In un momento di forte interesse verso lo sviluppo di nuovi sistemi urbani, il processo evolutivo della città in Smart City assume un ruolo strategico, rappresentando una potenziale risposta alla crescente richiesta di un nuovo modello di crescita economica sostenibile.
L'Information and Communication Technology (ICT) costituisce l'elemento abilitante delle Smart City, permettendo la gestione e l'integrazione delle risorse, naturali e umane, e consentendo la creazione di un ecosistema capace di ottimizzarne l'uso, nonché di fornire servizi integrati ed intelligenti.
L'interpretazione della struttura e del rapporto tra Smart City e Smart Building è un elemento chiave in un'ottica di gestione dei flussi di persone, energia, materia e informazioni che la città scambia con gli edifici (Fig.1.).
Uno Smart Building è rappresentabile come un insieme strutturato di sistemi (es. space, energy, operation, etc.) interconnessi tra loro e connessi alla città (es. public utilities, transportation, government, etc.) la cui gestione necessita di una rete infrastrutturale digitale che agisca come sistema nervoso della città stessa.
Negli edifici intelligenti sensori e device acquisiscono dati (rilevando ad es. uso dello spazio, degli impianti, etc.), i quali vengono raccolti e trasmessi ad una centrale di controllo, che li governa ed elabora.
La disponibilità di tali dati, i cosiddetti Smart Data, consente lo sviluppo di modelli di gestione in grado di attivare modifiche real-time sui parametri di gestione degli edifici.
Gli Smart Data, ad esempio, possono essere utilizzati per calibrare efficientemente la pianificazione e programmazione della manutenzione.
Incorporando tali informazioni in un modello BIM (Building Information Modelling) si possono elaborare edifici digitali informatizzati in grado di gestire i flussi informativi in entrata e in uscita nell'ambito della manutenzione. In tal senso, gli sviluppi e le applicazioni della metodologia BIM rappresentano senza dubbio una risposta innovativa alla crescente richiesta di gestione integrata delle informazioni necessarie alla fase d'uso e manutenzione degli edifici.
Concetti quali Information Lifecycle Management e Data Integration risultano sempre più attuali nel settore del Facility Management (FM), se si considera il processo di digitalizzazione che sta investendo l'intero settore delle costruzioni a livello nazionale ed internazionale.
Si pensi ad esempio alla recente Direttiva Europea (EUPPD - European Union Public Procurement Directive) che incoraggia l'utilizzo del BIM nei ventotto Stati membri per i progetti edili finanziati con fondi pubblici a partire dal 2016. All'articolo 22, comma 4, si legge:
"For public works contracts and design contests, Member States may require the use of specific electronic tools, such as of building information electronic modelling tools or similar".
"Per gli appalti pubblici di lavori e i concorsi di progettazione, gli Stati membri possono richiedere l'uso di strumenti elettronici specifici, quali gli strumenti di simulazione elettronica per le informazioni edilizie o strumenti analoghi".
In un contesto sempre più caratterizzato, anche a livello normativo, da una crescente richiesta di innovazione dei processi e dei prodotti, la possibilità insita nella metodologia BIM di associare agli elementi e/o componenti dell'edificio data-set informativi rappresenta un vantaggio competitivo per il settore del Facility Management, terminale di tutte le informazioni prodotte nel processo costruttivo.
Continua a leggere l'articolo di Marcella Bonanomi, Dott.ssa in Architettura e Dottoranda di ricerca presso il PoliMi, e Nazly Atta, Dott.ssa in Ingegneria e Dottoranda di Ricerca presso il PoliMi, sul numero di Dicembre 2015 di Manutenzione T&M
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