L’Hydrant Refueling System

Un approfondimento sull’impianto di distribuzione carburanti per gli aeromobili, determinante per la sicurezza dello scalo

  • Aprile 7, 2017
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  • Visione aerea dell’area di servizio sita nel sedime aeroportuale di Malpensa. Sono visibili i serbatoi di stoccaggio e le relative stazioni di pompaggio nella rete sotterranea di distribuzione carburanti
    Visione aerea dell’area di servizio sita nel sedime aeroportuale di Malpensa. Sono visibili i serbatoi di stoccaggio e le relative stazioni di pompaggio nella rete sotterranea di distribuzione carburanti

Un impianto poco conosciuto dagli utenti dell’aeroporto, ma di rilevante importanza per la sicurezza dello scalo, è quello di distribuzione carburanti per gli aeromobili in partenza dall’aeroporto. Si tratta di una fitta rete sotterranea di tubazioni, denominata Hydrant Refueling System (HRS), che collega i grossi serbatoi di stoccaggio direttamente con le piazzole di sosta aeromobili. Facendo riferimento all’impianto realizzato a Malpensa dalla Società DISMA, abbiamo posto alcune domande all’ Ing. Sergio Porzio, Direttore della suddetta Società negli anni di costruzione e di sviluppo di Malpensa.

Ing. Porzio come è costituita la DISMA?

La Società è una S.p.A., composta da 4 Compagnie petrolifere e dal gestore dell'Aeroporto.

E’ stata costituita nel 1991 per la realizzazione dell’impianto di ricevimento, stoccaggio e distribuzione del carburante per tutti gli aerei in partenza dall'aeroporto di Milano Malpensa, ha iniziato ad operare nell'ottobre 1998 con l'apertura del nuovo Terminal 1 dell'Aeroporto Intercontinentale di Milano.

La rete di distribuzione ha poi subito ampliamenti con la crescita dell'aeroporto, fino a raggiungere gli attuali 350 punti di rifornimento che comprendono, dal 2011, anche il Terminal 2, dedicato al traffico low-cost, e il nuovo polo logistico Cargo per le merci, realizzato nel 2013.

Ci può dare qualche dettaglio tecnico?

Il ricevimento del carburante Jet Fuel A1 o Kerosene per aeromobili avviene attraverso due oleodotti indipendenti provenienti da due differenti raffinerie, solo in caso di emergenze sulle due linee o degli impianti fornitori e per mantenere l'operatività dell'Aeroporto è possibile ricevere il carburante mediante le autobotti stradali.

Il parco serbatoi è in grado di garantire il fabbisogno di circa una settimana di traffico aeroportuale e si compone di 4 serbatoi da 5.000 metri cubi e 1 da 7.500. Dai serbatoi una batteria di 8 pompe, aventi una portata singola di oltre 300 metri cubi all'ora, invia il carburante a tutte le piazzole di sosta degli aerei mediante una rete di distribuzione sotterranea composta da due collettori principali con diametro di 500 mm, ed una serie di anelli che garantiscono la fornitura anche attraverso percorsi alternativi. A servizio di ogni piazzola di sosta sono installati dei pozzetti in cui sono alloggiate speciali valvole poste sotto la pavimentazione del piazzale a cui si collegano dei mezzi speciali che eseguono il rifornimento dei serbatoi delle varie tipologie di aerei in sosta. Questi mezzi hanno dimensioni ridotte e non trasportano cisterne di carburante, ma solo le attrezzature di misurazione e controllo del carburante da erogare.

Perché l’impianto HRS aumenta la sicurezza dello scalo?

La soluzione della rete interrata di distribuzione rappresenta un notevole incremento della sicurezza operativa e della tutela ambientale, poiché non si ha più la circolazione sulle vie e nei piazzali interni dell'aeroporto delle grandi autocisterne cariche anche di 80.000 litri di carburante infiammabile, con motori di propulsione aventi elevate cilindrate (anche 12.000 centimetri cubi), elevato consumo di pneumatici e pastiglie frenanti, necessità di preventivo riempimento delle cisterne, presso corsie di carico interne all'aeroporto e doppio percorso.

La rete di distribuzione nella sua interezza è dotata di un sistema computerizzato per la prova periodica di pressione ed il rilevamento di eventuali perdite di carburante, con sistema di isolamento dell'eventuale zona critica e identificazione del problema. Tutte le attrezzature di distribuzione e rifornimento sono regolarmente provate secondo programmi periodici in accordo con gli standard internazionali di gestione e di verifica, il loro scrupoloso rispetto è oggetto di ispezioni internazionali da parte degli organi di controllo (Joint Inspection Group -JIG) formato dalle Compagnie petrolifere e delle Compagnie Aeree (IATA).

Ogni fase della gestione del carburante, dall'ingresso nel deposito alla messa a bordo dell'aereo, avviene secondo rigide procedure di controllo della qualità, dettate da JIG e IATA, che hanno lo scopo di prevenire ogni minima possibilità di contaminazione del carburante e di mantenere le caratteristiche iniziali di produzione.

Quali dispositivi di sicurezza antincendio sono installati?

La rete HRS, come tutte le altre parti del deposito, è provvista di tutti i dispositivi di sicurezza e di prevenzione e protezione antincendio, in particolare ciascuna delle valvole sotterranee è dotata di un dispositivo di blocco meccanico dell'erogazione che viene azionato dal personale addetto al rifornimento, inoltre su ogni piazzola è presente almeno un pulsante di emergenza che, se azionato, ferma le pompe di spedizione del deposito e genera un allarme nella sala controllo DISMA, con indicazione del punto di intervento; gli addetti DISMA che presidiano 24 ore e 365 giorni all'anno l'impianto, intervengono prontamente per affrontare l'eventuale problema, adattando l'azione all'entità dell'emergenza, nel rispetto della massima sicurezza delle persone, delle attrezzature e dell'ambiente, nonché dell'operatività dell'aeroporto.

DISMA è dotata di un sistema antincendio, connesso con l'impianto aeroportuale, che è dimensionato per affrontare in modo autonomo, con la collaborazione dei Vigili del Fuoco aeroportuali, tutte le tipologie di emergenza legate a spandimenti e incendio del carburante. E’ in grado inoltre di garantire la fornitura di carburante anche nel caso di prolungato black-out elettrico, con un gruppo elettrogeno indipendente da 650 kilowattora e con pompe antincendio a motore diesel. Le procedure di intervento nel piazzale e le azioni in caso di emergenza sono state concordate con i Vigili del Fuoco aeroportuali e con la Società di Gestione aeroportuale ed incluse nel Piano di Emergenza interno dell'aeroporto.

Ringraziamo l’Ing. Porzio per l’attenzione e le interessanti informazioni forniteci, e la DISMA per avere consentito la pubblicazione di questa intervista.

 

Felice Cottino