La sensibilità attuale verso i criteri di sostenibilità sta spostando rapidamente il focus gestionale dei beni fisici sul costo del loro intero ciclo di vita. Questo parametro è indice della competitività del bene fisico e gran parte del suo valore è costituito dalla manutenzione da effettuare affinché esso possa adempiere alle attese contrattuali.
Alla Manutenzione dunque si può attribuire una responsabilità che va oltre quella del mantenimento dell'efficienza dei beni produttivi come da visione tradizionale. Essendo essa chiamata a migliorare ed innovare continuamente in un contesto sostenibile di impiego delle risorse, diventa principale responsabile di quello che sarà il costo globale del bene, dalla sua ideazione al suo smaltimento.
Contribuire a minimizzare il costo del ciclo di vita del bene rappresenta una sfida manageriale che coinvolge tutti i processi gestionali del bene, i quali, se non gestiti adeguatamente, sono potenzialmente in grado di contraddire di fatto quei concetti di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, ormai all'interno dei confini della responsabilità aziendale, e quindi di compromettere di fatto l'operato del management ed il livello di competitività atteso dal sistema di business.
In questo panorama, la quantità e la complessità delle informazioni da gestire, le normative sempre più stringenti, gli adempimenti amministrativi pressanti, l'esigenza da parte di vari interlocutori ( Top Management, Autorità) di disponibilità di dati certi in tempo reale, l'aumento dei rischi per mancanza di informazioni o difficoltà al loro accesso, identificano la necessità di un adeguato sistema informativo informatizzato che permetta la condivisione dei dati e che, permeando tutta l'organizzazione ed integrando le relative informazioni, renda disponibili in tempo reale quelle utili ai fini della soddisfazione delle varie responsabilità manageriali.
Quanto detto indica perché un sistema CMMS (Computerized Maintenance Management System), che permette una gestione completa della Manutenzione, che rappresenta comunque un sistema complesso, ma che purtroppo fornisce una visione parziale del patrimonio, dovrebbe tendere il più rapidamente possibile ad una logica di Enterprise Asset Management (EAM) all'interno dell'organizzazione aziendale.
Bisogna a questo punto anche porre attenzione all'elemento fondamentale sul quale si basa il successo competitivo della gestione della manutenzione di un asset attraverso un CMMS-EAM: l'informazione elementare. Questa deve essere chiaramente identificata nei processi gestiti, resa minimale ed essenziale al fine di minimizzare le risorse assorbite per la sua gestione, acquisita prontamente e con precisione dal sistema informatico CMMS-EAM ed elaborata opportunamente nei processi decisionali secondo strategie definite.
Si rende necessario allora un processo coerente di produzione dei dati di campo con criteri qualitativi stabiliti, il più possibile automatico, che riduca al minimo indispensabile la componente manuale di acquisizione dell'informazione la quale è naturalmente vincolata ad una pre-elaborazione soggettiva da parte dell'operatore e la cui qualità risulterebbe non configurabile in quanto definita da fattori debolmente controllabili come la professionalità agita e la responsabilizzazione dell'operatore incaricato.
A tal fine la disponibilità attuale della tecnologia dei sensori intelligenti e l'abbattimento dei relativi costi di impianto creano i presupposti concreti per una revisione del mix delle politiche manutentive adottate, offrendo l'opportunità, nell'ambito di implementazione di un CMMS-EAM aziendale, di riprogettare il processo manutentivo al fine di ridurre l'approccio correttivo a favore dell'implementazione massiva di politiche preventive che permettano di perseguire i noti vantaggi ad esse associati.
Gli articoli disponibili di seguito offrono spunti per riflessioni più puntuali sui concetti menzionati.
Buona lettura !
Rocco Armento,
Consigliere A.I.MAN.