Ormai se ne parla un po’ ovunque, nell’ambiente degli esperti internazionali di analisi delle vibrazioni: il Motion AmplificationTM sta rivoluzionando l’approccio ai problemi.
Da un lato, questa rivoluzione sta facilitando il lavoro dei tecnici incaricati di definire in modo più rapido e chiaro dove l’anomalia dell’impianto si sia manifestata e che origine abbia.
Dall’altra parte, viene invece vista con sospetto dai fautori dei sistemi automatici di acquisizione ed analisi dei dati, che credono fermamente nelle macchine intelligenti, dotate di sensori sofisticati ed algoritmi evoluti, capaci di diagnosticare in autonomia il problema e la sua causa.
La ragione, come sempre, non sta mai tutta da una parte.
Immaginiamo che una azienda sia dotata dei migliori sistemi di acquisizione dati all’avanguardia, con una fitta rete di sensori in grado di segnalare in modo rapido la presenza di anomalie.
In caso di scarsa lubrificazione, eccessiva temperatura, elevata vibrazione, il sistema sarà in grado di diagnosticare velocemente il sintomo caratteristico di un danneggiamento ad un cuscinetto, ad esempio.
Magari, lo stesso sistema sarà in grado di prevedere una durata residua, supportando la corretta pianificazione nella gestione della produzione e la manutenzione nella gestione dell’intervento.
Ma cosa succede se, invece, quello stesso cuscinetto, una volta sostituito con un ricambio nuovo di zecca, sarà di nuovo danneggiato dopo un breve lasso di tempo?
Il nostro sistema intelligente potrà indicarci ancora l’anomalia, ma probabilmente non sarà in grado di spiegarci perché il problema si sia presentato nuovamente.
Certo, ci avrà riempito di grafici e tabelle, ma nel caso di un macchinario complesso i dati che il sistema sarà in grado di fornirci potrebbero non generare una schiarita nel buio del problema.
E se qualcuno non condivide, sappia che ci troviamo spesso ad intervenire ed effettuare diagnosi dove i sistemi intelligenti sono già installati ma, nonostante questo, la vera causa del problema non è chiara neanche dopo vari tentativi di sistemazione.
Parliamoci chiaro: se un macchinario è ben progettato, ben installato e ben manutenuto, i componenti cederanno per normale usura e termine della loro vita utile.
Ma va davvero, sempre così?
Sappiamo benissimo che la situazione appena descritta non è sempre realtà.
Anche una macchina perfettamente attrezzata con sensori di ultima generazione in perfetto stile IoT potrebbe essere installata su un basamento non perfettamente idoneo, magari non allineata correttamente o semplicemente con un bullone allentato.
Oppure, anche la migliore struttura del mondo potrebbe aver avuto un problema nella progettazione o nella fase realizzativa.
Potrebbe, ad esempio, succedere che due ventilatori perfettamente uguali si comportino in modo completamente differente, magari per il cedimento di un plinto in cemento.
Ma come si può vedere, tutto questo?
E’ qui che il Motion AmplificationTM ci viene in soccorso.
Se l’analisi di grafici di spettri e forme d’onda, o analisi ancora più sofisticate, possono indicarci una strada, ecco che “vedere” effettivamente come si comporta l’impianto è un’arma potentissima.
Capire rapidamente che il cedimento frequente di un cuscinetto, o il presentarsi di spettri FFT con chiari sintomi di allentamento rotazionale sono dovuti, ad esempio, ad un basamento non adeguato o ad impercettibili errori di realizzazione di una struttura, porta a conseguenti risparmi di tempo e costo non trascurabili.
Quanto costa, ad una azienda, perdere ore o giorni per risolvere un problema causando, nel contempo, fermi impianto o materiale non conforme?
Il Motion AmplificationTM promette di rendere chiaro il problema e, quasi sempre, mantiene la sua promessa.
Ogni singolo picco di frequenza rilevato nello spettro FFT potrebbe essere correlato alla soluzione del problema, quindi, il poter “vedere” il risultato di tale vibrazione avvicina rapidamente alla soluzione dell’enigma.
Il software del sistema permette infatti di selezionare ciascun picco di vibrazione ed analizzarlo separatamente dagli altri.
Ciascuna frequenza di interesse viene, infatti, separata dalle altre ed il movimento del macchinario viene amplificato esclusivamente per la frequenza scelta
Se vi chiedete che effetto hanno sulla struttura le varie armoniche della 1X visualizzate nello spettro, adesso avrete la possibilità di vederlo con i vostri occhi.
Immaginatevi ora nella vostra azienda, con linee di produzione e utilities all’avanguardia, attrezzate con i migliori sensori sul mercato.
Ad un tratto, un allarme: il livello di vibrazione su di un componente importante aumenta e volete trovarne velocemente la ragione.
Vi armate del sistema di Motion AmplificationTM e lo piazzate di fronte alla macchina anomala.
Piazzate una lampada per illuminare la zona da verificare, impostate una acquisizione di pochi secondi ed elaborate immediatamente i video acquisiti.
Trovate uno, due, tre picchi interessanti e decidete di capire che cosa creino: uno di loro sarà il colpevole.
In meno di un minuto ognuna di quelle frequenze interessanti verrà filtrata dal sistema ed amplificata, capace di svelare il segreto di quei movimenti impercettibili, ma capaci di essere dannatamente distruttivi.
E le nebbie inizieranno a diradarsi, per rendere improvvisamente chiaro dove il tutto abbia origine.
Velocemente, il sistema online ha percepito un problema e dato l’allarme.
Altrettanto velocemente, vi siete fatti una chiara “visione” del problema ed adesso sapete come agire.
La soluzione, così come la nuova partenza dell’impianto, sono adesso più a portata di mano.
Se pensate che questa sia soltanto una trovata pubblicitaria, provate a fare mente locale sul tempo che si perde, di solito, per capire un problema.
Perché la percezione del problema non è mai la cosa più complicata: più di uno sa che qualcosa non va.
Ma quando poi si tratta di andare al sodo e capire il vero perché del qualcosa che non va, allora si passa dalla certezza alle supposizioni.
Sarà disallineata male, o ci sarà un problema del basamento?
Saranno variazioni di flusso nei condotti, o tubi mal supportati?
Saranno cuscinetti montati male, o un supporto che non sta mai fermo
Piccole domande a cui, nelle aziende moderne sempre più orientate al massimo dell’efficienza, non abbiamo troppo tempo per rispondere.
E se anche il nostro sistema online ha gridato “Aiuto” nel più breve tempo possibile, indicandoci lo “spettro” del problema, sono gli occhi che, più spesso, ci convincono di essere sulla strada giusta.