MaintenanceStories 2018, report di un successo

Numeri da record per la sedicesima edizione dell’evento annuale dedicato alla Manutenzione, che ha coinvolto quasi 400 selezionati operatori del settore

  • Novembre 16, 2018
  • 142 views
  • MaintenanceStories 2018, report di un successo
    MaintenanceStories 2018, report di un successo
  • MaintenanceStories 2018, report di un successo
    MaintenanceStories 2018, report di un successo
  • MaintenanceStories 2018, report di un successo
    MaintenanceStories 2018, report di un successo
  • MaintenanceStories 2018, report di un successo
    MaintenanceStories 2018, report di un successo
  • MaintenanceStories 2018, report di un successo
    MaintenanceStories 2018, report di un successo

Con risultati ben oltre le aspettative e grande sod­disfazione di tutti i presenti è andata in archivio anche l’edizione 2018 di MaintenanceStories – Fatti di Manutenzione, l’evento itinerante che rappresen­ta ormai un punto di riferimento per gli operatori del settore, giunto lo scorso 4 ottobre alla sua sedicesima edizione.

Incentrato come di consueto sul racconto di casi applicativi di manutenzione industriale, l’evento organizzato da TIMGlobal Media, presentato da A.I.MAN. – Associazione Italiana di Manutenzione, con FESTO Consulting nel ruolo di Associa­te Partner, si è svolto all’interno del prestigioso Forum Guido Monzani di Modena.

LA STRUTTURA DELLA GIORNATA

Il fascino della location e l’alta qualità delle relazioni hanno ri­chiamato l’attenzione di quasi 400 professionisti e operatori in ambito manutenzione che hanno potuto non solo aggiornar­si e condividere esperienze sull’attualità del settore, ma anche beneficiare di esclusive visite agli stabilimenti Tetra Pak, Maraz­zi Group e System, organizzate a conclusione dei lavori.

I lavori del mattino

Cristian Son, Managing Director TIMGlobal Media e Respon­sabile Marketing A.I.MAN., insieme all’Associate Publisher ed Event Facilitator Marco Marangoni, hanno aperto ufficialmente i lavori raccontando la storia di MaintenanceStories e sottoline­ando l’importanza del Network composto da fornitori, partner, relatori e figure operative per la buona riuscita di questa presti­giosa giornata.

Introdotti dai Chairmen David Crosio, Plant Manager di Co.Ind, e Francesco Gittarelli, Responsabile Centro Esami per la certificazione delle competenze di Manutenzione di Festo Aca­demy, si sono susseguiti interessanti case histories, da sempre cardine contenutistico della manifestazione.

A rompere il ghiaccio è stato Marcello Pintus, Responsabile ispezioni di Sarlux, parte del Gruppo Saras, nonché una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo per capacità produttiva e per complessità degli impianti.

L’apprezzatissima relazione dell’ing. Pintus si è focalizzata nell’ambito del 4.0, e in particolare nel progetto #digitalSaras, un programma che dal 2017 studia l’applicazione su diversi cam­pi delle tecnologie riconducibili all’Industry 4.0: dalla Sicurezza all’Asset Management, dalle attività di Operations alla Supply Chain. Analizzando i processi di manutenzione, fra i vari progetti è stato realizzato lo Static Digital Twin (SDT) per la gestione 3D della Manu­tenzione di un impianto Topping. Pintus ha parlato di modellazione 3D e di inter­connessione fra sistemi, che consente sia una pianificazione ottimizzata delle attività di turnaround, con conseguente aumento della disponibilità dell’impian­to, sia un miglioramento in qualità nella gestione nel day by day dell’esecuzione delle attività di manutenzione / ispezione attraverso una visione 3D integrata delle aree di intervento.

4.0 al centro anche della successiva re­lazione, curata da Arturo Nasti, Mainte­nance & Tools MFG Engineer Manager di Vodafone Automotive. Dopo un ra­pido excursus sull’evoluzione del pro­cesso di manutenzione vissuto negli ultimi decenni all’interno di quella che era una piccola azienda Italiana, in ra­pida crescita a livello Internazionale ed entrata dal 2015 a far parte del Gruppo Vodafone Internet of Things, si è ap­profondita la storia delle scelte fatte nella gestione del processo di manu­tenzione: TPM, Lean, certificazione delle competenze, polivalenza del manutentore, Tool Design for Mainte­nance e miglioramento continuo, a cui si sono aggiunti alcuni spunti di rifles­sione ed esperienze vissute in merito al “Manufacturing 4.0”.

