Qualificazione del personale di manutenzione in Banca d'Italia

L'importanza di una formazione metodologicamente sempre più strutturata e qualificata del personale responsabile della gestione degli asset

  • Febbraio 18, 2016
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  • Il Servizio Banconote e, a sinistra, l'acquedotto Claudio Felice
    Il Servizio Banconote e, a sinistra, l'acquedotto Claudio Felice

Percorrendo la via Tuscolana a Roma, al numero civico 417 s'incontra un moderno complesso industriale, lo Stabilimento del Servizio Banconote. E' qui che la Banca d'Italia produce le banconote, grazie a un parco macchine ad alta tecnologia che rappresenta quanto di più moderno esista allo stato attuale sul mercato. La scelta di produrre banconote mediante un impianto industriale proprio, adottata dalla Banca d'Italia fin dal 1894, privilegia la natura pubblica dell'attività stessa e garantisce all'utenza il soddisfacimento dei valori fondamentali di sicurezza, tracciabilità e qualità. I lavori di costruzione del nuovo edificio, iniziati verso la fine del 1962, seguirono il progetto dell'ingegner Pierluigi Nervi il quale, vincolato dalla vicinanza dei resti dell'antico acquedotto romano Appio Claudio, ideò un edificio a sviluppo verticale, soluzione particolarmente originale rispetto ai tradizionali edifici industriali. Altra particolarità dello Stabilimento è che i locali di lavorazione e i macchinari sono collocati al secondo di sei piani complessivi, anziché al piano terreno, consentendo così di ottenere prestazioni elevate in termini di security e di salubrità dei luoghi di lavoro.

 

Lo Stabilimento occupa un'area di circa 110.000 metri quadrati, con una superficie coperta di 9.600 e un volume complessivo di 225.000 metri cubi. Attualmente presso lo Stabilimento di Via Tuscolana si compie l'intero ciclo produttivo della fabbricazione delle banconote. La carta filigranata e gli inchiostri sono acquistati presso fornitori certificati dalla Banca centrale europea. Per la produzione dell'euro, la stamperia, oltre alle macchine più tradizionali (offset, calco e tipografiche) è stata dotata di macchine per l'applicazione di "chinegrammi" e per la stampa serigrafica e di varnishing, nonché di nuove linee di taglio e di verifica della qualità dei biglietti. Si tratta quindi di uno stabilimento altamente tecnologico (certificato UNI EN ISO 9001:2008 - Sistemi di gestione per la qualità; UNI EN ISO 14001:2004; Sistemi di gestione ambientali; BS OHSAS 18001:2007; Sistemi di gestione della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro) che richiede personale con elevata professionalità. Ciò fa comprendere come la qualificazione e la certificazione delle competenze del personale della manutenzione sia un passo fondamentale per garantire un adeguato livello di servizio della funzione manutenzione, definito dalle norme ISO 9001 come un processo atipico o speciale, i cui risultati non possono essere verificati anticipatamente tramite misurazioni e/o monitoraggi. In ragione di ciò, la validità dell'azione manutentiva risiede principalmente nella qualità professionale del suo personale, cioè in quell'insieme di capacità e conoscenze che lo rendono abile nella progettazione, pianificazione e gestione degli obiettivi assegnati, in particolare quelli di mantenimento del valore e dell'affidabilità degli asset, anche per gli aspetti di safety e della sostenibilità ambientale.

La qualificazione del personale

La recente pubblicazione della norma UNI EN 15628:2014 sulla Qualifica del personale di manutenzione ha risposto all'esigenza di fornire regole precise per tale attività, in modo da renderla attuabile e riconoscibile nei sistemi organizzativi aziendali italiani. Il passo logicamente consequenziale alla formazione del personale è ovviamente il riconoscimento delle competenze e delle qualificazioni acquisite, tramite un processo di certificazione, che è l'atto mediante il quale un organismo indipendente (CICPND - Centro Italiano di Certificazione delle Prove Non Distruttive) attesta che il manutentore, valutato secondo specifici regolamenti prestabiliti, risulti in possesso dei requisiti teorici e pratici e della conoscenza delle metodologie necessarie per operare, con competenza e professionalità, nello specifico settore di attività. La certificazione assicura, quindi, che determinate figure professionali possiedano, mantengano e migliorino nel tempo la necessaria competenza, intesa come l'insieme delle conoscenze, delle abilità e comportamenti richiesti per i compiti assegnati. Una volta superate le prove richieste viene rilasciato un patentino individuale che attesta il raggiunto livello di specializzazione.

La norma di riferimento

Come accennato, la Norma UNI EN 15628 "Manutenzione - Qualifica del personale di manutenzione" definisce gli standard di qualità professionale che il personale di manutenzione deve possedere, ovvero il mix richiesto di conoscenze, abilità e comportamenti professionali attesi. La Norma analizza in particolare i tre ruoli chiave della organizzazione del servizio di manutenzione: Responsabile del servizio di manutenzione (manager) Supervisore dei lavori e Ingegnere di manutenzione Specialista di manutenzione Obiettivi del percorso formativo

A partire dal 2013, la Divisione Manutenzione e servizi di Banca d'Italia ha iniziato un pluriennale processo di formazione, qualificazione e certificazione che ha interessato a vari livelli il personale operaio e tecnico della struttura, attività che si è completata nel mese di giugno 2015.

 

Durante il percorso formativo, realizzato con la collaborazione di Festo CTE, sono stati qualificati e certificati:

  • 10 Manutentori elettrici (livello 1 operatore);
  • 8 Manutentori meccanici; (livello 1 operatore);
  • 5 Capi reparto e Capi officina (livello 2A preposto/supervisore);
  • 13 tecnici e operativi (livello 2B ingegneria di manutenzione).

Continua a leggere l'articolo di Ezio Salce, Titolare Divisione Manutenzione e Servizi, Servizio Banconote, Banca d'Italia - e Paolo Stefanini, Consulente Senior Festo Academy, sul numero di febbraio 2016 di Manutenzione T&M

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