L'evoluzione della manutenzione nell'era dell'Industry 4.0

Harald Schuerk, Responsabile Service Industrial Application di Bosch Rexroth Italia, approfondixce l'argomento in esclusiva per Manutenzione T&M

  • Ottobre 12, 2016
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  • Harald Schuerk, Responsabile Service Industrial Applications di Bosch Rexroth Italia
    Harald Schuerk, Responsabile Service Industrial Applications di Bosch Rexroth Italia
  • La soluzione ODiN per mette il controllo in tempo reale dello stato di funzionamento delle macchine
    La soluzione ODiN per mette il controllo in tempo reale dello stato di funzionamento delle macchine
  • Bosch Rexroth sviluppa da anni rapporti di partnership con i distributori, identificati in 'Service Partner'
    Bosch Rexroth sviluppa da anni rapporti di partnership con i distributori, identificati in 'Service Partner'

Ing. Schuerk, Bosch Rexroth è da tanti anni leader nella fornitura di tecnologie integrate per l'azionamento e il controllo di impianti industriali, e macchine operatrici mobili. Ci può fare una breve panoramica del mercato attuale, anche confrontando le diverse situazioni all'interno dei Paesi europei?

 

Per quanto riguarda il mercato industriale italiano posso affermare che il 2015 è stato un anno molto positivo, in particolare nel settore OEM che rappresenta uno dei due ambiti nel quale Bosch Rexroth suddivide il mercato insieme al segmento End-User.

 

Questo trend è stato possibile soprattutto grazie alla forte ripresa delle esportazioni, un'attitudine che caratterizza quasi l'80% dei costruttori OEM italiani.

 

Buoni anche i risultati per la parte End-User, con una crescita degli investimenti confermata anche in questa prima parte del 2016.

 

Al confronto con le altre filiali europee sicuramente quella italiana ha avuto risultati eccellenti, registrati anche nell'area Service, di cui mi occupo direttamente, che ha beneficiato dell'andamento positivo dei due settori.

 

A livello globale invece ci sono mercati, come quello cinese, dove si è assistito a un forte rallentamento.

 

In generale la situazione al momento ci soddisfa, pur essendoci ancora settori in difficoltà, come quello dell'Oil & Gas per il quale non si ha una visione ancora ben definita dell'evoluzione futura. Tuttavia, anche dalle fasi di crisi si possono ricavare delle opportunità. Proprio in questa fase infatti stiamo lavorando anticiclo, concentrando la nostra attività verso il comparto Marine & Offshore.

 

In base a queste premesse, quanto margine di sviluppo c'è per il mercato italiano oggi? E in quali settori?

 

Per la nostra esperienza di fornitori di componentistica industriale, l'Italia è prima di tutto un paese di costruttori, che come detto registrano una quota molto alta di esportazioni. Ma allo stesso tempo è anche un grande mercato End-User.

 

Vedo un grande potenziale nel segmento Automotive, nel quale sono presenti circa 200 Tier-One, ma credo ci siano tante possibilità di crescita anche nel Food & Beverage, specie dopo la spinta dell'Expo che ha rappresentato una splendida vetrina per il Paese. C'è poi il settore della stampa che dal mio punto di vista ha grandissimi margini, ma evidenzia ancora dei limiti per mancanza di sviluppo di tecnologie dedicate. Qualche difficoltà in più invece la noto nei settori "classici", ma il futuro è ancora tutto da scrivere.

 

Quello dell'Industry 4.0 è il trend più discusso in questo momento. Qual è l'approccio di Bosch Rexroth a quella che è considerata una nuova rivoluzione industriale in termini di sviluppo di nuove soluzioni e prospettive di mercato?

 

Bosch Rexroth è stata tra i pionieri della "Connected Industry", e dal primo giorno ne è stata promotrice, rendendosi immediatamente conto delle potenzialità di questo nuovo modello. Bosch Rexroth è parte del Gruppo Bosch, cosi abbiamo il duplice vantaggio di essere non solo fornitori di componenti per questo nuovo approccio ma anche un importante utilizzatore delle stesse tecnologie all'interno dei nostri stabilimenti sparsi in tutto il mondo, come la RFID per le linee di trasporto, i sistemi di controllori predisposti all'implementazione di software, le interfacce disponibili alla comunicazione in network - anche a livello aziendale - e tanto altro.

 

E qual è invece il punto di vista del cliente di fronte a questa nuova frontiera?

 

Da rappresentante del segmento Service posso dire che non c'è ancora un unico atteggiamento condiviso, ma dipende da caso a caso: in generale la clientela è divisa fra chi già pretende di implementare un certo tipo di comunicazione di alto livello, e chi invece preferisce aspettare. La scelta definitiva è comunque sempre del nostro interlocutore: noi proponiamo il nostro ventaglio di soluzioni, ne discutiamo e cerchiamo insieme di capire qual' è la soluzione più adatta alle sue esigenze. È proprio in quest'ottica che si è sviluppato l'Innovation Lab & Customer Center, nato con l'obiettivo di creare una piattaforma di lavoro con distributori, utilizzatori finali e partner, per sviluppare insieme nuove soluzioni. Insomma, l'approccio della condivisione e discussione delle idee è quello in cui crediamo fortemente nell'ottica di un futuro dove la connettività sarà sempre più protagonista.

