Si è tenuta lo scorso 23 novembre presso la prestigiosa cornice dell’Unione degli Industriali di Napoli, la sesta edizione del convegno “Maintenance Time”, una convention rivolta ai manager della manutenzione e delle Operations.
Presente anche Manutenzione Tecnica & Management come media partner dell’evento, organizzato da Festo Consulting con la collaborazione di SKF, DM Tecno e Jobiz Formazione, e i patrocini di A.I.MAN. e AssoeMan.
I temi della giornata
L’evento è stato occasione per un interessante confronto con gli operatori delle principali aziende del Centro-Sud, e non solo, su tematiche quanto mai attuali come la manutenzione nella Industry 4.0, la Cyber Security e l’Asset Management.
Sono stati proprio questi argomenti a svolgere l’ideale filo conduttore delle testimonianze presentate alla platea dai manager di importanti aziende provenienti da diversi settori industriali.
Dal dibattito è emerso come la manutenzione 4.0 stia infatti assumendo un ruolo sempre più decisivo davanti a un mondo industriale i cui mutamenti si fanno sempre più rapidi: l’impatto digitale su tutti i vari aspetti dei processi, a partire dalla problematica chiave, ovvero la gestione dei Big Data, rende ormai inevitabile la necessità di organizzare una “Maintenance 4.0”, al fine di garantire una maggiore sicurezza ed una miglior efficienza delle attività produttive e degli impianti, e di conseguenza riuscire a sostenere la sempre più spinta competitività.
La giornata, strutturata attraverso una sessione mattutina e una pomeridiana, è stata introdotta dal saluto di Simona Capasso, Presidente della Sezione Metalmeccanici dell’Unione degli Industriali di Napoli. È stata quindi la volta di Francesco Gittarelli, presidente AssoeMan che, dopo un cappello introduttivo, ha lasciato la parola a Giorgio Beato, Vice-Presidente A.I.MAN. e Responsabile della Solution Factory di SKF che ha portato il suo saluto anche a nome dell’Associazione Italiana di Manutenzione.
Prima relazione del convegno è stata quella di Patrizio Ioime, Maintenance Planner & Product Support di Froneri Terni, la neonata multinazionale leader nella produzione di gelati, surgelati e freschi a base di latte. L’intervento dal titolo “Organizzazione, pianificazione, misura delle prestazioni della manutenzione” ha sviscerato tutti gli aspetti inerenti le attività di manutenzione in stabilimento, e gli importanti piani di sviluppo e investimento previsti in questo ambito.
Successivamente è stata la volta di Giovanni Tullio, Maintenance Manager di Cooper Standard Automotive di Battipaglia che ha approfondito il tema del WCM con “La Manutenzione per garantire Flusso, Sincronismo e Livellamento quali fattori di successo del World Class”, rimarcando come l’implementazione di tale paradigma presso lo stabilimento italiano del fornitore leader mondiale di sistemi e componenti per l'industria automobilistica abbia permesso di ottenere importanti risultati in termini di produttività, OEE, e controllo.
Dopo il primo break della mattinata è stata la volta di ERG Renew Operations & Maintenance: il Direttore Generale Sebastiano Maurizio Suraci e il Responsabile dei Servizi Tecnici Franscesco Onorato hanno affrontato “Il processo di in-sourcing della manutenzione per la conservazione degli asset del parco eolico”. ERG ha subito in questi anni un radicale processo di trasformazione del proprio business, che l’ha resa da primario operatore petrolifero privato italiano a primario operatore indipendente nel mercato dell'energia elettrica da fonti rinnovabili.
Successivamente la parola è passata Michele Guerniero e Salvatore Alfano, rispettivamente Responsabile Servizi Tecnici e Responsabile Pianificazione/Schedulazione Manutenzione di La Doria, che hanno affrontato “Il processo di Pianificazione della Manutenzione” del sito di Salerno, esaltando tutte quelle che sono le fasi attuative di un buona prassi di organizzazione della manutenzione messe in atto nel sito, i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri.
I lavori del pomeriggio
Dopo la pausa pranzo i lavori sono ripresi con la relazione di Novamont Terni in collaborazione con SKF. È stato il Responsabile dell’Ingegneria di Manutenzione Alessandro Gaiotto ad analizzare “Il Condition Monitoring come strumento di Asset Efficiency Optimization”. Mission di Novamont è quella di sviluppare bioplastiche e biochemicals attraverso l’integrazione di chimica e agricoltura, attivando bioraffinerie integrate nel territorio e fornendo soluzioni applicative a basso impatto ambientale.
Si è affrontato poi l’interessante tema del rapporto tra “Manutenzione 4.0 e Cyber Security” nella relazione curata da Alfredo De Falco, New Project and Process Excellence Engineer di Unilever Caivano, insieme al titolare di DM Tecno. I due relatori hanno sottolineato le crescenti problematiche inerenti la sicurezza digitale degli impianti, dalla necessità di dotarsi, ad esempio, di reti ad accesso protetto e selettivo, fino all’indispensabile aggiornamento della formazione degli operatori che si trovano a operare con questa particolare tipologia di strumentazione.
Si è tornati poi a parlare di WCM in ambito automotive con Alessandro di Maso, IT e Maintenance Manager di Lear Caivano. Nella relazione dal titolo “Professional Maintenance e gestione impianti in ottica di World Class Manufacturing”, di Maso ha spiegato le diverse fasi che sono state affrontate in azienda per favorire il passaggio da una manutenzione di tipo reattivo a una di tipo proattivo, reso possibile dall’utilizzo dei 7 step del WCM.
La chiusura dei lavori
La conclusione dell’evento ha visto nuovamente protagonista Francesco Gittarelli, che ha esposto i “Risultati della Survey sul livello di maturità dei processi di manutenzione” realizzata da Festo Academy.
Nella consapevolezza di una quarta rivoluzione industriale che si diffonde sempre più rapidamente, mettere al centro il tema dell’analisi dei dati diventa quindi fondamentale perché più sono le informazioni di cui possiamo disporre, più rapide e precise sono le azioni manutentive che possono essere messe in atto per garantire le performance dei sistemi produttivi. Ma senza una standardizzazione di queste informazioni, la gestione dei Big Data diventa praticamente impossibile.
È, anche, su queste problematiche che il Manutentore 4.0 dovrà confrontarsi nell’immediato futuro.
Alessandro Ariu