Nell'ambito della pianificazione manutentiva degli edifici esistenti la normativa tecnica volontaria attribuisce rilevanza all'organizzazione ragionata delle informazioni sui beni edilizi, predisposta attraverso la redazione e compilazione di specifici documenti, manuali, destinati a guidare i fornitori di servizio negli interventi di conduzione tecnica, di manutenzione e di controllo. Contemplate dalla norma UNI 10874:2000 e definite per ogni unità funzionale ed elemento tecnico, le informazioni di natura diagnostica e quelle relative al monitoraggio diagnostico concorrono alla definizione dei livelli prestazionali offerti e alla raccolta ed elaborazione dei dati di ritorno, incidendo sull'attività previsionale.
La necessità di aggiornare costantemente le informazioni sullo stato dell'edificio e delle sue parti ha stimolato le attività di ricerca del Laboratorio di Riuso, Riqualificazione e Manutenzione del Dipartimento di Architettura (DiARC) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II alla messa a punto di metodi e strumenti in grado di assecondare il carattere dinamico della pianificazione manutentiva.
Specifici studi sono stati condotti con la finalità di innalzare le potenzialità previsionali e programmatiche agendo sull'iterazione delle azioni ispettive; l'attività progressiva e sistematica di rilevamento diagnostico è stata assunta come fondamento operativo per relazionare i dati anagrafici e le informazioni sullo stato dell'edificio alle specifiche condizioni di vulnerabilità del bene e consentire così di specializzare le previsioni temporali delle attività manutentive.
L'analisi è stata condotta nell'ambito del patrimonio costruito napoletano focalizzando l'attenzione per le superfici esterne delle pareti perimetrali verticali.
Quale caso pilota è stato individuato un edificio ottocentesco, ad uso residenziale, prospettante su Via Caracciolo, strada litorale ad alta densità di traffico; l'indagine è stata operata per la facciata sud-est, caratterizzata da
Un caso di attività previsionale condotto dall'Università degli Studi di Napoli Federico II un ricco apparato stilistico e decorativo composto da una zoccolatura in lastre di piperno, cornici marcapiano e di coronamento, cantonali e rivestimento del primo livello con bugnato, semicolonne di altezza variabile, balconi con elementi di protezione in marmo e in ferro, e, al quarto livello, una chiusura verticale della veranda con infisso in ferro battuto e tamponamento vetrato.
I rilievi dello stato di conservazione delle superfici sono stati eseguiti in tre diversi momenti del ciclo di vita - nel 2011, 2013 e 2015 - con un intervallo temporale di due anni; in particolare la prima lettura è stata effettuata a distanza di cinque anni da un intervento di riallineamento prestazionale delle finiture del fronte.
L'osservazione in situ delle condizioni di stato e la loro individuazione, elaborata sulla scorta delle definizioni delle forme di modificazione materica proposte dalla norma UNI 11182:2006, ha supportato nell'elaborazione di mappature dei fenomeni riscontrati che ne restituiscono le specificità in termini di posizione, estensione e morfologia (vedi figura).
Continua a leggere l'articolo di Maria Rita Pinto, Professore Ordinario di tecnologia dell'Architettura, Teresa Napolitano, Dottore di Ricerca in Recupero Edilizio ed Ambientale, e Serena Viola, Ricercatore in Tecnologia dell'Architettura, sul numero di Dicembre 2015 di Manutenzione T&M