Alcune decine di centrali termoelettriche (CTE) utilizzanti l'olio combustibile denso (OCD) come combustibile principale o secondario sono state classificate nel dicembre 2010 come stabilimenti a rischio di incidente rilevante secondo il Dlgs 334/99 e smi. L'industria petrolifera europea ha infatti aggiornato la classificazione dell'OCD come sostanza pericolosa per l'ambiente (fasi di rischio R50/53 o H410: molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata). Diversi incidenti durante il trasporto marittimo hanno infatti evidenziato come il rilascio in mare dell'OCD ha comportato l'inquinamento di coste con notevoli problemi per la successiva operazione di bonifica. Le soglie previste dal Dlgs 334/99 (100t per l'art.6 e 7-200t per l'art.8) hanno fatto rientrare tutte le CTE che utilizzano OCD agli obblighi della direttiva Seveso per la soglia più alta (la recente direttiva Seveso III 2012/18/UE, il cui recepimento è previsto entro il 31/5/2015, ha modificato le soglie dell'OCD a partire dal 15 febbraio 2014 a 2500t per l'art.6/7 e 25000t per l'art.8).
Secondo il documento ISPRA - Mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia - luglio 2013 - le CTE utilizzanti OCD sono 27 ubicate in larga parte lungo la costa e, in pochi casi, lungo i fiumi.
Gli adempimenti principali effettuati dai gestori entro dicembre 2011 sono stati i seguenti: Notifica alle autorità e scheda informativa - allegato V. Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (PIR) ed attuazione di un sistema di gestione della sicurezza (SGS) per la PIR. Rapporto di sicurezza (RdS). Piano di emergenza interno (PEI). I pericoli di incidenti rilevanti connessi all'impiego dell'OCD sono essenzialmente quelli della contaminazione degli ambienti acquatici (mare, fiumi, falde ecc.) in caso di rilascio e di incendi di serbatoi di stoccaggio o delle apparecchiature di riscaldamento.
L'OCD viene infatti riscaldato a 60°C nei serbatoi di stoccaggio per essere mantenuto liquido e potere essere pompato ai riscaldatori a vapore e quindi ai bruciatori della caldaie. Gli scenari incidentali generalmente considerati nei RdS sono stati gli incendi della piena superficie dei serbatoi a seguito di fulmini, gli incendi presso i riscaldatori, lo sversamento al suolo da tubazioni, lo sversamento a mare durante le operazioni di scarico della nave cisterna.
I sistemi di sicurezza attivi previsti per gestire le situazioni di emergenza sono generalmente i rilevatori di incendio o di presenza di liquido, il raffreddamento dei serbatoi di stoccaggio con sistemi fissi antincendio, lo spegnimento con schiuma con sistemi fissi e/o mobili; quelli passivi i bacini di contenimento, le cordolature, i rivestimenti antifuoco.
Nel caso di sversamento a terra o su pavimentazione in cemento l'OCD che ha un punto di solidificazione di circa 10°C tende ad addensarsi non percolando nel terreno o nelle falde acquifere sottostanti.
Nel caso di sversamento a mare per rottura della manichetta durante lo scarico, la presenza di panne galleggianti consente il contenimento ed il recupero del prodotto rilasciato.
L'analisi di operabilità (HAZOP) effettuata sul sistema di stoccaggio, di riscaldamento e trasferimento dell'OCD ha consentito l'individuazione dei Parametri Operativi Critici e la verifica di affidabilità richiesta (Safety Integrity Level - SIL) agli allarmi e sistemi di blocco automatico critici.
Il SGS-PIR è stato generalmente predisposto, sulla base di una specifica politica PIR, con specifiche procedure ricoprenti le seguenti attività: analisi di rischio, gestione delle sostanze pericolose, permessi di lavoro, gestione delle modifiche, informazione/formazione/addestramento, piano di emergenza interno.
Tutta l'attività prevista dal SGS-PIR (Dlgs 334/99) per la gestione dell'OCD nella CTE si è aggiunta a quella già esistente per l'SGS sul luogo di lavoro (Dlgs 81/2008) con benefici e miglioramenti delle attività di prevenzione per la sicurezza.
L'eventuale estensione delle metodologie utilizzate per le attività con OCD quali HAZOP, analisi di rischio con stima delle frequenze e delle conseguenze degli scenari incidentali ad altre parti della CTE (combustibili diversi, trattamenti acque, circuiti vapore, turboalternatori, trasformatori, sistema distribuzione elettrico ecc.) consente di migliorare le attività di prevenzione e protezione per la sicurezza.
In Inghilterra la Scottish Power (Case Study: Scottish Power HSE: UK 2010) che gestisce centrali elettriche idrauliche, a gas e a carbone ha adottato un SGS di processo, generalmente presente negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, con i seguenti benefici: miglioramento dei KPI (Key Performance Indicator); miglioramento della affidabilità degli impianti; diminuzione delle fermate non programmate; manutenzione meno reattiva con significativi risparmi dei costi.
In particolare sono stati consuntivati i seguenti benefici: riduzione del 20% dei costi operativi e di manutenzione; aumento del 20% della disponibilità degli impianti; riduzione del 25% delle fermate programmate.
Domenico Barone, Coordinatore GL 703 "Sicurezza degli impianti a rischio incidente rilevante"
Tratto da "Energia e Dintorni"