È stata quindi la volta di Paolo Za­netta, Maintenance & Energy Ma­nager di Bticino, che ha introdotto il progetto – partito nel 2015 – e realizzato con l’obiettivo di implementare un software di manutenzione unico per tutti i siti italiani di Bticino. Il sistema selezionato, CARL Source, gestisce le manutenzioni correttive e preventive/cicliche per l’area mac­chine e l’area impianti. Negli ultimi mesi sono state introdotte le manutenzioni su condizione, attivate tramite chiamata diretta della macchina, ed inoltre è stato configurato nel software anche il processo di riparazione degli Stampi. Gli utenti che accedo­no al sistema sono stati profilati in base al ruolo aziendale, con home page ed indicatori specifici. Sono stati coinvolti anche i fornitori esterni, che in alcuni casi utilizzano direttamente l’App Mobile CARL Touch per consuntivare le proprie attività; in altri casi, interagiscono con il software tramite interfaccia automatica con i propri sistemi informatici.

Successivamente si è parlato di energia eolica e 4.0 con Ca­taldo Losito, Business Unit Manager di PLC Service Wind.

Introdotto da Domenico Pascazio e Marco Ramacciotti, ri­spettivamente Sales & Customer Service Manager e Research & Application Manager di ISE, Losito ha affrontato nello speci­fico il tema dell’evoluzione della manutenzione e del condition monitoring nel settore Wind Power in ottica Industry 4.0. Si è sottolineato come questi argomenti non possano prescindere da due elementi strettamente sinergici: intelligenza distribuita e centralizzazione delle informazioni. Da un lato infatti le moderne tecnologie consentono di distribuire facilmente sensoristica e sistemi di acquisizione/elaborazione dei segnali; dall’altro le so­luzioni Cloud offrono la necessaria potenza di calcolo e la scala­bilità necessaria per progettare soluzioni in grado di raccogliere dati di diversa natura e origine. Ciò consente alla manutenzione di spostarsi verso orizzonti più ampi, promettenti e di valore ag­giunto per il settore Wind Power e non solo.

La parola è quindi passata a Umberto Sala, Sales Manager and Life Cycle Services di Emerson Automation Solutions, azien­da intervenuta nella veste di Diamond Partner dell’Osserva­torio Italiano della Manutenzione 4.0. Punto di partenza è stato capire come si possa gestire al meglio la manutenzione attraverso la tecnologia messa a disposizione dall’Industry 4.0, sfruttando i dati che si hanno o si potrebbero avere a dispo­sizione. Avere accesso al dato nel minor tempo possibile e in sicurezza rappresenta uno dei cardini dell’I4.0: attraverso l’e­sposizione di alcuni casi applicativi di successo, Sala ha dimo­strato come i Connected Services messi in atto da Emerson hanno consentito alle aziende citate di ridurre gli Shutdown inaspettati, limitare i consumi di energia e di conseguenza otti­mizzare i costi, in particolare quelli di manutenzione.

Dopo il Networking vissuto durante il Coffee Break, i lavori sono ripresi con l’intervento di Federico Gatti, Responsa­bile di Manutenzione di Atlas Concorde, introdotto da Luca Barraco, Vibration Analyst di Prüftechnik. Al centro ancora una volta il 4.0, con l’esposizione dei risultati ottenuti dall’in­tegrazione di un sistema di condition monitoring online su una macchina ad alta criticità, ossia un mulino per la produ­zione di piastrelle ceramiche. Sono stati applicati dei sensori di vibrazione sui cuscinetti della catena cinematica al fine di identificare per tempo eventuali guasti di natura meccanica ed elettrica ed ottimizzare i fermi manutentivi. I segnali con­fluiscono su una centralina che analizza in continuo e stori­cizza i trend su un software. La centralina confronta i valori ed i segnali vibrazionali con delle tabelle ISO normate e con i modelli conosciuti riconducibili ad un corretto livello vibra­torio indice di una buona condizione di salute della macchi­na. Questo tipo di protezione e controllo del macchinario rientra in una strategia di manutenzione predittiva 4.0.

A seguire ha parlato Ezio Tuberosa, Responsabile Collau­di e Controlli di Iren Energia, storico operatore attivo nella produzione di energia elettrica e distribuzione di energia termica per il teleriscaldamento e nei servizi tecnologici.

Negli ultimi 15 anni, oltre alla costruzione di un nuovo impianto da 150 MW in valle Susa, ha rinnovato numerose centrali ed eseguito manutenzioni straordinarie sul macchinario di genera­zione e sulle opere idrauliche. In tale ambito ha maturato signi­ficative esperienze multidisciplinari, capitalizzando competenze e valorizzando le proprie risorse interne. Le case histories di manutenzione illustrate sono state incentrate sulla conoscenza gestionale degli impianti, sul confronto con le best practices di settore e sull’innovazione tecnologica.

