A completamento di quanto esposto sui costi e sul budget di manutenzione nel numero di giugno 2014 è opportuno ritornare ed approfondire un argomento che è ormai centrale per qualsiasi prodotto, a maggior ragione per i veicoli del settore trasporto, cioè il ciclo di vita. LCC, ovvero costo del ciclo di vita, racchiude l'insieme di tutti i costi che accompagnano l'esistenza di un prodotto, costi quindi che si determinano non solo al momento dell'acquisto ma anche nelle successive fasi dell'esercizio. Vengono in questo modo compresi tutti i costi fissi, quelli dovuti ai consumi, quelli da ricondursi infine alla manutenzione. Il parametro LCC non è più solo uno strumento teorico per decidere l'assegnazione di un punteggio in una gara di fornitura di un prodotto, ma è diventato un elemento base di valutazione per l'organizzazione del sistema manutentivo ed un dato indispensabile per definire le modalità di affidamento della gestione del prodotto o del sistema complesso di cui il prodotto fa parte. La decisione di acquisto comincia ad essere e sarà sempre di più in futuro influenzata non solo dal costo iniziale di acquisto, ma anche dai costi di uso e manutenzione durante la vita prevista. Questo soprattutto per l'affermarsi di nuove impostazioni della manutenzione come il full service ed il global service. Un esempio recente è l'acquisizione della flotta dei treni AV di Nuovo Trasporto Viaggiatori, dove circa il 50% del costo derivava dalla valutazione del costo di manutenzione per la vita attesa dei veicoli. Il parametro tecnico "costo del ciclo di vita" viene usato quindi per arrivare da un lato alla valutazione comparativa delle differenti alternative, dall'altro al controllo del progetto sia nella sua fase di sviluppo che nella fase di applicazione. Il progettista si trova di conseguenza a dover affrontare una problematica nuova che deve tenere conto della necessità di integrazione della figura del cliente con il prodotto, partendo dalla considerazione che un certo prodotto, nel corso di tutto il suo ciclo di vita, deve essere in grado di soddisfare il cliente. Lo strumento ingegneristico che il progettista deve ora utilizzare, pur con le limitazioni proprie di ogni tool di analisi, è l'analisi del costo del ciclo di vita (Life Cycle Cost Analysis, LCCA), metodologia basata su di un approccio sistematico ed analitico utilizzabile nella valutazione di ipotesi alternative di progetto. L'obiettivo è quello di scegliere la strada cui è associato il minor costo, fermo restando la risposta del prodotto alle attese del cliente in termini di affidabilità, disponibilità, manutenibilità e sicurezza (i parametri RAMS). Ogni alternativa associabile al progetto deve essere comprensiva di tutte le azioni presenti all'interno dell'intero ciclo di vita del progetto stesso, dal suo concepimento alla dismissione finale. I passi principali di una analisi LCC sono:
- Definire il problema e stabilire gli obiettivi.
- Identificare le alternative realmente fattibili.
- Stabilire le ipotesi di base ed i parametri da considerare: questa è forse la fase più aleatoria, in quanto per un veicolo, sia per mancanza di dati sufficienti da parte del cliente, sia per le criticità in cui si trova ad operare, non sempre ipotesi e parametri sono valutabili appieno. Diverso ad esempio è il progetto di una pressa: si sa che deve fare tanti pezzi per tanti anni eccetera.
- Stimare i costi ed i tempi per ciascuna alternativa e confrontare gli LCC associati ad alternative diverse di uno stesso progetto.
- Analizzare l'incertezza dei dati in ingresso.
- Attualizzare i costi futuri.
Una corretta applicazione della metodologia LCC consente di:
- Prevedere le future risorse necessarie.
- Influenzare positivamente la fase di ricerca e sviluppo del progetto e tutte le decisioni da prendere durante le fasi di progettazione preliminare.
- Supportare la futura pianificazione strategica e la definizione del budget.
È soprattutto da quest'ultimo aspetto che devono discendere le informazioni per il manutentore (parametri RAMS da rispettare, piani di manutenzione, documentazione di manutenzione eccetera). Questo tipo di analisi presenta per contro possibili limitazioni tra cui:
- Le stime e le valutazioni dei costi sono effettuate proprio all'inizio della vita di un progetto, quando il grado di accuratezza nella descrizione e quantificazione di alcune voci di costo può risultare ancora approssimato.
- Si assume che una alternativa di progetto abbia un ciclo di vita prestabilito (un autobus per esempio deve durare 15 anni, ma ci sono veicoli in circolazione molto più anziani).
- Vi può essere una elevata sensitività dei risultati dell'analisi LCC nei confronti di modifiche alle specifiche iniziali dei progetto.
In questa analisi il contributo del manutentore (attraverso l'ingegneria di manutenzione) si può così riassumere:
- Determinazione dell'ambiente di vita e delle effettive condizioni di utilizzo.
- Definizione pratica col cliente delle esigenze di affidabilità e manutenibilità.
- Realizzazione di un programma di manutenzione mirato alla tipologia e criticità dell'esercizio.
Diventa quindi indispensabile una stretta collaborazione tra progettazione e manutenzione.
Bruno Sasso