Manutenzione e sostenibilità nel trasporto

Una sinergia che si farà sempre più stretta nel prossimo futuro

  • Novembre 16, 2017
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  • Manutenzione e sostenibilità nel trasporto
    Manutenzione e sostenibilità nel trasporto

Premessa

Estratto dal volume “la Manutenzione nell’Indu­stria, Infrastruttura e Trasporti” – autori vari – Franco Angeli editore – 2010.

Manutenzione e sostenibilità. Si profila un cre­scente allargamento del concetto di manuten­zione, da processo demandato al mantenimento in efficienza dei sistemi a funzione responsabile del costo globale dei sistemi, a scienza della conservazione, a strumento di miglioramento ed innovazione continua in un contesto soste­nibile di impiego delle risorse. La manutenzione diventa così una scienza di confine fra ingegne­ria, tecnologia e filosofia dello sviluppo, che le conferiscono una dimensione etica ed un insie­me di valori che mirano alla eliminazione degli sprechi ed alla responsabilizzazione dei com­portamenti. Tale trasformazione sarà compiuta solo quando vi sarà una diffusa condivisione dei valori e dei principi etici della manutenzione all’interno di tutte le società”.

Sostenibilità

La sostenibilità quindi assume aspetti non solo tecnici ed economici ma anche sociali ed am­bientali. Parlare di manutenzione e sostenibilità significa affrontare cambiamenti organizzativi, utilizzare nuovi metodi e nuovi strumenti ope­rativi. È necessario quindi affrontare il tema del­la responsabilità sociale dell’impresa che nella sua attività deve tenere conto di diversi fattori basilari tra cui:

  • Globalizzazione dei mercati
  • Tutela e conservazione del patrimonio aziendale
  • Tutela dell’ambiente
  • Problematiche sociali
  • Diritti dei lavoratori
  • Sostenibilità economica

Il mondo dei trasporti

Il mondo dei trasporti ha approcciato buon ulti­mo (con notevoli differenziazioni al suo interno) questi punti. Il sistema dei trasporti costituisce nel suo complesso un fattore rilevante di impat­to ambientale non soltanto per i volumi di traffi­co movimentati ed il conseguente inquinamento prodotto, ma anche per la sua influenza diretta sul territorio.

Nei paesi dell’Unione Europea infatti il settore dei trasporti occupa il 30% dei consumi finali di energia, producendo più di un quarto delle emissioni di gas serra responsabili dei cambia­menti climatici (fonte IEA 2016).

Le risposte dei diversi settori del trasporto han­no riguardato prima di tutto gli aspetti produttivi e di esercizio, mirando ad un sistema di mo­bilità, in grado di soddisfare i bisogni delle ge­nerazioni attuali senza arrecare danno alle ge­nerazioni future, centrato sulle tre componenti fondamentali già ricordate:

  • Sociale
  • Economico
  • Ambientale

È notevole però lo squilibrio fra i diversi settori. Infatti la spesa annua della collettività per i tra­sporti in Italia è (fonte Cappelli 2013):

  • Rotaia: 10 miliardi di euro
  • Gomma: 400 miliardi di euro
  • Poi ci sono i costi esterni medi della mobilità (fonte UIC 2012):
  • I costi esterni della mobilità in Europa equival­gono a circa il 4% del PIL
  • La congestione stradale provoca ulteriori costi fino al 2% del PIL (fino a 30 miliardi di Euro all’anno in Italia)

Inoltre se le quote dei trasporti ferroviari e dei trasporti collettivi a motore sono rimaste pressoché costanti, dal 2012 assistiamo ad un aumento della mobilità individuale motorizza­ta (moto più auto) e ad una diminuzione della mobilità collettiva motorizzata (treno più bus) (fonte CNIT 2017).

I punti nodali che la mobilità deve affrontare sono quelli della efficienza energetica e della sicurezza. Per questo alcuni grossi players del trasporto ipotizzano di andare verso una offerta di servizi di mobilità e logistica integrati e so­stenibili, sfruttando infrastrutture di trasporto in sinergia:

  • Integrazione modale passeggeri
  • Logistica integrata
  • Infrastruttura integrata

Ci troveremo perciò a dover prendere nel pros­simo futuro una serie di decisioni “politiche” che si possono così sintetizzare (dall’audizione al Senato delle FS 24 luglio 2017):

Completare al più presto il processo del Tavo­lo per la Mobilità Sostenibile della Presidenza del Consiglio per pervenire ad una nuova Ro­admap della Mobilità Sostenibile che includa anche la mobilità non motorizzata, quella col­lettiva e quella condivisa.

Includere il ruolo chiave della mobilità sosteni­bile nei processi di pianificazione territoriale e nel Piano Generale dei Trasporti e della Logisti­ca (PGTL).

Adottare nelle aree metropolitane politiche di accesso e gestione che rendano conveniente l’utilizzo del TPL o di forme di mobilità dolce.

Favorire il trasporto merci intermodale soste­nibile, introducendo politiche di attribuzione de­gli oneri derivanti dai costi esterni riguardanti modi di trasporto meno sostenibili (modi mo­torizzati individuali, trasporto merci su strada) e incentivi diretti ai modi più sostenibili (modi collettivi, trasporto su ferro e vie d’acqua).

Destinare al trasporto locale e metropolitano risorse certe e adeguate irrobustendo il Fondo Nazionale dei Trasporti.

Colmare il gap infrastrutturale nelle aree me­tropolitane attivando processi di finanziamento e realizzazione delle reti primarie (ferroviarie, tramviarie, metropolitane) e dei nodi di scam­bio.

Investire ancora sul rinnovo del materiale rota­bile del trasporto collettivo, sia ferroviario che su gomma.

Investire sostanzialmente nelle nuove tecnolo­gie per la mobilità e promuovere progetti end-to-end di integrazione modale, informativa e tariffaria, e di routeplanning.

In questo scenario la manutenzione assume sempre più maggiore importanza.

Il settore ferroviario, con la normativa a livello europeo, ha imboccato per primo una strada che coniuga manutenzione e sostenibilità, pre­figurando un sistema manutentivo con regole certe e mirate ai principi sopra ricordati.

Il settore su gomma, lasciato ancora alla buo­na volontà non solo dei singoli Stati ma delle singole aziende di trasporto, presenta ancora troppe criticità. Ci vorrebbe un po’ di coraggio e prendere decisioni anche impopolari ma che ogni giorno che passa sono sempre più indi­spensabili.

Bruno Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti A.I.MAN.