In questa rubrica abbiamo trattato più volte l’argomento riguardante gli impianti e le infrastrutture aeroportuali, mettendo in particolare evidenza l’organizzazione della struttura manutentiva del gestore aeroportuale. Abbiamo anche rilevato l’importanza della attività manutentiva per l’efficienza degli impianti e la sicurezza dello scalo, e quindi, più in generale, garantire la sicurezza del traffico aereo. Ricordiamo brevemente gli articoli relativi alle piste di volo, agli impianti di smistamento bagagli, agli aiuti visivi luminosi, agli impianti di distribuzione carburanti, all’attività della Control Room manutentiva, ecc.
Vogliamo trattare in questo articolo un nuovo argomento ugualmente importante per la sicurezza e l’efficienza dello scalo, quello della manutenzione dei mezzi aeroportuali, meglio conosciuti dagli operatori aeroportuali come “Mezzi o Attrezzature di Rampa” o ancora meglio con il termine anglosassone di Ground Support Equipment abbreviato nell’acronimo GSE. Si tratta di mezzi e di attrezzature che vengono utilizzate negli aeroporti tipicamente sulla rampa per fornire servizi agli aeromobili in sosta a terra tra un volo e l’altro come ad esempio nelle operazione di carico e scarico delle merci e della posta , di imbarco e sbarco dei passeggeri, della fornitura di aria pretrattata o ancora di energia elettrica alla tensione di 115 V e frequenza di 400 Hz.
In ogni aeroporto sono presenti significative quantità di attrezzature estremamente varie tra loro per tipo di funzione assolta e concezione progettuale; esse sono gestite o direttamente dalle compagnie aeree oppure da società che operano nell’ambito del ground handling; è anche diffusa la consuetudine per piccole compagnie aeree o che hanno passaggi saltuari sullo scalo di delegano l’attività di assistenza a terra dei propri velivoli a compagnie di maggiore dimensione o più presenti dal punto di vista operativo.
Il panorama di questa attrezzature come anticipato è assai diversificato e comprende all’interno mezzi che tipicamente si vedono solo in ambito aeroportuale affiancati da attrezzature di normale uso commerciale quali autovetture, autoveicoli, camion, minibus, carrelli elevatori, trattori agricoli ed altro; sempre all’interno di queste classificazioni si trovano attrezzature che impiegano motori endotermici ciclo diesel o benzina, motori elettrici e talvolta soluzioni ibride che coniugano l’utilizzo di un motore endotermico abbinato a un motore elettrico o soluzioni ad alimentazione a GPL o metano fino all’applicazione sperimentale di celle a combustione di idrogeno.
Riportiamo qui di seguito un sintetico elenco, non esaustivo, di tali mezzi:
Scale Passeggeri Semoventi e trainate, adibite all’imbarco/sbarco dei passeggeri dall’aeromobile quando questo è parcheggiato in una piazzola remota;
Scale tecniche, impiegate dal personale tecnico per i controlli e le operazioni di manutenzione a terra degli aeromobili;
Bus Interpista, adibiti al trasporto passeggeri tra il gate e l’aeromobile;
Trattori pesanti con barra per il traino degli aeromobili;
Trattori senza barra adibiti preferenzialmente al push back;
Trattori elettrici o diesel per il traino dei carrelli bagagli e/o merci;
Cargo loader, mezzi speciali adibiti al carico/ scarico delle merci dagli aeromobili;
Transporter, veicoli speciali adibiti al trasporto delle merci tra magazzino merci e aeromobili;
Nastri semoventi o trainati ad inclinazione variabile, necessari per il carico/scarico dei bagagli sfusi da stiva;
Veicoli con cassone elevabile per lo sbarco/imbarco di passeggeri disabili denominati anche Ambu lift;
Veicoli con cassone elevabile per il caricamento dei pasti a bordo aereo;
Carrelli per i bagagli/merci detti anche luggage Cart e dollies che possono accogliere i bagagli o merce sfusa alloggiati direttamente sui pianali o all’interno di particolari contenitori chiama ULD Unit load Device di cui ne esistono un numero rilevante per forma , dimensioni e portata normati da IATA e ICAO. Queste attrezzature sono anche utilizzate nell’area cargo per muovere carichi consistenti e particolari, presentano normalmente delle superfici di trasferimento dei carichi ricoperti da rulli o da ruote;
Aviorifornitori costituiti da autobotti per il rifornimento di carburante agli aerei, differenti da quelle presenti su strada per le particolari dimensioni che raggiungono anche i 75.000 litri;
Veicoli Friction Tester necessarie a misurare con continuità l’aderenza della superficie della pista;
Compressori trainati o semoventi ovvero “Air Star Unit” necessari per fornire aria compressa per avviamento dei motori dell’aeromobile;
Condizionatori semoventi e trainati ovvero “Air Conditioning Unit “che forniscono aria precondizionata (raffreddata o riscaldata) o forzata (ventilazione) a tutti gli aerei, in sosta con sistemi interni spenti (APU);
Generatori semoventi e trainati ovvero “Ground power Unit” che producono corrente elettrica alternata alla tensione di 115 V e frequenza di 400 Hz e alimentano gli aerei in in sosta con propri generatori di bordo spenti.
Dovremmo annoverare tra i mezzi di rampa anche tutti i mezzi adibiti allo sgombero della neve. Tuttavia, avendo già trattato in precedenti articoli l’argomento emergenza neve”, rimandiamo a quegli articoli la descrizione dei relativi mezzi . Il parco dei mezzi di rampa deve essere stabilito in modo tale che ci sia sempre una scorta pronta ad intervenire in caso di emergenza. Ad esempio un guasto sottobordo di una scala passeggeri, per di più quando questi sono impazienti di sbarcare, oltre a provocare inevitabili ritardi e discussioni, causa una notevole caduta di immagine. La Manutenzione deve quindi programmare gli interventi manutentivi in modo tale da ridurre al minimo i costi, minimizzando il numero di mezzi in stand-by, senza penalizzare la tempestività di intervento in condizioni di emergenza.
Ing. Felice Cottino,
Presidente associazione “Osservatorio sulla Manutenzione degli Aeroporti”