È andata in scena lo scorso 21 marzo a Salerno “Maintenance Time!” l’evento – organizzato da Jobiz Formazione in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno – che ha approfondito in questa sua settima edizione il tema della “Manutenzione civile 4.0: rischio sisma, sostenibilità del patrimonio e del suo territorio”.
La giornata – patrocinata da Confindustria Salerno, ANCE-AIES Salerno, il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno e AssoEMan – è stata occasione di confronto sulle politiche e strategie di manutenzione in campo civile, necessarie per affrontare adeguatamente i rischi derivanti dalla vulnerabilità sismica del nostro Paese, e dalla necessità di salvaguardarne il Patrimonio artistico e culturale, oltre che ambientale e del territorio.
Durante la sessione del mattino sono stati inoltre consegnati anche gli attestati del master Sostenibilità ambiente ed energia “Born to Re-Build”, la cui prossima edizione si terrà nel mese di novembre.
Gli interventi
L’interesse per i contenuti trattati è stato certificato dal folto pubblico intervenuto (ben 260 i partecipanti) che ha riempito la sala del Grand Hotel di Salerno. In apertura dei lavori Marco Baione, Amministratore Unico di Jobiz Formazione, ha fatto gli onori di casa introducendo i successivi relatori.
Il primo degli interventi è stato curato dall’Architetto Irene Caffaratti, Coordinatrice per il Percorso “Manutenzione Civile e Facility” di Festo Academy. Nel suo intervento dal titolo Manutenzione civile e sostenibilità: una nuova cultura dei cantieri ha sottolineato l’importanza della messa in sicurezza delle strutture attuando un approccio di tipo “predittivo” nell’organizzazione e gestione dei cantieri. In questo senso la manutenzione assume un ruolo di forte centralità, essendo l’unica capace di garantire l’affidabilità di un asset, e diventando elemento fondamentale per garantire tale sicurezza e qualità di ogni servizio/prodotto. È necessario quindi attuare un vero e proprio cambiamento culturale, che può essere favorito dall’utilizzo di approcci diagnostici con invasività minima, come la termografia e, più in generale, con l’implementazione della soluzione dei Cantieri Leggeri recentemente citati da Renzo Piano.
Per avviare qualsiasi progetto, anche e soprattutto se di tipo manutentivo, è tuttavia fondamentale fare affidamento alle tecniche di Project Management. A sottolinearlo è stato Salvatore Barile, referente dell’Istituto Italiano di Project Management (ISIPM), che nell’intervento successivo ha rimarcato l’importanza di questa disciplina nelle fasi di avviamento di progetti di manutenzione e di Facility Management.
Si è parlato poi di Manutenzione Energetica con la relazione di Fulvio Trasacco, EGE UNI CEI 11339 SECEM-FIRE che si è soffermato sulle attività di riqualificazione energetica di edifici-impianti, affermando come la Diagnosi energetica di ogni sistema di questo tipo sia il primo passo per iniziare un percorso di efficienza, perché permette di conoscere e approfondire come l’energia viene consumata all’interno della propria realtà. Trasacco ha poi approfondito una serie di strategie di diagnosi energetica, come l’analisi termoflussometrica e il Blower Door Test.
A seguire, è intervenuto Rosario Montuori ad affrontare il tema della Mitigazione del rischio sismico per gli edifici in muratura e «mode innovative» da evitare. La relazione ha ripercorso dapprima le varie tecniche di costruzione antisismica nella storia, per poi arrivare ai giorni nostri focalizzando l’attenzione sull’analisi del comportamento meccanico della muratura e dei meccanismi che entrano in atto in conseguenza di eventi sismici.
Focus successivo è stato quello relativo alla Edilizia storica e sostenibilità della riqualificazione: il relatore Francesco Marinelli di Ecoaction – associazione Internazionale che si propone di contribuire all’affermazione di una cultura diffusa del nuovo paradigma dello Sviluppo Sostenibile – si è soffermato in particolare sul progetto “ATTESS” il quale, promosso dal Metadistretto Veneto della Bioedilizia, propone delle linee guida al fine di indicare e definire con quali modalità sia possibile intervenire sull’edilizia storica secondo criteri di efficienza energetica, di sostenibilità ambientale e di benessere e salubrità indoor.
L’ultimo intervento del mattino è stato curato da Rosalba De Feo, responsabile alla Soprintendenza dei Beni Culturali del Sito di Pompei, Patrimonio dell’UNESCO. L’Architetto De Feo ha focalizzato l’attenzione sullo stato manutentivo dell’Arco di Traiano di Benevento, preso a esempio per rimarcare come il livello di deterioramento dei beni artistici storici sia radicalmente cambiato in età contemporanea a causa degli agenti inquinanti. Ciò comporta quindi un ripensamento delle attività di manutenzione, che tengano conto di queste importanti modificazioni permettendo di salvaguardare al meglio il patrimonio architettonico e culturale.
I lavori del pomeriggio
La sessione pomeridiana si è aperta parlando di Rischio sisma con Gianvittorio Rizzano del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno. I lavori sono quindi proseguiti con l’intervento di Catello Bonadia di LaceLab, che ha affrontato il tema della manutenzione dal punto di vista della scala territoriale: si tratta di un piano strategico di lungo periodo che ha come obiettivo la cura delle qualità dei territori e, a partire dall'esistente, sappia indicare un processo di progressiva trasformazione ed evoluzione del territorio. La manutenzione a scala territoriale non è più solo un problema tecnico ma è una questione culturale, sociale, ambientale, ecologica, economica, politica e gestionale.
Ancora di rischio sismico si è parlato con Luigi Petti, Segretario Generale di ICOMOS Italia (Consiglio Italiano dei Monumenti e dei Siti). Nella sua relazione dal titolo Mitigazione del rischio sismico nelle costruzioni esistenti Petti ha esposto una dettagliata panoramica degli eventi sismici del nostro paese e le cause che comportano ulteriori rischi per le strutture (assenza di manutenzione, danni pregressi, materiali scadenti ecc.)
Dopo un ulteriore intervento sulla Manutenzione strutturale a cura di Michele Brigante dell’Università di Napoli, l’ultima relazione è stata curata da Francesco Gittarelli, Presidente AssoEMan e Coordinatore Regionale A.I.MAN. sezione Piemonte. Gittarelli ha introdotto AssoEMan quale associazione di esperti di manutenzione certificati, e nello specifico il ruolo della stessa nell’attestare la qualità professionale dell’esperto in manutenzione civile e Facility.
Il seguente saluto di Marco Baione ha concluso l’evento, che si è confermato importante occasione di incontro e diffusione della cultura manutentiva in campo civile, in un periodo nel quale è più che mai fondamentale sollecitare la sensibilità culturale sul tema per porre finalmente le basi reali di un’Italia sempre più “sicura”.
Alessandro Ariu