La manutenzione ha un ruolo importante per garantire la Sicurezza sul lavoro; la manutenzione, infatti, deve operare in sicurezza e per la sicurezza.
Per operare in sicurezza deve innanzitutto rispettare quanto previsto nel Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, oggi aggiornato al maggio 2017, comprendente il DLgs 81/08 e il DLgs 106/09, ove la parola “manutenzione” è riportata oltre 200 volte.
La manutenzione opera in officina o in cantiere (area di lavoro temporaneo) ove sono presenti rischi che bisogna prevenire rispettando le prescrizioni di legge, le normative, le procedure e le prescrizioni aziendali.
L’art. 15 del DLgs 81, a tal proposito, elenca le misure generali per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro; in particolare pone l’accento sulla valutazione dei rischi (DVR) presenti nei luoghi di lavoro, sull’esigenza della loro eliminazione o riduzione, sulla riduzione del numero di lavoratori esposti, sull’adozione di dispositivi di protezione collettiva e individuale, sul controllo sanitario. Alle lettere n), o), p), q) dello stesso art.15 è evidenziata la necessità della formazione dei lavoratori, dei dirigenti e dei rappresentanti sindacali.
I lavoratori devono inoltre essere addestrati su come proteggersi, attrezzarsi ed eseguire il lavoro loro assegnato. Ricordiamo inoltre che l’art. 589 del codice penale riguarda la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (omicidio colposo), dispositivo che riguarda, in particolare, datori di lavoro (*), dirigenti e loro delegati.
La manutenzione inoltre deve operare per la sicurezza dei lavoratori, delle persone e dell’esistente (impianti infrastrutture, immobili, macchine e apparecchiature, ecc.).
L’art. 64 del DLgs 81 alle lettere c), e) da chiare indicazioni al datore di lavoro perché provveda a sottoporre i beni a manutenzione e ne indica le finalità:
- i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi siano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e siano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
- gli impianti e i dispositivi di sicurezza destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli siano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento.
È necessario quindi redigere i piani di manutenzione utili per definire gli interventi di manutenzione, durante il ciclo di vita del bene, nel rispetto dei vincoli legislativi e in coerenza con le politiche aziendali. Bisogna quindi individuare gli item critici (relativamente alla sicurezza e alle politiche ed esigenze aziendali) per adottare le politiche di manutenzione che permettano di prevenire i guasti (manutenzione preventiva, su condizione, predittiva) o ridurne al minimo gli effetti con interventi appositi e, conseguentemente, salvaguardare la salute dei lavoratori e assicurare la disponibilità degli asset.
Le ispezioni devono essere eseguite con competenza, attenzione e con attrezzature adeguate; gli allarmi, i blocchi e tutti gli altri sensori di controllo devono essere perfettamente funzionanti e ciclicamente controllati, per evitare che un evento insorgente (per esempio una cricca su una linea critica, un’alta temperatura su un circuito di lubrificazione, un’elevata vibrazione o rumorosità su una macchina rotante, ecc.) produca danni a persone e cose.
L’intervento di manutenzione deve essere efficace poiché una non corretta o inefficace manutenzione può compromettere la sicurezza degli uomini e degli asset.
È necessaria un’efficace supervisione dei lavori di manutenzione per assicurare la corretta esecuzione dei lavori e il rispetto delle norme di sicurezza. Negli impianti ad alto rischio occorre evitare che modifiche, anche minime, siano eseguite senza un progetto esecutivo e al di fuori di apposite procedure di verifica e di controllo. I ricambi devono essere acquistati secondo le specifiche di progetto, normalmente dal costruttore originario. Soluzioni diverse devono essere attentamente valutate e verificate.L’esperienza storica ci dice che le conseguenze di un mancato ed efficace controllo dei lavori di manutenzione possono essere molto gravi, come risulta da molti casi diventati classici di letteratura. Ricordiamo quanto avvenuto a Flixborough (UK), 1/6/74, 28 morti – Bhopal (India),3/12/84, 2000 morti - Piper Alpha (UK), 6/7/88, 167 morti - Pasadena (USA), 23/10/89, 28 morti - Milazzo (I), 31/7/93,7 morti. ecc.
La casistica degli incidenti riconducibili alla manutenzione è assai vasta e comprende:
- mancata progettazione di modifiche, di migliorie;
- mancata verifica dell’ idoneità di item sostitutivi;
- mancato controllo dei ricambi che può comportare l’utilizzo di materiale non idoneo;
- mancato drenaggio, isolamento e bonifica di apparecchiature su cui si deve fare manutenzione, con conseguente pericolo di rilascio di sostanze tossiche e/o infiammabili;
- mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavori elettrici;
- mancata conoscenza, da parte degli assistenti e preposti di manutenzione, dei rischi (DVR) connessi all’ambiente di lavoro ove si svolge la manutenzione;
- personale non formato e addestrato che svolge attività manutentive;
- mancanza o non rispetto di procedure per la rimessa in servizio degli item dopo la manutenzione.
Conclusioni
Dalle considerazioni fatte rileviamo che la manutenzione ha un ruolo chiave nel perseguimento degli obiettivi di sicurezza: deve assicurare che il proprio personale operi in sicurezza e curare il mantenimento degli asset secondo le procedure organizzative in cui opera.
(*) Il datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva, in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.
Francesco Cangialosi
Past President A.I.MAN.; Responsabile Relazioni istituzionali CTS Manutenzione T&M
Fonte: U&C n°9 ottobre 2017