In questi anni, nella maggior parte dei settori, i modelli di business stanno cambiando radicalmente e stanno mutando gli elementi posti alla base del loro successo. Questo cambiamento è generato dalla pervasività nei sistemi economici e sociali di nuovi fenomeni distinti, tra i quali acquisisce sempre più importanza il fenomeno della digitalization.
Le tecnologie digitali e la logica della condivisione stanno, in definitiva, spingendo le imprese a un radicale cambiamento e/o aggiornamento al fine di non trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto ai propri competitors. Le imprese, quindi, si ritrovano ad affrontare una nuova era che le sta trasportando passo dopo passo a una vera e propria digital transformation.
L’industria della manutenzione non può rimanere indifferente a questo cambiamento epocale. Si tratta di attuare un cambio di paradigma. Il settore della manutenzione ha finora lavorato per aumentare la efficienza formando lavoratori di grande esperienza per “gestire” la manutenzione. Tuttavia, i progressi nelle tecnologie digitali ora consentono una forte accelerazione anche nella progettazione e nella gestione della manutenzione grazie alla possibilità di rilevare ed estrarre un numero di dati sempre maggiore. In questo modo sarà possibile individuare soluzioni di manutenzione sempre più avanzate con una generale ottimizzazione dei processi e una riduzione dei tempi e dei costi.
La digitalizzazione della manutenzione svolge, quindi, un ruolo importante nel processo di trasformazione del settore e rappresenta uno dei presupposti del passaggio alla manutenzione predittiva, che prevede il monitoraggio dello stato delle macchine e l’analisi dei dati ottenuti. Rispetto al passato i metodi di pianificazione e gestione della manutenzione, basati su carta e su pc locale, dovrebbero essere sostituiti da sistemi computerizzati sempre più moderni grazie ai quali i problemi possono essere risolti ancor prima che si manifestino. Tra le diverse tecnologie che si stanno sviluppando nell’ambito della digitalizzazione, le tecnologie dell’informazione quantistica e dei sistemi di apprendimento intelligente avranno molto probabilmente un impatto “trasformativo” sul settore. Rientrano probabilmente tra le tecnologie più importanti e sicuramente tra le più discusse nell’ultimo decennio.
Per meglio comprendere le potenzialità dell’intelligenza artificiale quantistica, immaginiamo di voler organizzare un viaggio e voler visitare, spostandoci con un aeroplano, 10 città una dopo l’altra, il più velocemente e con il minimo costo possibile. Un computer tradizionale ci fornirà un itinerario ottimale in 20/30 secondi. Se il numero di città passa a 15 o 20 il computer avrà bisogno di circa diecimila ore di calcolo. Se aumentassimo il numero di città a 35 il calcolo comporterebbe un tempo pari all’età dell’universo. L’impiego invece del qubit consentirebbe di risolvere questo problema in pochi secondi. Si comprende pertanto come le potenzialità dei quantum computing siano enormi. A dimostrare l’importanza del tema è la consapevolezza che, sebbene l’era dei quantum computing sia stata inaugurata nel 2001 da IBM, al momento sono molti i centri di ricerca e le aziende in tutto il mondo che investono sullo sviluppo del quantum computing.
L’innovazione corre veloce e tra pochi anni saranno molte le aziende che potranno acquistare i super computer 12 Antonella Petrillo Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi di Napoli “Parthenope” per individuare soluzioni che consentano di elaborare dati, di fornire in tempo reale istruzioni per il montaggio e la manutenzione di un componente, incrementando così il livello di competenza, sicurezza ed efficienza complessiva. Da un punto di vista pratico i computer quantistici aprono scenari interessanti: per esempio, la modellazione superveloce di problemi complessi per la gestione della manutenzione, l’elaborazione in tempo reale di big data, la messa a punto di nuovi sistemi di gestione dei dati.
Sono molti gli esempi di utilizzo di analisi avanzata dei dati: per esempio, per ridurre i costi dei processi di manutenzione, o per monitorare costantemente i dati provenienti dai sensori di una fabbrica digitalizzata per comprendere lo stato di “salute” di tutti i macchinari e quindi prevederne la rottura. I dati del passato erano principalmente tabelle o database generati da sistemi informativi aziendali. I dati del presente sono molti di più e assumono diverse forme, non solo righe e colonne ben definite ma anche testi, immagini, video, dati di log, dati geolocalizzati e così via. I dati del futuro diventeranno il principale elemento abilitante di una enorme rivoluzione tecnologica.
Disponibilità e affidabilità dei dati possono, inoltre, derivare dalle opzioni di manutenzione, assicurando una maggiore accuratezza e omogeneità degli interventi di manutenzione e permettere ad aziende con diversi siti produttivi di confrontare in maniera omogenea le performance dei differenti stabilimenti. Il ruolo della digitalizzazione è dunque fondamentale: oggi tecnologie come il quantum computing, il digital computing e l’intelligenza artificiale convivono e hanno vantaggi diversi che andrebbero utilizzati in modo sinergico.
La sfida per le aziende manifatturiere sarà quella di portare a termine un processo di integrazione di tutte le aree aziendali per potere realmente trarre pieno vantaggio dalla trasformazione digitale. Pertanto, innovare e promuovere l’integrazione orizzontale e verticale rappresenterà un fattore critico di successo a cui tutte le aziende dovrebbero tendere. L’obiettivo dovrebbe essere quello di implementare un processo di trasformazione che evolve i “sistemi statici in sistemi dinamici” garantendo un flusso costante di dati e informazioni all’interno e tra le aziende e lungo la catena di creazione del valore.
Antonella Petrillo, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”