Massimiliano Piano, ReMan Service Center Manager di SKF Industrie, ha invece spostato l’attenzione sull’importanza del ricondizionamento dei riduttori, nello specifico quelli che com­pongono gli impianti di trasporto a fune e che sono quindi sotto­posti a sovraccarichi, vibrazioni e utilizzo eccessivo della coppia disponibile. A questo, poi, si aggiungono esigenze di produzione che variano costantemente e lunghe e difficili procedure di ma­nutenzione. In sinergia con Agudio Leitner, SKF ha effettuato la scelta delle tempistiche corrette per la disinstallazione e il ricon­dizionamento dei riduttori, essenziale per ottenere un equilibrio ottimale tra lunga durata di esercizio e bassi costi operativi.

Francesco Cricchio, progettista e ingegnere di manutenzione di Valmec si è soffermato su alcuni esempi di riparazione e rin­forzo con fibra di carbonio e resina di un dispositivo in pressio­ne, attraverso le soluzioni Loctite. In particolare, un primo caso di studio ha approfondito la riparazione di un serbatoio in un impianto di cokeria, gravemente usurato dalla corrosione e ri­parato in maniera definitiva, mentre un secondo ha riguardato la riparazione di una flangia in pressione che palesava fuoriuscite di liquido dalle guarnizioni ormai rilassate. Anche in questo caso la flangia è stata completamente rivestita e sigillata con la so­luzione Loctite consentendo ingenti risparmi di tempo e costi. A conclusione dell’intervento, Alessandro Nisoli, Key Account Manager di Henkel, ha approfondito più nel dettaglio le soluzioni Loctite per la manutenzione.

In chiusura di mattinata Luca Omati, Global Product Manager di ABB, anch’essa Diamond Partner dell’Osservatorio Italia­no della Manutenzione 4.0, ha mostrato alla platea l’esempio pratico di due progetti realizzati con la piattaforma ABB Ability™ che hanno coinvolto nel primo caso un consorzio di bonifica del veronese e nel secondo un’azienda produttrice di generi ali­mentari. Per entrambi, grazie all’upgrade della base installata e all’implementazione della piattaforma ABB Ability™, è stato possibile ottenere importanti benefit tra cui riduzione delle spe­se dovute ad audit esterni e di trasporto del personale tecnico, monitoraggio costi energetici ed eliminazione delle penali dovute al fattore di potenza.

I lavori del pomeriggio

Dopo il break dedicato a lunch & networking, la sessione pome­ridiana è ripresa con un intervento a cura del Chairman Fran­cesco Gittarelli, Responsabile del Centro Esami per la certifi­cazione delle competenze di Manutenzione di Festo Academy. Gittarelli ha approfondito il tema della professionalità del manu­tentore: con la pubblicazione della Norma Europea EN 15628 “Qualificazione del personale di manutenzione” viene stabilito per la prima volta un criterio di qualificazione delle figure pro­fessionali della manutenzione e sulle competenze minime per attestarle. Sono pertanto le Associazioni Professionali, soggette a particolari modalità di monitoraggio e controllo previsti dalla Legge e iscritte nell’elenco pubblicato dal Ministero dello Svi­luppo Economico-MiSE, che possono rilasciare un attestato di qualità della attività prestata dal Professionista. Assoeman, as­sociazione degli esperti di manutenzione certificati, inserita negli elenchi pubblicati dal MiSE, può rilasciare un attestato di qualità dei servizi prestati dai soci. In questo modo, Assoeman svolge le stesse funzioni di un Albo o Ordine Professionale.

La fase convegnistica è stata quindi intervallata da una presen­tazione più “pratica”: Federico Provenzani e Andrea Garu­glieri, rispettivamente Global Account Manager e Market Coor­dinator di Klüber Lubrication, hanno mostrato alla platea una serie di soluzioni di lubrificazione personalizzate per aumentare l’efficienza dei processi produttivi.

È stata quindi la volta di Marco Di Rienzo, MRO Technical Sup­port Engineer del Gruppo Verzolla, il quale ha esposto un caso pratico di monitoraggio online di una linea di estrusione reattiva, incentrato sul concetto di integrazione tra manutenzione pre­dittiva e qualità del prodotto: grazie all’implementazione di una soluzione di Condition Monitoring proposta da SKF, il cliente è passato anzitutto dall’applicazione di manutenzione a rottura a una preventiva e predittiva, e in secondo luogo la corretta piani­ficazione delle attività ha portato riduzione di fermi impianti, di usura dei macchinari, e di costi di esercizio.

