La grande esperienza maturata nell’industria alimentare, che nel business delle tenute industriali di SKF in Italia vale circa il 20% del fatturato, consente al Gruppo svedese, infatti, di trasformare guarnizioni validate da anni di utilizzo sul mercato in prodotti specifici per alcuni dei più importanti processi produttivi del settore alimentare. Il risultato è una gamma di tenute standard, ma personalizzabili, che offrono ai costruttori di macchine e impianti, ma anche a chi li utilizza, importanti vantaggi come flessibilità e rapidità di sviluppo e di produzione delle soluzioni; maggiore affidabilità ed efficienza produttiva delle macchine e delle apparecchiature; tempi di fermo e di manutenzione ridotti e prolungata vita di esercizio.
“In ambienti di lavoro contraddistinti da condizioni operative impegnative – spiega Stefano Ciccorelli, SKF Industrial Sales Italy Services & Solutions Business Manager – le tenute sono spesso sottoposte a elevati stress. Le temperature di utilizzo (e ancor più gli shock termici), l’aggressione meccanica e chimica da parte dei fluidi processati e dei prodotti utilizzati per pulizia, sanificazione e sterilizzazione richiedono materiali e design in grado di vincere queste sfide”. Senza dimenticare i severi requisiti dettati dagli standard di settore che regolamentano le caratteristiche dei materiali a contatto con i prodotti alimentari (FDA, EU, 3A).
“La proposta SKF – prosegue Ciccorelli – fa convergere con successo due necessità strategiche degli operatori del settore alimentare: la standardizzazione, che consente ai costruttori di macchine di lavorare con soluzioni ripetitive e definite a catalogo, e l’approccio tailor made dal punto di vista delle dimensioni e dei materiali grazie all’utilizzo di processi di produzione di tipo flessibile”.
Le prime tre applicazioni del settore alimentare a beneficiare questa tipologia di soluzioni di tenute firmate SKF e realizzate nei centri di produzione di Moncalieri (TO), Cormano (MI) e Verona, sono i sistemi di dosaggio e riempimento per prodotti liquidi e densi, gli omogeneizzatori ad alta pressione e i distributori rotanti per macchine di imbottigliamento. “Le tenute sviluppate da SKF per questi tre settori applicativi sono realizzabili sia in accordo a dimensionamenti predefiniti sia in maniera totalmente customizzata – sottolinea Ciccorelli – SKF, infatti, ricopre un ruolo di primo piano nel settore grazie al sistema SKF SEAL JET che ci consente di produrre un vasto range di materiali in modo rapido e flessibile”.
Pistoni dosatori
Utilizzati per il riempimento di contenitori o di altri prodotti alimentari, i pistoni dosatori devono garantire la massima precisione nel volume dosato in condizioni spesso caratterizzate da abrasività del fluido e pressioni elevate. “I prodotti SKF offrono una performance di tenuta precisa e affidabile per mantenere un volume di riempimento costante – spiega Stefano Ciccorelli – Spaziano da semplici retrofit fino a un pistone di tenuta completo e assicurano maggiore produttività e manutenzione ridotta, minori tempi di fermo non pianificati e lavaggi più rapidi e più facili dovuti alla mancanza di punti non sanificabili sulle guarnizioni”.
Le tenute D1P, D2P e D3P rappresentano la soluzione più idonea all’impiego in queste condizioni. La D1P è costituita da una guarnizione a labbro realizzabile in HECOPUR ed ECOPUR-95A-bl-FG (e in materiali elastomerici food grade) e rappresenta un’ottima soluzione per buona parte delle applicazioni standard, grazie alla sua adattabilità dimensionale e compatibilità con una vasta gamma di prodotti dosati. Le D2P e D3P sono, invece, realizzate con elementi di tenuta in materiali plastici quali il PTFE e l’UHMW-PE che consentono un utilizzo in condizioni più critiche rispetto alla D1P. La D2P è viene utilizzata in configurazione back-to-back con molla energizzante ricoperta da una colatura in silicone. La D3P è, invece, una tenuta doppia che utilizza O-Ring in materiale elastomerico come elemento energizzante e permette di essere direttamente avvitata sullo stelo di comando del sistema di riempimento.
Omogeneizzatori, un’applicazione sfidante
“Gli omogeneizzatori rappresentano un’applicazione impegnativa per i sistemi di tenuta. La presenza contemporanea di altissime pressioni, elevate velocità di scorrimento e fluidi spesso abrasivi, richiedono l’utilizzo di combinazioni di design e materiali specifici” afferma Ciccorelli. Le tenute H1R e H2R garantiscono performance superiori alle classiche soluzioni a pacco realizzate in materiale elastomerico rinforzato normalmente utilizzate in queste macchine. La versione H2R è costituita da un design chevron con elementi multipli realizzati in materiali plastici ad elevate prestazioni (SKF Ecopaek, SKF #721 e SKF #795 nella versione standard). La versione H2R rappresenta, invece, la soluzione per i valori di pressione più elevati ed è realizzata con un elemento di tenuta di dinamica in polietilene ad altissimo peso molecolare (SKF Ecowear) energizzato da un O-Ring realizzabile in diversi materiali elastomerici. Tutte le soluzioni assicurano un’eccellente tenuta anche a pressioni elevate e una straordinaria facilità nella pulizia e nella sanificazione.
Le tenute SKF aumentano la performance dei distributori rotanti
Anche se le condizioni operative dei distributori rotanti delle macchine per imbottigliamento sono più leggere rispetto a quelle dei pistoni dosatori o degli omogeneizzatori, sono spesso fortemente usuranti per le tenute. L’attrito generato dalla rotazione continua e dal contatto con fluidi a bassissimo potere lubrificante, nonché i disallineamenti del sistema, provocano, infatti, usure e perdite che riducono drasticamente i tempi di funzionamento delle macchine. Le tenute R1U e R2U costituiscono un’ottima risposta a questo tipo di problematiche. La R1U viene realizzata in HECOPUR ed ECOPUR-95A-bl-FG (e in materiali elastomerici food grade) ed è la soluzione ottimale per condizioni operative standard e in presenza di marcati disallineamenti causati dal sistema di guida. La R2U può essere costruita, invece, in diversi compound di PTFE e rappresenta la soluzione più adatta nei casi in cui l’attrito gioca un ruolo fondamentale.