 

 

 

Per noi in ambito Service è fondamentale offrire non solo la semplice assistenza ma anche un vero e proprio servizio di consulenza al cliente, attraverso il quale ci poniamo l'obiettivo di convincerlo dell'importanza di una corretta manutenzione delle macchine quale strumento per prolungarne il ciclo di vita, la produttività, e ridurne il Total Cost of Ownership.

 

Due esempi pratici in questo senso, entrambi associabili a una "matrice 4.0": il primo è quello del Condition Monitoring che sta alla base del progetto che abbiamo chiamato ODiN (Online Diagnostics Network). Si tratta di un sistema di controllo in tempo reale dello stato di funzionamento delle macchine, sulle quali andiamo a installare una serie di sensori. Questi sensori registrano i dati della macchina e li inviano a un server che si trova nella nostra casa madre. Il cliente, tramite un accesso criptato, ha così non solo la possibilità di connettersi al nostro server e controllare lo stato di funzionamento dei suoi sistemi, ma anche di ricevere nostri suggerimenti e consigli su come operare in determinate situazioni. Se riscontra irregolarità, il capo della produzione o manutenzione può così intervenire già prima che il guasto si verifichi.

 

Un secondo esempio che stiamo implementando prevede invece l'utilizzo di strumenti Android per il Remote Service, sviluppato su iniziativa dei nostri colleghi svedesi. Si tratta di un progetto che prevede la dotazione, presso tutti i clienti con i quali abbiamo stipulato un contratto di Service di Manutenzione, di una App installabile su qualsiasi dispositivo Android. In questo modo è possibile per l'utente non solo contattare l'Help Desk in caso di problemi ma, con l'implementazione di particolari occhiali a realtà aumentata, riusciamo a guidare il manutentore senza essere fisicamente sul campo per aiutarlo a svolgere attività di primo intervento. Si tratta di un oggetto industriale che stiamo introducendo per offrire non solo valore aggiunto ma anche velocità di risposta e riduzione di costi.

 

Parliamo quindi anche di un cambio di approccio culturale alla manutenzione, prima ancora che pratico. Come si sta evolvendo la situazione da questo punto di vista in Italia?

 

In generale stiamo cercando di far capire che la manutenzione rappresenta un'attività fondamentale perché consente di ottenere vantaggi soprattutto in termini di capacità produttiva degli impianti, scardinando la convinzione che sia solo un mero costo dal quale non si possano ottenere ritorni d'investimento.

 

Ecco che pian piano oggi clienti che magari un tempo non credevano in questa strategia cominciano a farla propria, perché non vogliono perdere alti livelli di produttività, anzi sono più propensi a investire e ci chiedono sempre più supporto.

 

L'Italia in questo senso è sempre stato un paese dove il concetto di manutenzione combaciava con quello di "intervento al guasto", mentre adesso si sta cominciando a diffondere la cultura dell'intervento preventivo. Noi stessi, per adeguarci a questo trend, abbiamo cambiato approccio negli ultimi due anni, non limitandoci più a eseguire riparazioni standard, ma fornendo anche la garanzia del produttore, un elemento che dà al cliente la certezza del ritorno dell'investimento.

 

L'altro aspetto fondamentale in questo senso è quello della sicurezza macchine, che perseguiamo da anni per la parte elettronica, e siamo stati i primi ad integrare nei servoazionamenti, negli anni Novanta.

 

Come Bosch Rexroth abbiamo oggi una serie di componenti che non solo rispondono già a tutti i requisiti di sicurezza imposti dalle normative, ma sono anche già predisposti per ulteriori upgrade. Queste soluzioni riguardano non solo le nuove forniture, ma sono applicabili anche a interventi di retrofitting.

 

 

 

Altro tema molto attuale è quello dell'efficienza energetica. Quali sono le soluzioni che Bosch Rexroth sta adottando in questo senso, sia a livello di strategie di mercato sia a livello di sviluppo di nuovi prodotti "efficienti"?

 

Da anni abbiamo diverse soluzioni in questo settore. In particolare, nel nostro segmento dell'oleodinamica, la tipologia di strumenti dove si possono ottenere maggiori risultati è nelle centraline. Partendo dalla considerazione che oggi le centraline lavorano sempre al 100% del loro potenziale, il primo approccio è quello di fornire ai costruttori di macchine utensili dei sistemi Sytronix che permettono di abbassare il livello di consumo energetico (fino al 70% di risparmio, a seconda della produzione).

 

La sfida è ovviamente trovare il giusto equilibrio tra produttività e risparmio energetico, un punto sul quale ci stiamo soffermando per sviluppare sistemi regolati anche nell'ambito dei controllori.

