Siamo abituati a trattare il tema della manutenzione in termini di metodi e strumenti per l’efficientamento dei processi, perseguendo nel contempo l’efficacia degli stessi. Ma qualche volta qualcosa va storto…
Nel mondo dei trasporti il contenzioso che deriva da guasti o malfunzionamenti è un problema sentito, poiché spesso i beni, in questo caso i veicoli, si trovano ad operare nell’ambito di un “ecosistema complesso” popolato da proprietari, utilizzatori, manutentori, fruitori, ciascuno dei quali può ricevere un danno economico dall’indisponibilità.
Gli ultimi, inoltre, sono soggetti a rischi ancora più gravi per la propria incolumità, con un volume complessivo di cause molto significativo soprattutto in ambito stradale, come ben sa chi lavora con le compagnie di assicurazione.
Con chi affrontare il contenzioso
Il settore della manutenzione nei trasporti, con dinamiche di make or buy non sempre associate alla presenza di competenze, norme e leggi sempre più complesse, rende la trattazione del contenzioso legale particolarmente ostica per chi è chiamato a giudicare, soprattutto in confronto con ambiti specialistici più conosciuti quali il diritto societario, quello commerciale o la medicina forense.
Altri fattori di complessità sono la talora scarsa preparazione professionale della mano d’opera reperibile sul mercato in quei settori della manutenzione che operano grazie a ribassi economici (non a caso spesso protagonisti del contenzioso stesso) e la massiccia immissione sul mercato di tecnologie, materiali e componenti il cui corretto impiego non è sempre noto da parte degli utilizzatori finali.
È in questo ambiente che si matura l’esigenza di scegliere correttamente una figura che, come e più di quella del legale rappresentante, può risultare determinante per il buon esito di una causa: il Consulente Tecnico di Parte (CTP).
Come noto, il CTP è una figura tecnica specializzata in un preciso ambito che viene nominata da una delle parti in causa, in applicazione dell’articolo 201 del Codice di Procedura Civile in base a una scelta discrezionale. Il suo compito è quello redigere, con maggiore competenza tecnica del cliente e del suo difensore, un atto difensivo. La nomina del CTP in un processo civile avviene a seguito di quella di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) da parte del giudice, sebbene anche in assenza dello stesso le parti hanno comunque la possibilità di produrre perizie stragiudiziali redatte da un consulente tecnico di parte.
Il pratica il CTP assiste il proprio cliente affiancando il CTU nell’espletamento del suo incarico, appurando la correttezza metodologica della consulenza tecnica d’ufficio e assumendo la funzione di controllo tecnico e procedurale sull’operato del CTU stesso, che può non possedere competenze specifiche nel settore in cui la causa si svolge; nell’ambito della manutenzione questa carenza è particolarmente diffusa.
Il ruolo di CTU e CTP è regolato dagli articoli 194 e 195 del c.p.c., mentre l’articolo 193 stabilisce il termine dell’udienza entro la quale la relazione che deve essere trasmessa dai CTP e fissa il termine entro il quale le parti devono trasmettere al consulente le proprie osservazioni sulla relazione e le note che vengono esposte per tramite del CTP. Viene altresì fissato il termine, anteriore alla successiva udienza, entro il quale il consulente deve depositare in cancelleria la relazione, le osservazioni delle parti e una sintetica valutazione sulle stesse.
Una nomina da attuare tempestivamente
Le attività che il CTP deve compiere durante le fasi processuali sono l’intervento durante le operazioni peritali svolte dal CTU, la presentazione di osservazioni e istanze, che devono essere considerate dal CTU e dal giudice, l’esame della relazione peritale del CTU con trasmissione delle proprie osservazioni sulla stessa.
Appare chiaro a questo punto come nel settore preso in esame le competenze di ingegneria di manutenzione risultino fondamentali, dovendosi sovente nel corso di una causa analizzare non tanto gli effetti dei guasti che hanno condotto al contenzioso, ma determinarne le cause con rigorose metodologie proprie di questa disciplina.
La nomina del CTP viene effettuata dall’avvocato di una parte entro la data di inizio delle operazioni peritali e risulta pertanto essenziale, in primo luogo, operare tempestivamente nella nomina del CTP stesso a pena di non poter esporre completamente le proprie argomentazioni e non poter tracciare una linea difensiva in accordo con l’avvocato.
Incaricare un CTP prima di procedere con una contestazione è importante anche per poter valutare preliminarmente gli aspetti economici, per comprendere se sia il caso o meno di avviare una causa civile o tentare una risoluzione stragiudiziale della vertenza.
Come scegliere
La scelta del CTP non è un mero atto formale, ma qualcosa di determinante per il buon esito di una causa.
In una causa civile che miri a determinare la rilevanza degli aspetti manutentivi rispetto al danno lamentato dalla parte attrice, sia essa sia la parte convenuta devono procedere nel modo più rigoroso possibile, considerando per il proprio Consulente Tecnico di Parte uno skill che preveda un insieme completo di caratteristiche non sempre facile da trovare:
- Preparazione tecnica elevata: il curriculum professionale deve essere valutato con attenzione.
- Esperienza in controversie, così da poter giudicare correttamente l’operato del CTU e di agevolarne il compito.
- Terzietà rispetto al contenzioso, per avere una visione più serena dello svolgimento processuale.
- Appartenenza all’albo degli Ingegneri, con specifiche competenze nell’ingegneria di manutenzione, a tutela alla parte in causa che lo nomina in virtù del codice deontologico di riferimento e dell’assicurazione di responsabilità civile a garanzia dell’operato.
- Requisiti di onorabilità e buona fama, possibilmente con un casellario giudiziario dei carichi pendenti recante la dicitura “nulla”, e che goda notoriamente della fiducia, ad esempio, di associazioni di categoria.
Avvalersi di un tecnico professionista, preparato e di fiducia è la scelta migliore per affrontare un contenzioso: la sua professionalità può risultare determinante per inquadrare correttamente il ruolo che il processo manutentivo può avere avuto e portare ad una positiva soluzione della vertenza.
Alessandro Sasso