L'ente di certificazione DNV GL e l'istituto di ricerca internazionale GFK Eurisko hanno recentemente indagato l'approccio al tema della salute e sicurezza sul lavoro da parte di aziende appartenenti a diversi settori in Europa, Nord America, Sud America e Asia.
L'indagine è stata realizzata a ottobre 2013 e ha preso in considerazione le modalità di gestione di salute e sicurezza, i principali rischi e le più importanti iniziative realizzate da soggetti provenienti da più settori e aree del mondo diverse.
Il sondaggio internazionale, che ha coinvolto circa 3.860 professionisti dei settori primario, secondario e terziario di tutto il mondo, ha evidenziato che le aziende stanno gradualmente passando dall'atteggiamento reattivo del passato a una gestione consapevole delle criticità operative, preludio per lo sviluppo di una vera e propria cultura della tutela di salute e sicurezza dei lavoratori da parte delle aziende.
Alcuni dati:
- Il 23% delle aziende coinvolte conta meno di 50 addetti, il 32% fra 50 e 249 e il 45% 250 o più.
- La maggior parte delle aziende coinvolte appartiene al settore secondario, in particolare ai comparti dell'alimentare (5%), della chimica (6%), della metallurgia (11%), della meccanica (9%) e delle forniture elettriche (4%).
- Il 67% dei partecipanti svolge funzioni direttamente connesse con la gestione tecnico-operativa.
Gestione della salute e sicurezza
La gestione di salute e sicurezza sul posto di lavoro rientra a pieno titolo tra gli elementi presi in considerazione dalle strategie aziendali per oltre il 90% degli intervistati. L'attenzione maggiore si registra nei settori minerario ed estrattivo, dove si arriva al 98%.
Il 76% dei professionisti dichiara di adottare policy di tutela specifiche, facendo più di quanto previsto da requisiti legali e normativi. Più grandi sono le aziende, maggiore è il ricorso a policy ad hoc ma, sorprendentemente, anche il 70% delle piccole aziende non è da meno. Gli europei (82%), con centroamericani e sudamericani (81%), sono i più dinamici. In vetta alla classifica si posizionano italiani (94%) e olandesi (92%).
Non si tratta solo di operazioni di facciata: 7 intervistati su 10 dichiarano di implementare efficacemente le policy per la tutela di salute e sicurezza sul lavoro. Per l'Italia le percentuali si attestano all'88%.
Principali ambiti di rischio
Interrogati su quali siano i principali rischi, i professionisti di tutto il mondo identificano per lo più aspetti operativi, con alcune interessanti differenze a livello geografico. I nordamericani (66%) e gli svedesi (55%), ad esempio, sono i più attenti all'ergonomia, mentre le carenze strutturali di macchinari e attrezzature sono l'aspetto che più preoccupa gli asiatici (54%). I cinesi si focalizzano sull'ambiente di lavoro, registrando percentuali superiori alla media per rischi legati ad agenti fisici, come rumore e vibrazioni (55%), a incendi ed esplosioni (50%) o alla scarsa sicurezza degli impianti elettrici (38%).
Conseguentemente, piuttosto che focalizzarsi su strategie di prevenzione, si ritiene più efficace intervenire direttamente sull'operatività. La classifica globale delle azioni più efficaci è guidata, infatti, dalle attività di manutenzione (48%), dalle misure d'emergenza (46%), dalla formazione (42%) e dai controlli medici per i lavoratori (40%). Le iniziative che mirano a regolare l'organizzazione aziendale come le attività di valutazione dei potenziali rischi (37%), l'adozione di misure precauzionali (35%) o di sistemi di gestione (34%) occupano posti più bassi della graduatoria dimostrando che, a fronte di una spiccata attenzione per le questioni operative, c'è ancora molto da fare per quanto riguarda gli aspetti organizzativi.
Infine alcuni spunti sullo scenario italiano: per il 96% delle aziende nostrane la gestione della SSL rientra a pieno titolo tra gli elementi presi in considerazione dalle strategie aziendali; il 94% degli italiani dichiara di adottare delle policy di tutela ad hoc, andando oltre agli obblighi di legge, mentre per il 65% l'implementazione di iniziative di tutela della SSL ha comportato risultati tangibili in termini di diminuzione del numero degli incidenti.