OMAG, realtà attiva nella progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine per il confezionamento, ha scelto le soluzioni di automazione Schneider Electric per realizzare una macchina particolarmente innovativa: OMAG CP/6, macchina verticale a movimento intermittente, con gruppo di saldatura a piastre auto-allineanti, pensata per il confezionamento in buste termosaldate sui quattro lati. La macchina è destinata al settore farmaceutico.
OMAG, nata nel 1973 dall’idea di quattro soci fondatori, vanta oggi fra i suoi clienti importanti brand internazionali dei settori alimentare e farmaceutico e fornisce i suoi impianti per il packaging primario a stabilimenti produttivi in tutti in continenti, con l’apporto di circa 60 dipendenti attivi presso la sede di Gradara (PU), di personale commerciale e tecnico impiegato in sedi estere, di rivenditori presenti in tutto il mondo.
Secondo il motto aziendale “Flexibility in Packaging” l’azienda offre, con un completo controllo del ciclo produttivo - dalla progettazione alla consegna al cliente – una gamma di soluzioni unica; si distingue in particolare per essere l’unica azienda nel settore degli impianti di confezionamento con film flessibile a offrire tutte le tipologie di automazione esistente, con la massima personalizzazione.
La nuova OMAG CP/6 è un esempio della strategia perseguita da OMAG, che si distingue per la capacità di assecondare i clienti disegnando macchine su misura e puntando su una qualità senza compromessi che garantisca la massima efficienza operativa. “Cerchiamo sempre di dotare le nostre produzioni con il meglio di quanto fornisce il mercato, a partire dall’automazione, che costituisce il cuore delle macchine che commercializziamo”afferma l’Ing. Roberto Filippucci, Automation & System Manager di OMAG.
OMAG CP/6 è una macchina verticale a movimenti intermittenti, con gruppo di saldatura a piastre auto-allineanti, pensata per il confezionamento in buste termosaldate sui quattro lati. La CP/6 conferma la scelta di OMAG di utilizzare controllori di motion Schneider Electric che integrano anche la logica PLC, in risposta all’esigenza di ricorrere esclusivamente a motori brushless con azionamento integrato Lexium ILM62. In questa soluzione, la parte di elettronica è ubicata nel motore stesso anziché collocata nel quadro elettrico; ciò permette di contenere gli ingombri e di interconnettere facilmente ogni impianto con altre macchine per il packaging secondario.
“L’impiego di servo-azionamenti e servo-motori Schneider Electric ci permette di ottimizzare le forme delle nostre macchine, renderle più compatte e standard e di ridurne le dimensioni”, spiega Filippucci. Allo stesso tempo, la potenza dei motori Schneider Electric utilizzati consente maggiori possibilità rispetto ai sistemi tradizionali, come l’inserimento di robot sulle linee gestibili dagli stessi controller.
CP/6, come le altre macchine OMAG, adotta Pac Drive 3, la piattaforma scalabile e integrata Schneider Electric dedicata al packaging, che gestisce totalmente tutta l’automazione dell’impianto attraverso un unico controllo e tramite il bus di campo Sercos3. La modularità delle librerie software a corredo del controller consente di sviluppare le macchine secondo le singole necessità produttive e di ottenere la massima affidabilità, necessaria per utilizzare la macchina nel settore farmaceutico a cui è destinata.
“I protocolli severi del settore farmaceutico devono consentire la totale memorizzazione delle fasi di lavorazione soprattutto nei processi primari” spiega Filippucci. Le prestazioni delle macchine di OMAG devono essere quindi all’altezza e qualsiasi fermo della produzione (e il conseguente impatto economico) deve essere escluso in partenza.
L’efficienza della macchina è garantita anche sotto il profilo meccanico. La CP/6 si caratterizza per la tecnologia a stampo che sfrutta la pressione generata sulla carta da piastre di saldatura. La macchina, inoltre, è facilmente smontabile senza l’uso di chiavi o arnesi, secondo la prassi del farmaceutico che prevede la pulizia e la sanificazione delle parti a contatto con i medicinali al termine della produzione di ogni lotto.
