di makers per costruire un busto flessibile altamente tecnologico, che facilitasse la sua riabilitazione. Il Techno Back Brace, un dispositivo per correggere la postura nato con l’intento di essere indossabile, minimalista, funzionale e confortevole, in sostituzione del tradizionale corsetto ortopedico.
Ora Giacomo sta bene, anche grazie a loro, così si è arrivati all’onorificenza. Ma non senza passare prima dalla Silicon Valley, da The SF Vault, hub di innovazione, lo scorso 5 febbraio a San Francisco. Viaggio premio per aver vinto l’edizione del 2018 di Make to Care, promosso da Sanofi Genzyme, un premio per i giovani maker che con la loro creatività possono offrire una migliore qualità della vita ai pazienti.
Sempre nel 2018, Niccolò, Luca e Edoardo hanno partecipato all’evento I Giovani e le Scienze, organizzato dalla FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) aggiudicandosi il primo premio e il diritto a rappresentare l’Italia alla fiera dei giovani scienziati dell’Unione Europea, la 30ma edizione di Eucys (European Union Contest for Young Scientists) a Dublino.
Ma la cosa non finisce qui.
A riprova della qualità del lavoro di squadra basato su un modello esperienziale che ricorda Maria Montessori e Don Lorenzo Milani, e condotto abilmente attraverso la guida dei facilitatori del Fab Lab Romagna, ecco altri due giovani che quest’anno sono saliti alla ribalta delle cronache.
Si, perché I nostri ragazzi, si sono aggiudicati anche l’edizione 2019 dell’evento promosso dalla FAST, I Giovani e le Scienze.
Sono due giovani, Lorenzo Benedettini e Lorenzo Tabarrini, che con il loro progetto, “Smart School 4.0”, hanno superato gli altri 29 finalisti, vinto il premio messo in palio da AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) e si sono aggiudicati il diritto a partecipare alla prossima edizione del CASTIC (China Adolescents Science and Technology Innovation Contest), la competizione sulla scienza e sulla tecnologia in programma a Macao (Cina) il prossimo 20-26 luglio.
Smart School 4.0, è sostanzialmente un sistema informativo che opera utilizzando avanzate tecnologie, come la realtà aumentata e la geo-locazione indoor (di cui abbiamo riferito nei numeri precedenti di MT&M), oltre al più comune approccio data-centrico.
Smart School 4.0, si rivolge alle istituzioni scolastiche, quale sistema rapido di informazione per l’organizzazione dei docenti e delle sostituzioni, della ricerca delle classi, e la diffusione delle circolari. Le informative viaggiano come messaggi su Telegram che sostituiscono il più tradizionale invio delle e-mail. La piattaforma di messaggistica istantanea, Telegram, utilizzando la tecnologia dei bot, risponde in modo automatico alle richieste degli utenti sgravando la scuola dall’uso della carta e comunicando tempestivamente le variazioni di orario e di lezioni a studenti e docenti, e la diffusione delle circolari.
Un’altra funzione utilizza la realtà aumentata, per guidare docenti e studenti verso l’aula di loro interesse, mediante la videocamera del loro smartphone.
Infine, c’è una interfaccia vocale compatibile con Amazon Alexa e Google Home, che permette di interrogare il sistema e ottenerne i servizi senza alcuna digitazione.
Lorenzo & Lorenzo, entrambi nati nel 2000, non sono nuovi alla partecipazione di contest internazionali. Lo scorso anno parteciparono alla “Genius Olimpiad”, che si tenne a Oswego, New York, nel giugno 2018, con un progetto di robotica, il “T.A.P. - Message in a Plant”.
Il TAP è costituito da una sensoristica alimentata da un pannello fotovoltaico, che permette la gestione appropriata della umidità delle piante. O innaffiandole, quando serve, mediante una elettrovalvola comandata dal sistema, o attraverso messaggi di allerta inviati tramite Telegram per informare l’utente quando il terreno diviene arido e richiede la sua attenzione.
La multidisciplinarità dell’approccio Makerspace-Fab Lab evidenzia come, nati da uno stesso laboratorio, i progetti possono spaziare dalla Biomedica, all’Automazione, all’Informatica, discipline differenti ma accomunate da un analogo approccio ai problemi: quello dell’imparare facendo, di “paciugare”, come ama definire il lavoro dei ragazzi Andrea Vaccari, il Presidente del Fab Lab Romagna.
La manutenzione si sta velocemente trasformando, ma c’è ancora chi organizza corsi sul “metodo Toyota”, o sulle tecniche RAMS. Senza nulla togliere al merito di chi diffonde la cultura, oggi siamo in un periodo difficile dove, per dirla con Aldo Bonomi, siamo “fra il non più e il non ancora”. Ma un po’ di coraggio per andare verso il non ancora, sarebbe oltremodo necessario, per avvicinare il momento in cui supereremo il guado e risaliremo la sponda.
Maurizio Cattaneo, Amministratore di Global Service & Maintenance