Il 2014 di SKF tra crescita e rinnovamento

Incremento delle vendite, investimenti in tecnologia e ristrutturazione interna i punti cardine del consueto report annuale

  • Marzo 16, 2015
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  • Al tavolo, da sinistra, Aurelio Nervo, Giampaolo Ceva, Marco Sabbadini
    Al tavolo, da sinistra, Aurelio Nervo, Giampaolo Ceva, Marco Sabbadini

Si è tenuta lo scorso 19 febbraio, presso l'Unione Industriale di Torino, la consueta conferenza stampa annuale con cui SKF ha reso noti i risultati di esercizio dell'anno 2014.

 

In rappresentanza della SKF Industrie Spa, filiale italiana dell'aziende svedese, erano presenti  Aurelio Nervo, presidente e Amministratore Delegato, Giampaolo Ceva, Direttore Risorse Umane, e Marco Sabbadini, Finance Director.

 

La prima parte della conferenza è stata tenuta da Aurelio Nervo che, riprendendo le parole di Alrik Danielson, Presidente e CEO del Gruppo (in carica da gennaio 2015 in sostituzione di Tom Johnstone), ha introdotto i risultati a livello worldwide.

 

In generale, si è registrato un trend positivo sui mercati di Nord America e America Latina, mentre la crescita in Europa è rimasta relativamente immutata. Durante il quarto trimestre 2014, il flusso di cassa operativo è stato particolarmente soddisfacente, attestandosi sui 2 miliardi di corone svedesi, con una riduzione contestuale di crediti e scorte.

 

A livello gestionale, punto cardine della strategia è stato il perfezionamento della nuova struttura del mercato industriale, incentrata sulla fusione di due settori industriali del gruppo, e diventata operativa da gennaio 2015. Il nuovo assetto, combinato con una razionalizzazione delle funzioni centrali di staff, si tradurrà in una riduzione di circa 1500 dipendenti in tutto il mondo, consentendo un miglioramento della produttività nelle aree di staff.

 

Per quanto riguarda l'anno in corso, nonostante si preveda una sostanziale conferma della domanda, le aspettative non possono non tenere conto della volatilità del mercato e dei condizionamenti apportati dal basso prezzo del petrolio e dalle oscillazioni valutarie caratterizzate da un dollaro rafforzato.

 

Entrando nel dettaglio delle cifre, si conta un aumento delle vendite nette di circa 7.300 milioni di corone svedesi rispetto al 2013 (70.975 contro 63.597), così suddivise per area geografica: +1% in Europa, +3% in Nord America, +1% in America Latina, +10% in Asia e +9% in Medio Oriente e Africa. Un trend che si è sostanzialmente confermato anche durante l'ultimo trimestre del 2014, con la sola differenza di Medio Oriente e Africa dove si è registrato un - 5%.

 

Per quanto riguarda infine il primo trimestre 2015, si prevede una domanda di prodotti e servizi leggermente superiore per il gruppo, superiore per l'Asia e relativamente invariata per le restanti aree. A livello di settori ci si aspetta invece una domanda relativamente immutata per l'Automotive Market e leggermente superiore per l'Industrial Market.

 

La situazione italiana

Chiusa la panoramica worldwide, Nervo si è quindi concentrato sul bilancio di SKF Industrie SpA. «Il 2014 ha confermato i volumi di vendita del 2013. Il mercato domestico ha registrato nel complesso un andamento in linea con l'anno precedente seppure con andamenti diversi nei vari settori. Sul fronte dell'export abbiamo assistito a un leggero aumento. Nonostante questo, l'andamento del fatturato si è contratto dell'1,2% rispetto al 2013, a causa del peggioramento del mix relativo ai canali di vendita, segmenti di mercato e clienti.

 

I risultati del 2014 hanno comunque beneficiato in modo significativo delle azioni volte al recupero di efficienza e di riduzione costi sulle quali il Gruppo SKF ha posto grande attenzione e che hanno permesso di compensare parzialmente gli effetti provocati dalla variazione negativa del mix.

