A febbraio Mistery Manut ci presenta un’industria specializzata nella trasformazione della plastica, dove ricopre il ruolo di Ingegnere di Manutenzione, con unavisione obiettiva e ampia di cosa sia e quali sianole potenzialità dei processi di manutenzione
Nella tua azienda la manutenzione è considerata come elemento basilare per la gestione dei processi di produzione?
Si può dire che nel contesto in cui lavoro la manutenzione è parte integrante dei processi di produzione, più che altro è il concetto di “manutenzione” che non viene compreso a fondo e preso con l’adeguata considerazione.
A seguito di una riorganizzazione interna il centinaio (circa) di tecnici operanti in azienda, già storicamente divisi in reparti per specifico ambito di intervento, è stato ulteriormente diviso tra produzione, serie e pre-serie, e manutenzione, aumentando solo gli scalini della scala gerarchica e di conseguenza anche i problemi di organizzazione.
Quali sono le aree del processo produttivo dove ritieni sia fondamentale la manutenzione?
L’area dove ritengo sia fondamentale la manutenzione è quella che comprende tutti gli asset che permettono in cascata alle altre macchine, impianti automatici e attrezzature di funzionare e produrre, senza i quali anche gli operai e i tecnici resterebbero fermi.
E in queste aree cosa ritieni si debba fare di più come manutenzione?
In quest’area, insieme al responsabile di manutenzione, stiamo introducendo sempre più manutenzione predittiva, sia per monitorare e tenere sotto controllo i parametri di funzionamento, sia per riuscire a individuare eventuali cali prestazionali e poter progettare e dimostrare la necessità di un revamping.
Hai la possibilità di dare contributi per il miglioramento della manutenzione?
Il mio contributo per migliorare la manutenzione è molto trasversale: passa dalla programmazione delle manutenzioni preventive e predittive alla gestione dei ricambi critici e delle riparazioni verso i costruttori, fino all’elaborazione di procedure di sicurezza alla collaborazione con l’ufficio sicurezza per la gestione delle formazioni, e allo sviluppo della sezione tecnico/manutentiva del nuovo software 4.0 alla formazione di tecnici per utilizzarlo.
Nella tua azienda come sono tenuti in considerazione i potenziali rischi dell’attività manutentiva? Ritieni che sia fatto tutto il necessario ai fini di evitare situazioni pericolose?
L’azienda è molto impegnata e attenta alle diverse problematiche inerenti la sicurezza. Laddove viene riscontrato un problema, viene analizzato con l’opportuno zelo e vengono messe in atto azioni e stilate procedure apposite con conseguente informazione e formazione del personale.
Per esempio, nell’ultimo anno per responsabilizzare i tecnici in merito al tema della sicurezza abbiamo implementato il controllo di ogni linea da parte di più reparti con obbligo di firma.
Tutto ciò per ricordare che la sicurezza sul lavoro non è uno scherzo, giacché in Italia gli infortuni sul lavoro sono ancora numerosi.
Per concludere ritieni che la formazione del personale di manutenzione sia importante alla luce delle nuove tecnologie oppure viene considerata sufficiente l’esperienza acquisita sul campo?
In azienda la formazione tecnica del personale è un po’ sottovalutata, e anche a causa della mancanza nel mercato di lavoro di tecnici volenterosi e specializzati, negli ultimi anni si è preferito riciclare personale di produzione in tecnici, con sufficiente manualità ma senza la dovuta cognizione di causa. Tuttavia, grazie al supporto del fondo sociale europeo, sono stati promossi numerosi corsi di formazione per il personale, soprattutto indirizzati ai giovani.
Secondo me è fondamentale la formazione continua sia dei giovani sia dei tecnici con più anzianità, poiché la tecnologia incrementa in maniera esponenziale anno dopo anno, e la formazione è l’unica arma per restare al passo e non rischiare di rimanere indietro.