Il rilevamento diagnostico in manutenzione edilizia

Un caso di attività previsionale condotto dall'Università degli Studi di Napoli Federico II

  • Dicembre 15, 2015
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  • Mappature dei fenomeni di degrado redatte (da sinistra) nel giugno 2011, giugno 2013, giugno 2015 - LEGENDA: 1. Alterazione cromatica. 2. Colatura. 3. Deposito superficiale 4. Erosione del sottobalcone. 5. Graffito vandalico 6. Lacuna di intonaco 7. Macch
    Mappature dei fenomeni di degrado redatte (da sinistra) nel giugno 2011, giugno 2013, giugno 2015 - LEGENDA: 1. Alterazione cromatica. 2. Colatura. 3. Deposito superficiale 4. Erosione del sottobalcone. 5. Graffito vandalico 6. Lacuna di intonaco 7. Macch

 

Nell'ambito della pianificazione manutentiva degli edifici esistenti la normativa tecnica volontaria attribuisce rilevanza all'organizzazione ragionata delle informazioni sui beni edilizi, predisposta attraverso la redazione e compilazione di specifici documenti, manuali, destinati a guidare i fornitori di servizio negli interventi di conduzione tecnica, di manutenzione e di controllo. Contemplate dalla norma UNI 10874:2000 e definite per ogni unità funzionale ed elemento tecnico, le informazioni di natura diagnostica e quelle relative al monitoraggio diagnostico concorrono alla definizione dei livelli prestazionali offerti e alla raccolta ed elaborazione dei dati di ritorno, incidendo sull'attività previsionale.

 

La necessità di aggiornare costantemente le informazioni sullo stato dell'edificio e delle sue parti ha stimolato le attività di ricerca del Laboratorio di Riuso, Riqualificazione e Manutenzione del Dipartimento di Architettura (DiARC) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II alla messa a punto di metodi e strumenti in grado di assecondare il carattere dinamico della pianificazione manutentiva.

 

Specifici studi sono stati condotti con la finalità di innalzare le potenzialità previsionali e programmatiche agendo sull'iterazione delle azioni ispettive; l'attività progressiva e sistematica di rilevamento diagnostico è stata assunta come fondamento operativo per relazionare i dati anagrafici e le informazioni sullo stato dell'edificio alle specifiche condizioni di vulnerabilità del bene e consentire così di specializzare le previsioni temporali delle attività manutentive.

 

L'analisi è stata condotta nell'ambito del patrimonio costruito napoletano focalizzando l'attenzione per le superfici esterne delle pareti perimetrali verticali.

 

Quale caso pilota è stato individuato un edificio ottocentesco, ad uso residenziale, prospettante su Via Caracciolo, strada litorale ad alta densità di traffico; l'indagine è stata operata per la facciata sud-est, caratterizzata da

 

Un caso di attività previsionale condotto dall'Università degli Studi di Napoli Federico II un ricco apparato stilistico e decorativo composto da una zoccolatura in lastre di piperno, cornici marcapiano e di coronamento, cantonali e rivestimento del primo livello con bugnato, semicolonne di altezza variabile, balconi con elementi di protezione in marmo e in ferro, e, al quarto livello, una chiusura verticale della veranda con infisso in ferro battuto e tamponamento vetrato.

I rilievi dello stato di conservazione delle superfici sono stati eseguiti in tre diversi momenti del ciclo di vita - nel 2011, 2013 e 2015 - con un intervallo temporale di due anni; in particolare la prima lettura è stata effettuata a distanza di cinque anni da un intervento di riallineamento prestazionale delle finiture del fronte.

 

L'osservazione in situ delle condizioni di stato e la loro individuazione, elaborata sulla scorta delle definizioni delle forme di modificazione materica proposte dalla norma UNI 11182:2006, ha supportato nell'elaborazione di mappature dei fenomeni riscontrati che ne restituiscono le specificità in termini di posizione, estensione e morfologia (vedi figura).

 

Continua a leggere l'articolo di Maria Rita Pinto, Professore Ordinario di tecnologia dell'Architettura, Teresa Napolitano, Dottore di Ricerca in Recupero Edilizio ed Ambientale, e Serena Viola, Ricercatore in Tecnologia dell'Architettura, sul numero di Dicembre 2015 di Manutenzione T&M

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