La certificazione del sistema manutentivo

Facciamo il punto sulla situazione a pochi mesi dall’uscita della linea guida ANSF

  • Settembre 8, 2017
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    La certificazione del sistema manutentivo

Premessa

Ritorniamo a parlare della certificazione del sistema manutentivo che tra mille difficoltà e contrarietà di alcuni attori viene portata avanti.

La certificazione del Servizio di Manutenzione assicura che la struttura sia in grado di garantire:

  • un miglioramento della disponibilità dei mezzi di produzione nelle normali condizioni di esercizio;
  • l’ottimizzazione dell’utilizzo del personale e delle infrastrutture;
  • un sistema di controllo di gestione (tecnico ed economico) globale;
  • il mantenimento della corretta curva di valorizzazione e valutazione dello stato dei beni (massimizzazione del ciclo di vita);
  • la riduzione dei costi di manutenzione.

In particolare il sistema di manutenzione dovrà assicurare:

A. il rispetto dei Piani e delle Disposizioni di Manutenzione/riparazione/revisione, forniti dal committente, da dimostrare con la tracciabilità delle operazioni di manutenzione effettuate;

B. il controllo della conformità dei ricambi utilizzati per l’esecuzione delle operazioni di manutenzione, sia quelli di nuova acquisizione che quelli riparati;

C. la gestione della documentazione (ad es. il recepimento della documentazione tecnica ricevuta, l’aggiornamento, la distribuzione al proprio personale, ecc…);

D. l’impiego di personale in possesso di abilitazione rilasciata ai sensi delle “Norme ANSF per la qualificazione del personale” (decreto ANSF 4/2012)

E. il possesso di un Sistema di Gestione delle Competenze (SGC) per assicurare nel tempo il mantenimento delle abilitazioni.”

I punti sopra ricordati obbligheranno quindi gli attori del sistema, indipendentemente dal fatto che lavorino nel settore gomma o nel settore ferro, a cambiamenti di mentalità e ad investimenti anche onerosi, pena nel tempo l’esclusione dal mercato.

La certificazione riguarda tre aspetti principali del sistema manutentivo:

  • Certificazione del sistema di gestione della manutenzione
  • Certificazione dell’officina di manutenzione
  • Certificazione del personale di manutenzione

Certificazione delle Officine

Focalizziamo l’attenzione sulle Officine, punto centrale operativo del sistema.

Riteniamo che la prossima uscita (ad inizio autunno) della linea guida ANSF per la certificazione (“attestazione”) delle Officine di manutenzione ferroviaria possa avere l’effetto di un sasso nello stagno.

La linea guida cioè andrà a smuovere una situazione statica e tradizionalistica del settore, dove le disposizioni in materia di competenze e di gestione della manutenzione faticano ancora ad imporsi e ad essere accettate come necessarie.

Questo sia da parte dei Clienti (imprese ferroviarie, gestori infrastrutture eccetera) che in larga parte continuano a privilegiare il prezzo più basso, nonostante la nuova legislazione, in una sorta di “ricatto” dei fornitori, salvo poi chiedere l’applicazione puntuale delle disposizioni di cui sopra, sia da parte dei Fornitori che per accaparrarsi il lavoro abbassano i prezzi senza tenere conto di tutte le incombenze necessarie, mettendo in seconda linea organizzazione, sicurezza e quant’altro.

La certificazione delle officine darà sicuramente in mano ai Clienti, che sono sempre più legati a rispettare le regole ed il loro Sistema di Gestione della Sicurezza, uno strumento di controllo molto più efficace nei confronti del Fornitore evitando o almeno limitando fenomeni di “pressioni indebite” da parte del fornitore stesso.

D’altra parte la certificazione potrà dare all’officina una patente di qualità, efficienza ed efficacia da spendere sul mercato.

È chiaro che tutto questo richiederà alle officine investimenti e spese che prima in qualche modo erano bypassate o ridotte. Ci si dovrà attendere perciò una diminuzione della quantità di officine.

Con questo non si vuol dire che la certificazione risolverà tutti i problemi. La strada sarà sicuramente lunga, vi saranno resistenze e tentativi dei soliti furbi. Molto quindi dipenderà dagli enti designati per la certificazione e dalle autorità di controllo.

Gli altri settori del trasporto

La certificazione delle officine ferroviarie dovrà fare da apripista per la sistemazione di altri settori del trasporto su gomma e su ferro:

  • officine per la manutenzione dei mezzi d’opera che lavorano nel campo delle infrastrutture ferroviarie;
  • officine che operano nel campo del trasporto pubblico locale (TPL), sia interne che esterne all’azienda di trasporto;
  • officine che operano nel campo del trasporto merci su gomma.

 

Questi settori sono molto vasti e per lo più senza regole di carattere generale (salvo disposizioni di RFI ed indicazioni dei costruttori di veicoli su gomma).

L’obiettivo quindi per cui ci si deve battere è portare il sistema manutentivo del trasporto a dotarsi di strutture, regole, impostazioni che assicurino l’efficienza e l’efficacia della manutenzione. Ogni giorno abbiamo notizia di problematiche legate alla manutenzione, incendi di veicoli, incidenti eccetera.

Ci saranno sicuramente riflessi inevitabili di carattere economico per alcune realtà, dati i costi e gli investimenti necessari, ma riteniamo che un paese che si dice avanzato possa impostare anche nella manutenzione del trasporto una politica industriale degna di questo nome (manutenzione 4.0).

Quello che ci auguriamo è che non debba esserci un’altra Viareggio.

 

Bruno Sasso