Abbiamo sempre parlato della manutenzione dei mezzi di trasporto, ma poco o nulla delle infrastrutture (strade, ferrovie eccetera) che questi mezzi utilizzano.
Il maltempo di queste ultime settimane, ma soprattutto il richiamo mediatico legato alla chiusura di strade e ferrovie, ha portato alla ribalta ancora una volta questo argomento, vedremo nel proseguo del tempo con quali risultati.
Io spero che questa sovraesposizione mediatica abbia almeno cominciato a fare entrare nella testa dei cosidetti "decisori" (politici, esperti eccetera) che la manutenzione preventiva del territorio oltre che essere una necessità è anche la strada per risparmiare risorse.
Sono tutte cose che noi manutentori sappiamo bene, che ripetiamo ad ogni occasione ma sempre con scarsi risultati.
Il ritornello è sempre lo stesso:mancano i soldi, lo faremo appena possibile, non dipende da noi eccetera. Poi succede il patatrac e quello che si poteva fare con 100 ora costa 1000 e più, quando va bene senza perdite di vite umane.
Continuo a provare una stretta al cuore nel vedere (dopo due settimane?) il treno della linea Genova - Ventimiglia ancora sospeso sulla scogliera.
Ma è ancora più triste pensare che bastava un metro in più nel deragliamento per causare decine di morti. E intanto i cosidetti decisori si rimpallano responsabilità ed interventi.
Perché in questo paese ci devono essere sempre delle tragedie come Viareggio per fare sì che qualcosa cominci a muoversi?
Cantieri
L'argomento di questo mese dovevano essere i cantieri, dove soprattutto nel ferroviario, ma anche nel viario, vengono effettuate buona parte delle attività di manutenzione sui mezzi.
Anche se lo spazio è poco vediamo comunque di fissare alcuni concetti relativi agli aspetti di sicurezza e salute del lavoro nei cantieri. Due definizioni:
- Cantiere: dal punto di vista fisico con il termine "cantiere" vengono identificate tutte le aree interessate dai lavori di un operatore di manutenzione (Società di manutenzione) effettuati presso una azienda ospitante.
- Azienda ospitante: in generale, tranne casi particolari, sono i Committenti con cui c'è un regolare contratto.
In funzione dei contratti in essere tra Azienda ospitante (Committente) e Società di manutenzione si possono presentare le seguenti situazioni:
Attività in sedi in comodato d'uso o locazione. In questo caso le aree devono essere considerate a tutti gli effetti una sede periferica della Società di manutenzione. Il Titolare ha l'obbligo di coordinare gli interventi a tutti i livelli di prevenzione e protezione dai rischi analogamente a quanto predisposto per la propria officina. Quindi il Titolare, ricevuto dalla società che ha trasferito le aree in comodato d'uso o in locazione il piano di emergenza e l'informazione sui rischi esistenti nel cantiere, predispone il piano di sicurezza (POS: piano operativo di sicurezza) che farà parte integrante della documentazione di sicurezza della Società di manutenzione.
Attività in sedi dove il Committente mette a disposizione le aree (anche perché non si può fare diversamente, vedi la manutenzione dei veicoli ferroviari) ma ne mantiene la responsabilità ai fini della sicurezza. In questo caso il Titolare della Società di manutenzione ha l'obbligo, dopo aver effettuato preventivamente col Committente la valutazione dei rischi ambientali, di assicurare al proprio personale le condizioni lavorative necessarie (informazioni sulla sicurezza, DPI eccetera).
Quindi il Titolare, dopo avere analizzato le informazioni ricevute dall'azienda ospitante e quelle raccolte durante il sopralluogo (ed eventualmente i piani di sicurezza di altre aziende subappaltatrici che lavorano nella stessa area) predispone il piano di sicurezza del cantiere (POS) che deve essere inoltrato all'azienda ospitante.
Queste poche e non esaustive note spero possano dare almeno l'idea di quanto sia importante affrontare in modo corretto l'argomento. Purtroppo anche in questo settore che ci riguarda c'è ancora la tendenza ad affrontare le diverse problematiche senza la dovuta e necessaria attenzione.
Bruno Sasso