L'analisi del rischio nel settore del trasporto

Cosa succede con l'introduzione del soggetto responsabile della manutenzione

  • Settembre 26, 2015
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  • L'analisi del rischio nel settore del trasporto
    L'analisi del rischio nel settore del trasporto

L'analisi dei rischi è una attività comune a tutti i settori produttivi e di servizio.

Di norma però ci si focalizza sui rischi riguardanti i lavoratori (legge 81) e quanto comunque connesso all'attività lavorativa in senso stretto.

È opportuno quindi riprendere alcuni concetti riguardanti il sistema manutentivo ferroviario codificati anche da RFI.

 

Processo di gestione del rischio

Il processo di gestione del rischio racchiude le fasi di Analisi, Determinazione e Valutazione come previsto dal Reg UE 402/2013.

Le fasi di gestione del rischio sono:

  • Definizione del Sistema oggetto di analisi (prodotto/servizio, processo);
  • Identificazione degli eventi pericolosi;
  • Classificazione degli eventi pericolosi (valutazione del rischio);
  • Identificazione ed attuazione di misure di sicurezza (controllo del rischio).

Ma cosa succede nel sistema ferroviario?

 

Definizione del sistema

Ambito e campo diapplicazione

L'ambito di applicazione della presente analisi è l'intero Sistema di Gestione della Manutenzione.

  • Responsabilità, coordinamento e controllo del sistema di gestione della manutenzione
  • Ingegneria e sviluppo della manutenzione
  • Gestione della manutenzione della flotta
  • Esecuzione della manutenzione

Classificazione degli eventi pericolosi

La classificazione del rischio avviene affidando un valore di Gravità (Severity) e Frequenza (Occurence).

Le classi qualitative di Gravità e Frequenza vengono fornite dalla norma CEI EN 50126, richiamata all'interno della Disposizione 51/2007, emanata da RFI, e consentono di valutare il singolo rischio.

 

La norma CEI EN 50126 impone la scelta di suddividere la Severity in quattro classi. Ad ognuna di queste classi è inoltre attribuito dalla

normative un valore qualitativo relative all'impatto specifico.

La seguente tabella riporta quanto previsto dalla normativa:

 

 

 

A seconda della Severity e dell'Occurrence, si determina se il rischio è accettabile (area verde) oppure no (area rossa). Se il rischio non è accettabile è necessaria l'identificazione di misure mitigative e la successiva verifica di accettabilità secondo i possibili criteri previsti dalla norma 402/2013.

 

La matrice Severity/Occurrence viene imposta dalla Disposizione 51/07 di RFI che recepisce ed adatta quella fornita dalla norma CEI EN 50126, la quale, inoltre, impone i limiti di accettabilità, ovvero la distinzione tra zona verde e zona rossa.

La normativa afferma che a tutti i livelli indicati nelle caselle rosse è possibile assegnare qualsiasi valore fuorché quello di trascurabile e tollerabile che invece possono essere assegnati solo ai rischi collocate nelle caselle verdi indicate. Inoltre ogni rischio catalogato come non tollerabile o non trascurabile, ovvero collocate nella zona rossa, necessita di interventi mirati a portare lo stesso nella situazione di tollerabile o trascurabile.

 

La gravità del rischio per il mancato rispetto di quanto previsto per ognuna delle situazioni analizzate è da considerarsi (vedi tabella) in zona rossa, cioè marginale o critica, a seconda della frequenza che può essere assegnata e che può variare in relazione alle diverse condizioni in cui si opera e ai fattori specifici dei rapporti tra gli attori.

 

Le azioni mitigatrici proposte, sia di carattere preventive che di carattere correttivo, fanno sì che il livello di rischio sia riportato a "tollerabile" o "trascurabile".

Sistema manutentivo ferroviario

Intanto si parla di sicurezza del "sistema" manutentivo e quindi di tutti gli aspetti che fanno capo all'ECM, soggetto responsabile della manutenzione, e che sono ormai codificati dai vari documenti emessi dal sistema ferroviario (in primis il regolamento UE 445/2011).

Questo significa che l'analisi dei rischi non deve essere legata solo all'attività manutentiva operativa, ma deve prendere in considerazione tutti i requisiti che qualificano l'ECM, sia per le funzioni di gestione che per le funzioni operative secondo uno schema del tipo sotto riportato.

 

Un esempio per tutti: Funzione di leadership - Istituire una politica di manutenzione appropriata al tipo di organizzazione ed alle dimensioni del servizio

 

Rischio

Mancata o incompleta valutazione delle richieste di service del cliente in termini di affidabilità e disponibilità

Incompletezza delle informazioni da parte del cliente (oggettiva o non riconosciuta da ECM)

Documenti di interfaccia e protocolli di comunicazione col cliente non corretti o inadeguati

 

Conseguenze del rischio

Aspetto Tecnico: mancata o incompleta organizzazione della manutenzione per effettuare le attività necessarie

Aspetto economico: penali per mancato raggiungimento delle prestazioni richieste

 

Azioni Preventive

Riesame della direzione ECM:

  • In fase di contratto col cliente
  • In occasione di ogni variazione delle modalità contrattuali

Azioni correttive

Riesame tecnico

  • Dei protocolli di comunicazione
  • Dei documenti di interfaccia

Questa verifica va fatta per ogni singolo requisito dell'ECM, in modo da avere ben chiari tutti i rischi e le problematiche connesse alla funzione.

 

 

Continua a leggere l'articolo di Bruno Sasso sul numero di Settembre 2015 di Manutenzione

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