In passato il fenomeno infortunistico-incidentale era spesso visto come qualcosa di connaturato all'attività lavorativa. Il "farsi male" era una parte del lavoro.
Negli ultimi anni la sensibilità delle Istituzioni verso la prevenzione e la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori è diventata sempre maggiore ed al contempo le azioni penali, la coscienza dei lavoratori, ha spinto le aziende a ricercare modelli di prevenzione e protezione sempre più sofisticati.
Il processo è stato dapprima lento e graduale ed ha richiesto opera di convincimento notevoli investimenti soprattutto sui comportamenti "sicuri" dei lavoratori.
Fermo restando che il commitment resta sempre il punto più importante, nell'ultimo periodo vanno via via affermandosi modelli premianti che valorizzano i comportamenti sicuri e mettono al centro della scena quei lavoratori che per indole, sensibilità, conoscenze tendono a coinvolgere gli altri lavoratori verso cioè comportamenti sicuri. Si tratta di un processo di enucleazione: si creano dei cluster e si aggregano i lavoratori verso la crescita dell'attenzione verso la propria e l'altrui sicurezza in ossequio ai dettami del Testo Unico.
Anche nell'ambito gestionale ed organizzativo le aziende hanno beneficiato degli effetti positivi dei sistemi di gestione ed in particolare di quelli che regolamento la Sicurezza Occupazionale e la Sicurezza di Processo.
Infatti la gestione delle attività di prevenzione riferite agli eventi infortunistico-incidentali è la modalità con la quale si possono ridurre gli infortuni e più in generale gli eventi lesivi deve essere opportunamente organizzata ed elementi imprescindibili sono:
- una procedura condivisa;
- una modalità di comunicazione dell'evento;
- una modalità di analisi dell'evento infortunistico-incidentale al fine di individuare la causa radice (la causa che ha determinato l'evento) e le azioni volte alla rimozione della stessa; possibilmente l'analisi va estesa anche agli eventi "potenziali" (near Miss) ed alle condizioni non sicure (unsafe condition); può essere utile l'utilizzo di una guida (Es. Figura 1) che illustri le analisi specifiche di approfondimento in relazione alla causa radice identificata;
- ovviamente, poiché una corretta analisi richiede tempo e competenze multi specialistiche, è opportuno uno strumento di classificazione per gravità e frequenza di accadimento dell'evento (in questo caso non è necessario riferirsi ad un evento reale ma si deve classificare anche in relazione alle conseguenze potenziali) ed una struttura organizzativa asservita. Un esempio è riportato in Figura 2;
- un'attività di monitoraggio delle azioni correttive derivanti dall'analisi fino alla conclusione (follow up); non basta analizzare ed indicare cosa fare, bisogna anche dire chi è il responsabile ed entro quanto tempo deve completare l'azione e soprattutto gli si devono dare i poteri decisionali e di spesa per compiere quelle azioni correttive.
- una verifica di efficacia dell'azione correttiva nel tempo per assicurarsi dell'effettiva capacità della stessa di rimuovere la causa radice; non posso immaginare di abbattere un albero con un temperino; così come non è detto che tutte le asce siano in grado di abbatterlo o altre siano sì efficaci ma al contempo insostenibili; in questo caso una analisi costi/benefici nella scelta della azione correttiva più opportuna così come una verifica dei mancati incidenti e delle condizioni non sicure associate all'attuazione di quella azione correttiva contribuisce effettivamente a ridurre il fenomeno incidentale
- lo screening, esteso all'intero stabilimento/sito, di altre condizioni o contesti che, per analogia, possono giovarsi, ai fini della prevenzione, dei risultati dell'analisi di cui al punto precedente;
- una accurata reportistica degli incidenti, degli infortuni, delle medicazioni, dei mancati incidenti e delle condizioni non sicure è uno strumento efficace per assicurare la condivisione delle informazioni le quali sono da considerarsi e vengono sempre più considerate in termini positivi quale strumento a supporto dei lavoratori per aumentare la conoscenza delle misure più efficaci per prevenire eventi dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori;
- in caso di infortunio è opportuno che, al rientro, l'infortunato effettui un colloquio con i vertici aziendali sia per capire dal diretto interessato la versione dei fatti sia per rimarcare il commitment e l'attezione dell'azienda alla prevenzione e protezione dei lavoratori affinchè tutti possano svolgere in sicurezza le proprie attività.