 

Sono due i modi in cui perseguiamo la strada dell'efficientamento energetico: sia rendendo disponibile strumenti ad hoc per nuove macchine, sia attraverso la pratica del retrofitting, con la quale andiamo a sostituire i vecchi sistemi di pompe o centraline con nuovi a elevata efficienza, con tutti i conseguenti vantaggi che questo comporta per il cliente. Tra questi la possibilità di richiedere i certificati bianchi, andando così a creare rapidi ritorni dell'investimento.

 

Quello della formazione, interna ed esterna, è un tema cruciale oggi. Quali sono le politiche di Bosch Rexroth in questo senso? Quali iniziative avete sviluppato o avete in programma?

 

In Italia esiste da tanti anni la TEC , la scuola istituita da Bosch per offrire un servizio a 360 gradi sulla formazione, manageriale e tecnica, dei nostri dipendenti di tutte le varie divisioni. Noi di Bosch Rexroth collaboriamo con la TEC da anni, e grazie a questa partnership possiamo usufruire di formazione interna, ma al tempo stesso fornirla ai nostri clienti, su aspetti come il Lean Management, la sicurezza macchine, ecc. L'idea del nuovo Customer Center si basa proprio sulla possibilità di offrire insieme alla TEC formazione di base sulle tecnologie come l'oleodinamica, componentistica e altri aspetti a clienti, partner e collaboratori.

 

Sempre in ambito formazione, col supporto della TEC, abbiamo avviato un progetto pilota con un istituto scolastico tecnico milanese. Si tratta di un progetto duale, sul modello tedesco, attraverso il quale invitiamo alcuni studenti a fare pratica presso i nostri stabilimenti per alcune settimane. In Lombardia siamo stati i primi ad avviare politiche simili in ambito industriale.

 

Parlando della vostra rete commerciale, in Italia vantate una copertura pressoché totale anche grazie al supporto degli oltre 50 distributori presenti sul territorio. Come è strutturato il vostro rapporto con loro, e quali novità avete in programma in merito?

 

Bosch Rexroth sviluppa da anni rapporti di partnership con i distributori, per la volontà di creare con essi un legame più stretto. Utilizziamo molto il concetto di "Service Partner", che identifica il distributore come una nostra vera e propria estensione sul territorio, perché capace di completare quella gamma di servizi customizzati che noi,  magari per vicinanza geografica o disponibilità sul campo, non siamo in grado di garantire direttamente.

 

Il ruolo del distributore in Italia, per cultura e struttura di mercato, è tradizionalmente molto forte. Casi simili non si trovano in Europa. Anche in Germania la presenza dei distributori è molto diffusa, ma con un ruolo diverso. Solo negli USA hanno una presenza e una forza più importante.

 

Quanto è importante per Bosch Rexroth la presenza a fiere ed eventi legati all'automazione e alla manutenzione? Li considerate un buon modo per conoscere altre realtà e avviare nuove sinergie?

 

Ci focalizziamo soprattutto sulle fiere internazionali che riteniamo importanti per i nostri settori Industrial Applications e Mobile Applications, per esempio le fiere Hannover Messe, Bauma o Drupa in Germania. In Italia la fiera di riferimento è sicuramente SPS.

 

Ci sono poi eventi come il MaintenanceStories che per noi sono molto importanti anche perché ci permettono di avere un primo contatto diretto con il cliente, che poi invitiamo a trovarci per discutere insieme nuove soluzioni nel nostro laboratorio 4.0.

 

Fondamentale è lo scambio di esperienze: in maggio abbiamo realizzato un evento sul Marine & Offshore dove abbiamo invitato tanti clienti da tutta Italia a parlare delle loro esperienze in ambito industriale e a discuterne con noi.

 

Infine, quali sono i settori applicativi in cui Bosch Rexroth concentrerà maggiormente i suoi sforzi nei prossimi mesi del 2016 e per il 2017?

 

È sempre il mercato a decidere. Già da anni perseguiamo un approccio di tipo settoriale, in particolare in settori come Food, Packaging, automazione in generale, acciaio, metallurgia o ancora l'Oil&Gas, il succitato Marine & Offshore ecc. e sicuramente proseguiremo in questo senso.

 

Ci sono poi settori particolari ma in crescita come quello del Testing, legato ai simulatori sismici. Collaboriamo con diverse Università e Centri di ricerca per fornire sistemi di simulazione di terremoti, una disciplina in cui l'Italia è all'avanguardia, con i risultati che vengono discussi in tutto il mondo.

 

Specie a seguito degli ultimi terremoti in Italia, abbiamo scelto di creare qui un centro di competenza unico al mondo specializzato nello sviluppo di questo tipo di applicazioni. Con le nostre 300 famiglie di prodotti, continueremo a offrire servizio e supporto in tutto il mondo, seguendo il nostro cliente in tutte le sue esigenze.

 

 

Alessandro Ariu

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