La Serendipity, tra BIM e Facility Management

  • Luglio 15, 2014
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    La Serendipity, tra BIM e Facility Management

Il termine Serendipity, neologismo che indica la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un'altra, deriva da Serendip, l'antico nome persiano dello Sri Lanka. Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre prìncipi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. Oltre a essere indicata come sensazione, la serendipity indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. Applicherei lo stesso concetto ad un argomento che fa parte di una serie di articoli di questo numero: il Building Information Modelling (BIM).

 

Nelle nazioni del Nord Europa e negli USA il BIM è usato da molti anni ed è - tra l'altro - un requisito per accedere a molte delle gare che contemplino la progettazione e realizzazione di edifici, strutture e manufatti in genere, alla pari di altre certificazioni utilizzate per selezionare il partner per i servizi d'ingegneria o architettura. Anche molti Paesi del Medio Oriente stanno guardando al BIM con crescente interesse e il Regno Unito a breve lo adotterà come standard per le gare pubbliche.

 

Più che uno strumento informatico, il BIM è un approccio metodologico alla progettazione e realizzazione che cerca di definire uno standard unico di riferimento di tutti gli elementi che fanno parte del costruito, di qualunque genere egli sia.

 

Il BIM è per sua natura un insieme di prodotti, competenze e servizi per una "streamline" del processo del costruito e risponde all'esigenza di immaginare, concepire, progettare, costruire o ristrutturare immobili di valore nel tempo eliminando e risolvendo le maggiori problematiche connesse al processo stesso.

 

Il prodotto è sostanzialmente un "data repository" con funzionalità di interrogazione in modalità aperta e secondo diverse angolazioni in funzione degli attributi a corredo dei dati chiave (slice & dice). È articolato in gerarchie degli "oggetti" opportunamente codificati e in schede tecniche in grado di fornire informazioni sulle rese dei prodotti e sulle risorse umane necessarie per la messa in opera. Tutti i materiali sono analizzati con la loro propensione alla manutenibilità.

 

Ed è proprio in questo ultimo punto che nasce il concetto di serendipity: nella ricerca per sviluppare uno standard di progettazione, troviamo "pronto" uno standard di manutenzione sia come codifica (BOMA like) sia come piani di manutenzione e storia delle apparecchiature, a totale supporto del Facility Management che vede nella manutenzione delle apparecchiature l'elemento qualificante del processo e del raggiungimento degli obiettivi primari: la difesa degli investimenti.

 

Infatti la fase di mobilizzazione di un contratto di Facility Management vede focalizzare la maggior parte degli sforzi nelle costruzione dell'asset register, in pratica la lista degli impianti da gestire, la storia degli interventi, le caratteristiche peculiari degli impianti (MTBF, MTTR) ed i piani di manutenzione

 

È una analisi che giustamente focalizza l'attenzione della manutenzione su quegli asset che sono critici per il successo del business sia dal punto di vista tecnico che da quello economico.

 

IL BIM come data repository di tutti gli elementi del costruito fornisce per tutti gli impianti, oltre alle caratteristiche base degli "oggetti" anche tutto ciò che permette l'implementazione della Maintenance Management Strategy che per sua natura include scelte bilanciate tra il mantenimento dell'efficienza e l'utilizzo sino al guasto, è importante per mantenere attivi programmi di manutenzione ben documentati ed il risultato di questo processo è l'individuazione di attività di manutenzione specifiche in funzione dell'importanza delle apparecchiature.

 

È necessario quindi documentare ed implementare le nuove strategie di manutenzione al fine di aumentare sicurezza ed affidabilità, ma anche focalizzare le risorse di manutenzione sui beni che sono importanti ed in linea con i piani di sviluppo del business.

 

Un benvenuto quindi a questo matrimonio di serendipità tra BIM e Facility Management.

 

 

a cura di

Roberto Cigolini, Antonio Ive

School of Management, Politecnico di Milano

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