Come le altre macchine OMAG, anche il modello CP/6 può essere controllato da remoto tramite qualunque dispositivo mobile, smartphone o tablet: una possibilità di interconnessione che fa la differenza, consentendo a OMAG un servizio di assistenza efficace e rapido, che grazie alla teleassistenza può fare intervenire su una macchina, ovunque si trovi nel mondo, da remoto -direttamente dalla sede dell’azienda.
Sicurezza per l’operatore e per l’azienda, nel rispetto dell’ambiente
Le caratteristiche innovative di CP/6 si estendono anche all’area della sicurezza: per gli operatori di macchina e per le aziende stesse, che operano in un settore delicato e strettamente regolato come quello farmaceutico.
Il modello CP/6 è stato attrezzato con un pannello operatore basato sui terminali grafici Magelis di Schneider Electric. Attraverso questa implementazione è stato possibile rendere la macchina pienamente conforme alla normativa CFR21 - parte 11, specifica per il settore farmaceutico, che stabilisce i requisiti in termini di tracciamento dei dati e di tutto quanto avviene sull’impianto durante il suo funzionamento.
Il pannello è stato dotato di una nuova interfaccia e reingegnerizzato completamente nel layout e nell’architettura dei contenuti visualizzati, con l’ obiettivo di facilitare il lavoro dell’operatore. Un miglioramento che riduce ulteriormente il rischio di errore in fase di utilizzo, grazie all’aiuto di informazioni aggiuntive ora disponibili: la consultazione del manuale d’impianto direttamente sul display, un help in linea, la visualizzazioni di schemi elettrici e pneumatici, dettagli specifici sulle parti di ricambio. Tutto questo è necessario, perché i sistemi dedicati al farmaceutico non ammettono compromessi.
“I prodotti che riguardano la salute dell’uomo non possono essere messi in discussione con errori in fase di confezionamento” spiega Filippucci. “Tali operazioni sono demandate a organi meccanici, motori elettrici e componenti plastiche spesso in azione su più turni sette giorni su sette, e la garanzia di un ciclo di vita così lungo comporta enormi complessità”. La responsabilità di chi progetta e costruisce gli impianti diviene direttamente proporzionale e, per questo, la qualità delle parti degli impianti è un aspetto critico. La stessa attenzione è posta alla sicurezza dell’operatore. Tramite il terminale grafico, infatti, è è anche possibile procedere con attività di routine quali la movimentazione del dosatore, che nella CP/6 è ubicato in posizione superiore. “L’operatore può avviare la discesa della tramoggia e della coclea senza compiere nessuna fatica, per poi consentirne il posizionamento automatico sul carrello per le operazioni di pulizia senza alcun intervento manuale”. Non solo. L’accesso e il funzionamento della CP/6 di OMAG è consentito da un pulsante biometrico Harmony XB5S di Schneider Electric, che rileva l’impronta digitale al posto dei tradizionali sistemi che richiedono l’inserimento di credenziali per effettuare il log-in sul pannello operatore. L’unicità dei dati processati abilita l’impianto solamente alle attività consentite a seconda del profilo utente.
Una automazione che ottimizza i consumi
L’impiego di sistemi di automazione Schneider Electric sulle macchine OMAG consente l’ottimizzazione dei consumi energetici, ad esempio limitando gli sprechi attraverso il riutilizzo dell’energia di frenaggio generata, che viene restituita al bus di potenza condiviso, per poi essere nuovamente impiegata. OMAG ha stimato un risparmio del 20% dei consumi dall’utilizzo delle sue macchine automatiche. Gli stabilimenti che scelgono le macchine OMAG, di conseguenza, possono anche mettere in pratica una strategia green e di sostenibilità, contenendo gli sprechi e ottimizzando i propri consumi.