Di sicurezza si parla da tempo come uno dei temi principali di questi tempi, facendo anche confusione tra Safety e Security.
Il web è pieno di società che offrono consulenza, all’interno delle Aziende crescono i team dedicati.
Non vogliamo aggiungerci a questa pletora di soggetti, ma cercare di capire i problemi attraverso i dati ed il loro esame, focalizzandoci per quanto possibile sul nostro settore, la Manutenzione.
Apriamo quindi questo Osservatorio, che per il momento avrà una cadenza trimestrale, gestito da Fabio Calzavara ma aperto a contributi esterni, a domande e richieste dei lettori.”
Bruno Sasso
Il particolare momento storico che stiamo vivendo è caratterizzato da situazioni sociali e lavorative in repentino cambiamento. È una circostanza con cui siamo costretti a convivere ormai da molti mesi e fatichiamo a trovare il giusto passo.
Tuttavia, riguardando indietro nel tempo, constatiamo che il percorso della natura, e in particolare dell’essere umano, si è sempre distinto per la mutazione continua, a partire dalla evoluzione in homo sapiens, passando per le diverse rivoluzioni cognitive e, da ultimo, dall’avvento dell’era industriale fino alla ben conosciuta fase della digitalizzazione.
Il paradigma Industry 4.0 ne è solamente l’ultima fase conosciuta, dove gli ultimi vent’anni sono stati i più tumultuosi, ma ci prepariamo a vedere nuovi e importanti sviluppi anche se ancora sconosciuti o lontanamente prevedibili.
Questo sta portando a uno sviluppo dell’ambiente di lavoro pilotato dalle tecnologie abilitanti e la conseguenza si manifesta sull’organizzazione e le competenze richieste.
In tutto questo il fattore umano continua a essere presente e determinante, di conseguenza le strategie di alto livello, con ruolo di guida e indirizzamento, devono anticipare tutto ciò, adattandosi con nuove e strutturate metodologie.
Partecipazione aumentata dei lavoratori, interazione, responsabilizzazione, sono approcci che fino a qualche decennio fa erano impensabili; ogni giorno nuove barriere vengono abbattute o riconfigurate.
Il mondo della sicurezza e salute sul lavoro ne partecipa attivamente, puntando sulle variabili tecnologiche, organizzative, procedurali.
Se siamo comunque abituati alla tecnologia nelle nostre aziende, di sicuro non abbiamo ancora dimestichezza con la tecnologia da indossare, come ad esempio l’avvento degli ESOSCHELETRI, così affascinanti quanto poco conosciuti.
Oppure non abbiamo ancora delineato come cambierà la dinamica di riprogettazione degli ambienti di lavoro, con le opportune interazioni fra tecnologia passata, presente e futura, data la rapidità di avvento delle tecnologie abilitanti.
Inoltre la realtà potrà non essere più perfettamente aderente a quello che avremo di fronte, bensì alterata, ma preferirei dire “facilitata” nel compimento delle nostre azioni: ci si riferisce in questo caso alle tecnologie di “realtà virtuale”, chiamata anche come “realtà aumentata e realtà immersiva”: si tratta di tecnologie capaci di ampliare o ricreare la realtà – appunto – dell’utente attraverso l’uso di particolari strumenti come visori e auricolari, fornendo all’utilizzatore ulteriori informazioni rispetto a quelle che può percepire in autonomia con i propri sensi.
Tutto questo applicato ai processi consentirà all’operatore di agire in condizione di maggiore sicurezza, fornendo informazioni aggiuntive sullo stato dei macchinari, su eventuali pericoli o, addirittura, di effettuare manovre a distanza.
Rivoluzionario potrà essere l’apporto nella formazione, potendo strutturare nuove esperienze formative completamente immersive ed esperienziali in cui l’utente avrà la possibilità di cimentarsi in situazioni verosimili, restando in totale sicurezza fino al completamento del suo percorso formativo.
Dall’altro lato abbiamo l’insorgenza di nuove forme di stress, fattore che si manifesta con situazioni di prolungata tensione, provocando disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale.
Oggi, lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa ed è la causa del 50%-60% di tutte le giornate lavorative perse, con un enorme costo economico per il sistema produttivo. In prospettiva, si prevede che saranno sempre più numerose le persone colpite da problemi di stress sul luogo di lavoro.
Variante di recente scoperta è il TECNOSTRESS, legato al massiccio e capillare utilizzo di tecnologie informatiche già in grado di creare dei danni di natura comportamentale, cognitiva, fisiologica, organizzativa. Principalmente una grave minaccia alla dignità delle persone ed in secondo luogo all’efficienza dei nostri processi produttivi.
Conclusione
Così possiamo concludere che anche il mondo della sicurezza è in rapida evoluzione al pari delle tecnologie, e il mondo della manutenzione non rimane certo impassibile di fronte a questa rivoluzione.
Il mondo della manutenzione ovviamente per sua intrinseca caratteristica è tra i protagonisti dei nuovi equilibri.
Abbiamo fortemente voluto uno spazio dedicato all’evoluzione della sicurezza all’interno di una rivista che rappresenta non solo il mondo della manutenzione ma, in senso più esteso, il mondo dei processi e le dinamiche che li regolano.
Siamo convinti che la mutazione del fare sicurezza sia il passaggio da un approccio meramente impositivo – adempiere pedissequamente a rigidi schemi normativi – a un approccio consapevole che tutte le variabili sono importanti.
Fare sicurezza nel Terzo millennio comporta una enorme determinazione perché non è più sufficiente una solida preparazione tecnica e normativa, ma è necessaria anche l’aggiunta di appropriate capacità comunicative: vale a dire che il rischio viene individuato ma soprattutto COMUNICATO, CONDIVISO.
Il nostro intento è quello di Osservare tale evoluzione attraverso una bacheca che troverete periodicamente, in modo da cogliere aggiornamenti su dati ed esempi caratteristici del settore provenienti dalla quotidianità delle nostre aziende e nel contempo puntare lo sguardo alle nuove frontiere di gestione, sia in campo tecnologico ma anche sul fronte dei nuovi modelli che definiscono i driver comportamentali, sui quali si apre un mondo certamente conosciuto dal punto di vista scientifico ma non ancora maturo su quello applicativo.
Il nuovo standard internazionale ISO 45001 conferma appieno tale indirizzo e pone un accento perentorio proprio sulla partecipazione più attiva dei lavoratori, pertanto condivideremo su questo spazio l’evoluzione che ci attende.
Fabio Calzavara, HSE – Maintenance Manager; Coordinatore Regionale Triveneto A.I.MAN.