Il dibattito in corso in AIMAN sui ruoli e le competenze di AIMAN stessa e di associazioni di settore collegate mi porta, in attesa che si arrivi ad una qualche conclusione, a ripercorrere il cammino della manutenzione trasporti AIMAN fino allo sviluppo rappresentato dalla costituzione di una associazione specifica di settore che non si contrappone ad AIMAN ma ne rappresenta il necessario completamento.
Non è il caso entrare su queste pagine nel dibattito generale. Preme però ritornare su alcune considerazioni, già peraltro fatte a suo tempo, sui perché si è arrivati alla impostazione ed alla costituzione di una associazione di settore nella manutenzione trasporti.
Si è detto e scritto di tutto sull'evoluzione della manutenzione, sugli obiettivi, le politiche e gli strumenti del processo manutentivo e delle attuali tendenze di affidamento a terzi dell'attività manutentiva (outsourcing, global service eccetera).
In un'ottica di gestione industriale, il sistema manutentivo si deve configurare come un settore del più ampio processo industriale, non necessariamente in tutto o in parte compreso all'interno dell'azienda, che vende ad un cliente il proprio lavoro, cioè il servizio di manutenzione. Viene quindi rivalutato e generalizzato il concetto di impostazione e vendita di un servizio: esiste una organizzazione (settore, divisione, società a se stante) che deve mettere la linea di produzione - il cliente - in condizione di effettuare al meglio il compito statutario, il "core business" aziendale, garantendo affidabilità e disponibilità dei mezzi (beni) che servono alla produzione (nel nostro caso i veicoli).
Poco però si è parlato di chi tutto questo deve mettere in pratica e cioè l'organizzazione (il sistema manutentivo formato da persone, attrezzature impianti, apparati logistici) che deve assicurare il raggiungimento degli obiettivi di qualsiasi processo industriale attraverso il mantenimento dei beni interessati al processo stesso nella loro corretta funzionalità.
Questo perché la manutenzione, al contrario di chi vede il manutentore un puro e gretto operatore e l'ingegneria di manutenzione il vangelo o la bacchetta magica, è un processo vero e proprio rappresentato da un sistema manutentivo dotato di strumenti fondamentali tra cui l'ingegneria di manutenzione è il principale.
Sono state considerazioni di questo genere che hanno portato a ipotizzare la creazione di una nuova associazione dei manutentori che riguardasse specificatamente l'operatività del trasporto. La nascita di una nuova associazione, per quanto possa essere motivata ed illustrata, porta con sé inevitabilmente dubbi, scetticismi e, perché no, accuse di protagonismo. In tutti questi anni, e ne sono testimoni convegni articoli e quant'altro (compresa la collaborazione con ANSF - azienda nazionale sicurezza
ferroviaria) abbiamo cercato da un lato di suggerire le basi teoriche - secondo l'impostazione dei settori più avanzati come l'aeronautico - della manutenzione dei trasporti creando un cammino di crescita nella concezione della manutenzione (di fondo, il passaggio da centro di costo a centro di profitto); dall'altro di rivalutare a figura del manutentore come parte attiva e non più passiva del processo manutentivo.
Ing. Bruno Sasso, Coordinatore sezione Trasporti A.I.MAN.