Prima in Eni, quindi Italgas, per poi “approdare” in Compagnia Valdostana delle Acque, dove attualmente ricopre il ruolo di Responsabile della Divisione Ingegneria Elettromeccanica, Antonino Sannolo ha raccontato a Manutenzione & AM del lavoro della sua squadra manutentiva, di quanto sia importante valutare lo stato di “salute” delle parti di impianto e stabilire piani di manutenzione adeguati. Soprattutto, ha analizzato lo stato attuale delle risorse energetiche e di come utilizzare le rinnovabili per affrontare il difficile periodo che stiamo vivendo. Un invito poi, come Socio A.I.MAN., a tutti i manutentori di continuare ad aggiornarsi.
Ing. Sannolo, intanto grazie per la disponibilità per questa intervista. Lei ha lavorato prima per Eni, poi per Italgas e infine per CVA. Una grande esperienza in società di un certo livello. Può fare ai nostri lettori una panoramica del suo percorso lavorativo?
Grazie ad A.I.MAN. per avermi dato l’opportunità di condividere le mie esperienze professionali con tutti gli addetti del settore manutenzioni. In Eni mi sono occupato per qualche anno di approvvigionamenti strategici in diversi ambiti, dall’ingegneria alla costruzione e sismica, ma in particolare per l’“area pozzo” intesa come rig di perforazione e piattaforme. Tale esperienza mi ha portato a lavorare spesso in trasferta ed anche all’estero e per lunghi periodi (Algeria, Tunisia, Croazia…). Dopo questa esperienza mi sono spostato in Italgas, sempre all’interno del gruppo Eni, in cui ho avuto l’opportunità di svolgere dei ruoli diretti di responsabilità nell’ambito della distribuzione del gas naturale: prima in Abruzzo, con sede a Sulmona, come Responsabile della Unità Operativa Territoriale e poi come Responsabile di tutti gli impianti del Nord Est italiano. Entrambe le esperienze nel mondo Eni mi hanno formato e fatto crescere molto dal punto di vista professionale e umano. Con questo bagaglio importante di esperienze ho deciso di spostarmi in un ambito più green che si occupa da sempre di fonti rinnovabili e in particolare di idroelettrico: la Compagni Valdostana delle Acque.
Compagnia Valdostana delle Acque, cosa ci può dire riguardo l’azienda?
Siamo una delle aziende italiane più solide nell’ambito delle energie rinnovabili. Trasformiamo la forza di acqua, sole e vento in circa 3 miliardi di kWh l’anno, preservando il territorio e l’ecosistema naturale della nostra Regione, la Valle d’Aosta. Il Gruppo CVA conta 32 impianti idroelettrici
di varie tipologie. La potenza nominale complessiva del parco impianti è di oltre 900 MW. Siamo attivi anche nell’ambito della produzione eolica generando mediamente ogni anno circa 320 milioni di kWh di energia attraverso 8 parchi eolici situati lungo tutta la penisola: in Valle d’Aosta, Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Ogni anno produciamo anche energia solare attraverso 3 impianti fotovoltaici a terra, con ben 54.000 moduli
fotovoltaici situati nelle regioni Valle d’Aosta e Piemonte.
In CVA ha ricoperto diverse posizioni. Come si sono evolute le sue competenze e qual è stato, sia in passato che al presente, il suo ruolo operativo?
Attualmente ricopro l’incarico di Responsabile della Divisione Ingegneria Elettromeccanica all’interno della Compagnia Valdostana delle Acque. Sono in CVA da circa 14 anni e dopo i primi 4 da ingegnere dell’area tecnica, ho assunto incarichi da responsabile via via più importanti.
Mi occupo di progettazione di nuovi impianti, di rifacimenti importanti e di revisione, sostituzione e manutenzione degli impianti idroelettrici del nostro gruppo, nello specifico, delle opere elettromeccaniche (turbine, generatori, valvole, trasformatori, condotte forzate eccetera). Con il mio team ci occupiamo di svolgere anche centinaia di controlli specialistici ogni anno in ambito meccanico, elettrico ed elettronico. Per tre anni mi sono occupato anche della gestione e manutenzione degli impianti eolici e fotovoltaici del gruppo CVA.
Per quanto riguarda la parte manutenzione: come si declina il lavoro e come si compone la squadra?
La mia squadra è composta da oltre 20 persone, due nell’ufficio amministrativo e il resto, periti e ingegneri, suddivisi in tre uffici che si occupano rispettivamente di attività meccaniche, elettriche ed elettroniche. Il lavoro consiste nel controllare tutte le opere elettromeccaniche di competenza attraverso il nostro personale altamente specializzato; effettuare le valutazioni sullo stato di “salute” delle parti di impianto e stabilire i piani di manutenzione con tempistiche e costi relativi. Le operazioni di manutenzione possono svolgersi attraverso revisioni più o meno importanti o mediante vere e proprie sostituzioni di componenti fino al rifacimento di parti o dell’interno impianto.
Efficienza energetica, energie rinnovabili e risorse naturali: sono aspetti e valori cardine per CVA e per lei. Quali sono gli obiettivi, quale il suo pensiero sulla situazione attuale e a cosa devono guardare le aziende per uscire da questo periodo di crisi?
Per capire a fondo gli aspetti e i valori cardine miei e di CVA, invito tutti i colleghi e i lettori a visitare il nostro sito www.cvaspa.it, e in particolare la
sezione dedicata al bilancio di sostenibilità. In questo documento vengono evidenziati molto bene gli obiettivi energetici, strategici e ambientali della nostra azienda, da sempre sensibile al territorio valdostano, con un’attenzione speciale all’efficientamento energetico e all’inserimento ecocompatibile degli impianti in un contesto montano, faunistico e turistico di pregio come quello della nostra regione. Questo è un periodo di grave crisi energetica e ambientale. I combustibili fossili prima o poi finiranno e la situazione geo politica, sempre più instabile man mano che passano gli anni, sta peggiorando. In ultimo, la guerra in Ucraina e il clima sempre più torrido stano facendo sì che anche le risorse naturali, come l’acqua, meritino sempre più attenzione. Sulle Alpi i ghiacciai si stanno ritirando, i periodi di siccità come quello attuale mettono in crisi il sistema idrico nazionale. Questo è il periodo in cui le aziende energetiche come la nostra devono prioritariamente salvaguardare il patrimonio impiantistico efficientandolo e manutenendolo al meglio al fine di ottimizzare le produzioni e i fuori servizio. Contestualmente il business va diversificato per poter contare sulle altre risorse naturali come vento e sole; in particolare su quest’ultimo, dal momento che siamo chiamati il “Paese del sole”.
Lei è socio A.I.MAN.: cosa si sente di dire, anche come associato, a tutte le persone che operano nel settore?
Ho deciso di diventare socio A.I.MAN. dopo aver ascoltato il Presidente Sasso durante un’intervista, e dopo aver apprezzato alcuni interventi di colleghi che operano nel settore delle manutenzioni. L’Associazione si occupa di mettere a fattor comune le esperienze diverse cercando di far emergere le best practice e poter ragionare su politiche manutentive trasversali. Personalmente mi sento di confermare i principi che diffonde A.I.MAN., sottolineando anche che per essere dei buoni tecnici è fondamentale approfondire continuamente le proprie competenze, studiare e tenersi aggiornati sulle normative e sui temi inerenti all’efficientamento energetico degli impianti; tutto ciò sempre tenendo alta la guardia per la tutela della salute e la sicurezza delle persone… Ma questo è un altro tema importante su cui potremo confrontarci più avanti.
Rossana Saullo, r.saullo@tim-europe.com