Il mercato attuale è caratterizzato da "Clienti" attenti ed esigenti, che richiedono ai "Fornitori" di sostenere la propria capacità competitiva
attraverso un Livello di Servizio sempre più qualificato.
In altri termini, fattori quali la qualità, la rapidità, le modalità di consegna e soprattutto il prezzo, sono diventati i fattori più determinanti per il successo di un'azienda.
Questa è la filosofia di base, che governa la Lean Manufacturing: ogni azienda ha all'interno della sua Supply Chain un Cliente ed un Fornitore. Ed attraverso l'uso di specifiche metodologie ed approcci è possibile raggiungere la massima efficienza operativa, riducendo al massimo le fasi a non valore aggiunto.
Ma in questa nuova visione, per poter ottenere elevati aumenti di produttività, senza intaccare la qualità esecutiva non si può più prescindere dal non considerare il Servizio Manutenzione.
Esso acquisisce un ruolo di rilievo e non viene più visto come un mero Centro di Costo, ma come un Centro di Profitto, tanto da rientrare di diritto fra i Pilastri principali della Lean Manufacturing. Quindi l'approccio alla manutenzione dei sistemi è divenuto sempre più proattivo,
con un maggiore orientamento verso interventi preventivi e predittivi dei guasti e di miglioramento continuo delle prestazioni di affidabilità, disponibilità e manutenibilità. Si è inoltre registrato un progressivo allargamento verso una gestione più integrata dell'intero patrimonio di facility aziendali.
Artefice di tale evoluzione è l'ingegneria di manutenzione che, a partire dalla disponibilità di bravi tecnici manutentori, integra le conoscenze tecnologiche, comunque richieste, con adeguati approcci gestionali volti all'ottimizzazione "ingegnerizzata" delle prestazioni.La figura dell'ingegnere di manutenzione è anzi emersa proprio a fronte delle esigenze sempre più stringenti del miglioramento delle prestazioni, verso elevati livelli di disponibilità e sicurezza di utilizzo degli impianti e delle attrezzature, di qualità del servizio e, più in generale, verso il contenimento dei costi globali di manutenzione.
Emerge dunque, con sempre maggiore evidenza, l'importanza dell'aspetto gestionale nei processi e nei servizi di manutenzione: non più la manutenzione intesa come un semplice servizio tecnico, ma la gestione della manutenzione definita come una più ampia "visione integrata del processo manutentivo", caratterizzata da un approccio capace di comprendere e ottimizzare aspetti tecnici, economici ed organizzativi, in grado di far conseguire importanti miglioramenti nelle prestazioni dei processi di produzione.
Oggi sono le valutazioni finanziare che determinano il successo o l'insuccesso di un'azienda ed è quindi ovvio, che i margini di profitto odierni non giustificano eccessivi sprechi, sia diretti (manodopera, materiali) che indiretti (fermo macchina, perdita
di produzione).
Nell'impiantistica industriale la disponibilità è per motivi economici, il vero parametro di interesse che continua a mantenere un significato reale sia per chi investe che per chi esercisce l'impianto; mentre l'affidabilità, che misura la probabilità di giungere indenni alla fine della vita utile del componente/sistema, acquista un significato di minor interesse.
Filo conduttore del tutto è sempre però il "guasto".
Pertanto, mai come adesso, è fondamentale riuscire ad organizzare una "struttura snella" del servizio manutenzione, non più con la sola missione di garantire lo "status" dell'impianto, bensì in grado di comprendere e gestire anche gli aspetti economici ad esso legati. Nel flusso logico, per gestire in maniera corretta e fluente la Manutenzione c'è necessità di verificare anche lo status del flusso dei materiali di ricambio e le relative modalità di approvvigionamento (tempi, contrattualistica, scorte di sicurezza ecc) e quindi fondamentale curare anche la Supply Chain aziendale, e quindi le relative Politiche di Approvvigionamento.
Continua a leggere l'articolo di Antonio Altobelli, Consulente per la manutenzione di ABC Srl, sul numero di Ottobre 2015 di Manutenzione T&M