Il senso della manutenzione per il dato

Ricorda il titolo di un film ma la realtà è che la manutenzione, industriale e non solo, ha una nuova sfida da affrontare e vincere: la digitalizzazione delle conoscenze

  • Marzo 24, 2023
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  • Karlheinz Richter, manutentore impianti; Gabriel Sanz, analista programmatore IT, Carlos Carnio, Ing.  di manutenzione
    Karlheinz Richter, manutentore impianti; Gabriel Sanz, analista programmatore IT, Carlos Carnio, Ing. di manutenzione
  • Il senso della manutenzione per il dato
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    Il senso della manutenzione per il dato
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    Il senso della manutenzione per il dato

L’esperienza che abbiamo il piacere di condividere su questa autorevole rivista non affronta in modo omnicomprensivo né tantomeno risolutivo il problema, vuole solo testimoniare un potenziale metodo che per la semplicità concettuale riteniamo possa essere interessante per talune pratiche manutentive. Parliamo delle varie forme di manutenzioni di carattere ispettivo.     

Per esperienza, sappiamo che le cose facili sono le più difficili da cambiare, specie quando si tratta di prassi semplici e consolidate nel tempo. La manutenzione è pragmatica per DNA, basata sul principio per cui è necessario verificare la veridicità di una criticità, perché questa venga affrontata. Delinea così, spesso inconsciamente, il proprio limite evolutivo all’interno delle aziende. 

Molte aziende erano abituate a custodire il proprio know-how specifico nel proprio personale, che sarebbe rimasto a disposizione per i successivi 10, 20, 30 anni. Qualche azienda si era addirittura abituata a custodirlo nelle teste di persone (attenzione anche singole persone) terze!  

Nel caso in cui servisse qualcosa, era sufficiente chiedere al collega più anziano o telefonare al tecnico dell’azienda X.

Le cose, però, sono cambiate: il mondo è molto cambiato, e continuerà a cambiare ancora e sempre più rapidamente.

Quante sono le aziende dove anche informazioni semplici sono solo patrimonio dei manutentori o di chi opera sugli impianti? Rimangono ancora tantissime, e non si pensi che il fenomeno riguardi solo le aziende a basso contenuto tecnologico, anzi! Più la produzione è complessa più si sottovalutano e si perdono conoscenze di aspetti spesso solo apparentemente secondari. 

Un panorama in evoluzione

Abbiamo focalizzato quelli che riteniamo i tre aspetti di contesto più relativi al tema:

  1. I giovani sono mentalmente predisposti a cercare le informazioni su supporti informatici, a loro sempre più accessibili; non cercano stabilità lavorativa a medio lungo termine, ma opportunità di crescita: trovano demotivante andare dai più anziani a carpire informazioni, vogliono esprimere le loro competenze trovando supporto più metodologico che tecnico. Sono alla ricerca di ambienti che stimolino le loro attitudini ma che non siano avari di informazioni. In poche parole, l’attrarre e trattenere talenti passa anche per l’assicurare loro accessibilità a informazioni e dati.
  2. L’evoluzione degli impianti, la loro automazione e interconnessione, ci vengono incontro. Nei concetti dell’industria 4.0 la digitalizzazione è alla base di tutto, ma esiste una consistente tipologia di impianti che per le più svariate ragioni (tempi, costi, tecnologie, tipologie di dato) non è  interfacciata né interfacciabile.
  3. Il manutentore esperto, così come anche l’uomo di processo, spesso usa i sensi: osserva ascolta, fiuta, tasta. Di fatto assume e talvolta già mentalmente elabora, una quantità enorme di informazioni tecniche da impianti e strutture che non diventano però automaticamente patrimonio aziendale.    

Gestione digitale del know - how

Abbiamo avviato un progetto con lo scopo di acquisire digitalmente, con strumenti semplici e user friendly, le osservazioni che le persone eseguono durante le ispezioni programmate, e renderle disponibili in database strutturati e facilmente accessibili da utenti o da applicativi di analisi più o meno avanzata, in modo da poter certificare che l’acquisizione del dato o dell’osservazione sia effettivamente eseguita sul posto e superare le barrire di connettività.

Il nome scelto per il progetto è “KIPU”, che indica un oggetto con il quale gli Inca calcolavano e trasportavano numeri in modo inalterabile.  

Abbiamo realizzato e implementato le seguenti soluzioni:  

  • un’App sviluppata per l’installazione su smartphone commerciali,  
  • l’acquisizione guidata di osservazioni e dati, attiva anche in assenze di rete,
  • la validazione alla fonte del dato raccolto e osservato,  
  • un trasferimento dei dati raccolti dall’App e un allineamento al data base a ogni aggancio di rete pubblica o privata (da cui nessuna limitazione topografica/geografica),   
  • dei transponder NFC per riconoscimento sul posto  dell’utenza oggetto di osservazione.     

Lo abbiamo pensato per ispezioni su:

  • impianti tecnologici degli edifici, spesso dalla connettività limitata,
  • utilities spesso dislocate in aree remote rispetto agli impianti principali e reparti produttivi,
  • strutture e fabbricati, quasi mai oggetto di raccolta dati strutturata,
  • rete elettrica, ormai super-monitorata nei parametri elettrici - molto meno nello stato degli equipment o delle strutture siano essi quadri,  cabine, condotti, ventilazioni,
  • piping di processo,   viabilità dei plant, aree verdi, automezzi.

Tra i principali Stakeholders coinvolti:

  • Personale tecnico vario (manutenzione, processo, ufficio tecnico,  servizi generali): i record dati,  strutturati per data impianto ispettore ecc.. saranno disponibili per estrazione dal DB  per analisi manuali ad hoc  o per alimentare sistemi esperti di AI ( intelligenza artificiale ) , FDC (detezione e classificazione dei guasti, SPC ( controllo statistico di processo. La configurazione di limiti di accettabilità del dato / osservazione,  consente di avvisare / allertare i preposti alle azioni correttive anche in real time se si dispone di un software di alerting.
  • IT: generalmente nessuna  infrastruttura HW dedicata e manutenzione ridotta degli applicativi e dei DB
  • Direzione tecnica: definizione delle ispezioni necessarie analisi delle elaborazioni dati e definizione  delle strategie di azione.

Confidenza nella reale acquisizione di dati ed osservazioni validate, nei tempi e nei luoghi stabiliti  

  • Enti terzi:  assicuratori, clienti, certificatori.  

Dati validati come qualità,  veridicità, regolarità  

I limiti del sistema

Il sistema non nasce per sostituire la continua e graduale interconnessione degli impianti ma da la possibilità di digitalizzare osservazioni qualitative ( c’è schiuma, c’è odore , ha cambiato colore, si scrosta ecc...) per elaborarle a cura dell’ingegnere di manutenzione con metodi scientifici al fine di proporre o pianificare in modo predittivo gli interventi.