Ciao tutti. Mi presento: sono Mistery Manut e da questo numero, per tutte le prossime uscite, vi aiuterò a entrare nel nostro amato mondo della manutenzione, raccontandovi tutte quelle esperienze che... spesso non si possono raccontare! Sarò un po' la vostra "voce della verità": dirò per tutti voi quello che non potete dire. Come affrontiamo i problemi di manutenzione nelle nostre aziende? Come analizziamo i rischi? Come ci comportiamo in ambito sicurezza? Il mio essere misterioso mi consentirà di parlare liberamente e di raccontare come viviamo realmente ogni giorno. Sappiamo tutti che la strada da fare è tanta: sarò un compagno di viaggio che magari, attraverso l’esperienza maturata, potrà aiutare qualcuno di voi a migliorare il quotidiano lavorativo. Sono davvero contento di far parte del network della rivista Manutenzione & Asset Management, di A.I.MAN. e non vedo l'ora di raccontarvi le mie vicende e il mio vissuto lavorativo. Anzi, lo farò già da questo numero! Mi trovate, oltre che su queste pagine, anche sui più importanti social media: cercatemi, sono Mistery Manut! E potete anche scrivermi a questo indirizzo: misterymanut@gmail.com Non vedo l'ora di conoscervi tutti! Un caro saluto dal vostro misterioso nuovo compagno di viaggio. Mistery Manut |
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In questo episodio di apertura, Mistery Manut veste i panni di un manutentore specializzato con notevole anzianità di servizio e competenze importanti, operante in una media azienda metalmeccanica di trasformazione. Il servizio di manutenzione dipende dal responsabile della produzione, che quindi figura come responsabile di entrambi i reparti. Sono state poste a Mistery Manut, cui è stato garantito l’anonimato, alcune domande riguardanti la sua attività, sollecitando giudizi anche non positivi per l’azienda.
Nella tua azienda la manutenzione è considerata come elemento basilare per la gestione dei processi di produzione?
A parole sicuramente sì, nei fatti molto meno. La produzione non si deve fermare a meno di problemi e di situazioni improrogabili. Si interviene quindi quasi solo per manutenzione correttiva e per manutenzione ciclica programmata come cambi olio, filtri, ecc.
Poco o niente si fa di predittiva; controlli e monitoraggi dei sistemi sono minimi, molte volte limitati a ispezioni visive. Poi quando si rompe qualcosa ci fanno correre…
Quali sono le aree del processo produttivo dove ritieni sia fondamentale la manutenzione? E in queste aree cosa ritieni si debba fare di più come manutenzione?
Il processo di produzione (prodotti finiti da semilavorati) si basa su una serie di macchine che richiederebbero ognuna un approccio manutentivo particolare. Sarebbe quindi necessario creare un sistema di controllo che coinvolga in prima battuta l’operatore della macchina e poi il manutentore sulla base di indicatori sia di performance che di funzionamento. Si sente la necessità di un sistema informatico integrato soprattutto per ottimizzare i tempi di intervento. L’attuale attività basata su fogli excel non risponde più alle esigenze della produzione né tantomeno a quelle della manutenzione.
Hai la possibilità di dare contributi per il miglioramento della manutenzione? Quali sono i tuoi riferimenti?
La squadra di manutenzione non è molto numerosa, non esiste un responsabile che possa raccogliere le diverse esigenze ed elaborarle. Ogni manutentore si muove in maniera autonoma. Si fa riferimento al responsabile di produzione quando veramente necessario.
Parliamo ora di sicurezza. Nella tua azienda come sono tenuti in considerazione i potenziali rischi dell’attività manutentiva? Ritieni che sia fatto tutto il necessario ai fini di evitare situazioni pericolose?
L’azienda è abbastanza attenta a queste problematiche. Non ci sono stati negli ultimi anni incidenti gravi che abbiano interessato i manutentori, al di là di piccoli problemi (testate perché senza casco, schiacciamento di un dito, ecc.).
Ma le necessità produttive sempre più pressanti hanno portato alcuni manutentori a trascurare le necessarie attenzioni e si sono corsi dei rischi, fortunatamente senza particolari conseguenze. Penso si dovrebbe fare di più a livello di formazione e di controllo. Per questi aspetti si sente particolarmente la mancanza di un responsabile della squadra e della gestione delle attività.
È successo ad esempio che un collega elettricista abbia effettuato un intervento su un macchinario sotto tensione senza accertarsi dello stacco della corrente. Tutto per fare in fretta…
Per concludere ritieni che la formazione del personale di manutenzione sia importante alla luce delle nuove tecnologie oppure viene considerata sufficiente l’esperienza acquisita sul campo?
In azienda si parla di adeguamenti al paradigma 4.0 e qualcosa si sta facendo per la produzione. Per noi manutentori è considerata sufficiente l’esperienza acquisita.
Ci rendiamo comunque conto che sarebbe necessario un cambio di mentalità, ma questo è legato a una consapevolezza aziendale che almeno per ora per la parte manutentiva non sembra vicina.
La situazione che ci ha esposto è in qualche modo ancora emblematica per molte piccole e medie aziende del nostro paese. La strada per dare alla manutenzione una nuova dignità sembra ancora lunga.
Mistery Manut