Affinchè sia possibile realizzare una sistema di gestione di questo tipo, è opportuno che l'organizzazione sia dotata di un sistema di gestione quanto meno conforme alle norme di certificazione ad es. OHSAS18001.
Importantissimo è il rapporto con gli enti esterni e gli organi di informazione ai fini di una corretta trasmissione dei dati.
Particolare importanza riveste il ruolo del manager responsabile della attuazione dell'azione correttiva e del commitment societario sia in relazione alla disponibilità economica dell'azienda a realizzare gli interventi tecnici e/o organizzativi e/o procedurali individuati sia per il ruolo determinante dei Leader (Datore di Lavoro, Dirigenti, preposti) nel rimarcare l'importanza dell'attuazione delle misure di prevenzione e protezione.
Una particolare attenzione deve essere rivolta alla percezione dei comportamenti sicuri da parte dei lavoratori ed all'importanza attribuita ai componenti del servizio di prevenzione e protezione in relazione allo specifico servizio svolto.
Fondamentale per una corretta gestione dell'evento infortunistico-incidentale è la comunicazione immediata dell'evento ed una raccolta accurata delle informazioni nei primi minuti dall'accadimento; questo facilita a posteriori la ricostruzione della timeline (la ricostruzione temporale della sequenza degli eventi che hanno preceduto l'evento lesivo).
Molto interessanti e recenti sono le attività volte alla diffusione dei messaggi di sicurezza: ad esempio la cartellonistica con messaggi diretti ai lavoratori che agiscano sull'emotività ("essere di esempio", "la sicurezza non fa compromessi", ecc.) e specifiche sessioni di induction con filmati, documentari che, con lo stesso scopo, mirino ad elevare il senso di responsabilità dei lavoratori verso i comportamenti sicuri e l'interiorizzazione degli stessi.
Vi ricordate quando fu resa obbligatoria la cintura di sicurezza? In pochi all'inizio la utilizzavano: era considerata scomoda, alcuni addirittura la giudicavano pericolosa; in qualche caso venivano prodotte magliette con serigrafata la banda nera trasversale; a seguito di numerosi controlli ed aimè! multe (commitment) e di numerose campagne pubblicitarie tra cui quelle di impatto (ad esempio gli eventi mortali con l'utilizzo della cintura erano cinque volte inferiore di quelli senza) l'utilizzo della cintura è diventato una azione "naturale" che è entrata di diritto a far parte della nostra "cultura della sicurezza".
Analogamente con il fenomeno infortunistico l'abbinamento dell'attività di commitment (imprescindibile), procedurale, e di comunicazione emotiva porta quanto meno a ridurre il numero di comportamenti "non sicuri" e dunque statisticamente ad una riduzione degli eventi infortunistico-incidentali.
In conclusione se un impegno tecnico, organizzativo e procedurale di una azienda verso la riduzione di questo tipo di episodi può apparire non remunerativo, ma a lungo termine, la riduzione degli eventi porta significativi vantaggi tra i quali un miglioramento del clima aziendale (l'evento accidentale diventa "eccezionale" e non "quotidiano" e ciò influisce sulla stabilità del lavoratore favorendone la creatività ed il coinvolgimento proposito sulle azioni di controllo e di proposizione di miglioramento), un modo di lavorare consapevole e soprattutto un aumento di affidabilità.
Basti pensare alla riduzione del numero di morti sulla strada in questi anni ed in generale alla drastica riduzione delle morti sul lavoro!
Mauro De Francesco - Specialista sistemi di processo e standard di sicurezza Versalis
Francesco del Litto - Responsabile sicurezza Direzione QHSE Versalis