 

L'utile e il margine operativo hanno raggiunto rispettivamente i 73 milioni di euro e l'8,4%. Abbiamo continuato a porre particolare attenzione agli investimenti e l'esercizio 2014 ha fatto segnare un incremento del 21% rispetto agli investimenti del 2013 che sono passati da 18,6 a 22,5 milioni di euro».

 

Il fatturato della SKF Industrie SpA è stato infatti di 872 milioni di euro, a fronte degli 882 milioni di euro dell'esercizio precedente. L'utile operativo è stato pari a 73 milioni di euro; nel 2013 era di 84 milioni di euro.

 

La domanda dei prodotti e dei servizi SKF, nel complesso, ha in parte risentito del rallentamento dell'economia nell'area Euro, facendo registrare una riduzione del 2,6 % del fatturato sul mercato estero e un leggero incremento (+1,1%) sul mercato domestico. Su quest'ultimo le vendite ai settori industriali sono cresciute di più rispetto a quelle del settore automotive che hanno comunque mostrato un leggero aumento. Le vendite al settore ferroviario hanno manifestato segnali di debolezza dovuti alla stagionalità degli ordini.

 

A livello di investimenti, SKF Industrie ha investito, nel 2014, 22,5 milioni di euro (+21% rispetto al 2013) finalizzati principalmente a nuovi progetti e ai miglioramenti tecnologici e ambientali. Nel triennio 2012-2014 le Società del gruppo SKF in Italia hanno investito globalmente circa 58 milioni di euro.

 

Si è evidenziato inoltre come i primi segnali sul nuovo anno si annunciano ottimi, con buone prospettive di vendita anche in Italia. Ciò grazie in gran parte ai nuovi modelli di automobile prodotti in Italia dell'ex FIAT, oggi FCA.

 

Il programma di ristrutturazione

Aurelio Nervo ha quindi introdotto il piano di ristrutturazione dell'azienda, approfondito successivamente da Giampaolo Ceva, Direttore Risorse Umane, e Marco Sabbadini, Finance Director.

 

La SKF ha avviato infatti la realizzazione di una struttura organizzativa semplificata, che punta a una maggior efficienza e focalizzazione sui clienti. La fusione delle attività relative al mercato industriale, a cui si aggiunge la razionalizzazione delle funzioni di staff di Gruppo/Country, è segnalata come il presupposto per una crescita continua e omogenea.

 

Nel breve termine, la riorganizzazione in atto coinvolgerà circa 1500 dipendenti in tutto il mondo, mentre per quanto riguarda l'Italia le conseguenze di tale processo riguarderanno circa 110 posizioni impiegatizie e dirigenziali.

La gestione delle problematiche conseguenti alla riduzione di tali risorse avverrà durante il biennio 2015/2016 e parte del 2017 attraverso prepensionamenti e incentivi all'esodo per cui sono già in corso le verifiche sindacali necessarie a definire gli idonei strumenti di gestione.

 

L'accordo per il rinnovo del premio sul risultato

Con grande soddisfazione, è stato infine annunciata la recente firma dell'accordo con tutte le organizzazioni sindacali (FIM-FIOM-UILM-FALI) per il rinnovo del premio sul risultato previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, nell'ambito della contrattazione del 2° livello. Forte del grande consenso dei dipendenti SKF (l'accordo è stato sottoposto preventivamente a referendum a tutti i lavoratori SKF, e promosso a grande maggioranza), esso mira a rafforzare i criteri di flessibilità del premio e la correlazione al risultato delle fabbriche. L'importanza di questa intesa con tutte le suddette organizzazioni - come sottolineato da Giampaolo Ceva - è ulteriormente significativa se si considera il momento particolarmente difficile per gli scenari organizzativi e di business.

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