Successivamente Maurizio Ricci, CEO di IB Software & Con­sulting, si è soffermato sulla soluzione software InfoPMS 4.0 di IB, strumento tecnologico accompagna le aziende alla ricerca del miglior equilibrio tra efficienza e rischio sostenibile. Nell’In­dustria 4.0 il concetto di “conoscenza” derivante dai dati acqui­sisce un ruolo estremamente centrale, soprattutto in quanto leva fondamentale per la gestione della complessità. In questo senso la “conoscenza che deriva dal dato” diventa elemento cardine per impostare una nuova manutenzione predittiva che trasfor­ma le tradizionali politiche manutentive preventive, contribuendo alla diagnosi del guasto sino alla prognostica. Il progetto di im­plementazione parte da una analisi delle criticità dei componenti, del processo produttivo, delle misure acquisite, definisce un mo­dello di “presidio” predittivo e valuta un eventuale re-engineering strumentale e gli impatti organizzativi sul processo manutentivo.

Il caso esposto di seguito da Antonio Campanini, Technical Manager di Hydac, è invece partito dall’esigenza da parte di Marcegaglia di implementare la produzione del laminatoio Sen­dzimir dell’unità di Gazoldo degli Ippoliti (MN), che ha spinto a efficientare l’impianto e migliorare il prodotto finito. In questo senso, la lunga collaborazione con Hydac ha reso possibile la sensibilizzazione dei tecnici di Marcegaglia verso i rischi per l’impianto derivanti dalla contaminazione dell’olio come danni ai componenti e i cali di efficienza. Il piano di manutenzione attivato è stato preceduto da un’attenta analisi delle condizioni operative dell’olio d’impianto, mentre i due conseguenti step di manuten­zione hanno riguardato l’ottimizzazione della filtrazione con delle soluzioni ad alta efficienza e quella della portata delle pompe e il raffreddamento dell’impianto di lubrificazione nelle varie fasi di lavorazione. Argomento seguente è stato la manutenzione nell’industria estrattiva e del cemento. Ne ha parlato Marco Mo­lina, ingegnere tecnico di NTN-SNR Italia, che ha presentato la gamma di cuscinetti orientabili a rulli con schermi metallici recentemente sviluppata dall’azienda per offrire una protezio­ne ottimale dalla contaminazione esterna e trattenere meglio il grasso lubrificante nel cuscinetto, mantenendo la stessa velocità limite del cuscinetto in versione aperta.

Si è quindi passati a parlare di Oil & Gas nella seguente rela­zione, esposta da Raffaele Lauria, Site Operations Leader di Baker Hughes. Nello specifico si è parlato di Field Force Au­tomation, e della sinergia tra BHGE e ServiceMax che permette di localizzare i Field Service Engineer allo scopo di essere ve­loci ed efficienti nel fornire le attività di supervisione durante la manutenzione degli impianti petroliferi. La piattaforma digitale fornita da Servicemax ha permesso, e permette, di individuare la risorsa con la giusta competenza laddove richiesto nel più breve tempo possibile.

L’ultimo intervento della giornata è stato curato da Francesco Capittini, Schaeffler Technology Center Manager di Schaeffler Italia, che ha introdotto gli strumenti di Condition Monitoring svi­luppati dall’azienda e fortemente orientati in ottica 4.0, apren­do così la strada alla prognostica e alla stima di durata residua dei componenti. Una delle principali attività di Schaeffler è ora incentrata sullo sviluppo di software che permettano in modo automatizzato l’elaborazione dei dati (vibrazionali, di carico, am bientali, di consumo energetico, di emissioni) e la loro trasfor­mazione in informazioni accessibili.

Gli sponsor

Al termine dei lavori, prima di effettuare le esclusive visite agli stabilimenti, tutti i partecipanti sono stati omaggiati di un attestato di partecipazione, di un simpatico rebus a tema manutenzione (in foto, insieme all’elenco dei solutori), e dello speciale Kit del Manutentore, quest’anno rappresentato dalla borsa portauten­sili messa a disposizione da ABC Tools contenente numerosi strumenti, offerti dagli sponsor della giornata, utili a chi opera quotidianamente in ambito manutenzione.

Main Sponsor della giornata sono stati: ABB, Carl Software, Emerson Automation Solutions, Henkel, Hydac, IB, ISE, NTN-SNR, Pruftechnik, Schaeffler, ServiceMax from GE Digital, SKF, Verzolla. Demo Sponsor: Klüber Lubrication.

Altri sponsor: ABC Tools, A-Safe, Bosch Rexroth, Conrad, GFT, I-Care, Inspiring Software, Kobold, Metrologia, NSK, Oil Safe, Patlite, Repcom, Ribo, SDT, Siveco, Stahlwille, Timken.

Particolare menzione va data ad ABB ed Emerson Automa­tion Solutions presenti anche nella veste di Diamond Partner dell’Osservatorio Italiano della Manutenzione 4.0.

Arrivederci al 2019 per la diciassettesima edizione di Mainte­nanceStories!

Alessandro Ariu