Il nuovo presidente del CECIMO, l'associazione europea delle industrie della macchina utensile, è Luigi Galdabini, già presidente di UCIMU - Sistemi per Produrre.
La carica di presidente CECIMO, associazione che rappresenta circa 1500 imprese che realizzano il 39% della produzione mondiale di settore, è stata conferita a Luigi Galdabini nel corso dell'Assemblea Generale CECIMO, tenutasi il 3 dicembre 2015 a Bruxelles.
Già alla guida del Comitato Tecnico di CECIMO dal giugno 2013, Galdabini resterà in carica per due anni.
Classe 1958, Luigi Galdabini, anche presidente della Galdabini Spa, società leader nella produzione di macchine utensili e apparecchiature di collaudo, e vicepresidente dell'UNIVA, Unione Industriali di Varese, raccoglie la prestigiosa eredità di presidente CECIMO da Jean-Camille Uring, che ha guidato l'associazione nell'ultimo biennio ottenendo numerosi importanti risultati, non ultimo il successo di EMO MILANO 2015, la mostra mondiale dell'industria della macchine utensile, conclusasi nell'ottobre scorso con numeri da record.
I prossimi passi
Jean-Camille Uring ha dichiarato: "Il presidente Luigi Galdabini in questi anni di lavoro al nostro fianco ha dimostrato di avere tutte le qualità e le conoscenze necessarie a proseguire il lavoro svolto dall'associazione accrescendo le attività in essere e guidando lo sviluppo prossimo".
"Il settore europeo della macchina utensile - ha affermato Luigi Galdabini - si muove verso l'adozione di tecnologie innovative come la produzione intelligente, l'additive manufacturing, i big data e l'internet delle cose, soluzioni che impattano in maniera sempre più considerevole sulla produzione industriale e sui suoi servizi, ponendo le basi per fabbriche evolute e proiettate verso il futuro".
"Questo sviluppo - ha proseguito il neo presidente Galdabini - si riflette nelle attività di CECIMO che esorta i responsabili politici dell'UE a delineare condizioni favorevoli alla digitalizzazione del settore e allo sviluppo di tecnologie di produzione che aumentino la competitività dell'industria europea nel suo insieme".
"È chiaro che l'innovazione è e sarà il motore della crescita del settore- ha proseguito Galdabini - e la mancanza di investimenti in produzione è l'ostacolo maggiore. Per questo crediamo che i responsabili delle decisioni dell'UE debbano utilizzare il Fondo europeo per gli investimenti strategici per finanziare programmi di sostegno utili ad accelerare il "trasferimento tecnologico" e ad affrontare il problema del sotto-investimento.
"L'Europa non può permettersi di restare indietro nel campo delle nuove tecnologie industriali. Farò in modo che la produzione e la reindustrializzazione restino in cima alle priorità di politica economica dell'UE anche perché abbiamo bisogno di un ambiente imprenditoriale favorevole alla crescita dell'industria europea delle macchine utensili in tutto il mondo" - ha concluso Luigi Galdabini.