Per interoperabilità si intende la capacità del sistema ferroviario di consentire la circolazione sicura e senza soluzione di continuità di treni effettuando le prestazione specificate. Tale capacità si fonda sull’insieme delle prescrizioni regolamentari, tecniche e operative che debbono essere soddisfatte per ottemperare ai requisiti essenziali.
L’interoperabilità ferroviaria è forse l’unico argomento di effettiva armonizzazione delle normative europee. Probabilmente la questione non interessava più di tanto i politici, ma ha cambiato, pur tra difficoltà e problemi, anche di carattere economico, il modo di viaggiare sui treni in Europa.
Riportiamo alcuni estratti delle linee guida per l’applicazione delle specifiche tecniche di interoperabilità e delle STI riguardanti la documentazione di manutenzione.
Premessa
La direttiva Interoperabilità (2008/57/CE) è una riscrittura delle precedenti direttive in materia di interoperabilità, ossia la direttiva 96/48/CE per l’alta velocità (HS) e la direttiva 2001/16/CE per il sistema ferroviario convenzionale (CR), modificate entrambe dalle direttive 2004/50/CE e 2007/32/CE. La direttiva Interoperabilità si attiene ai principi delle direttive «nuovo approccio», che sono i seguenti:
- L’armonizzazione legislativa si limita ai requisiti essenziali che i prodotti immessi nel mercato della Comunità devono rispettare per poter circolare liberamente all’interno della Comunità stessa.
- Le specifiche tecniche dei prodotti che rispondono ai requisiti essenziali fissati nelle direttive vengono definite in norme armonizzate.
- L’applicazione di norme armonizzate o di altro genere rimane volontaria e il fabbricante può sempre applicare altre specifiche tecniche per soddisfare i requisiti previsti.
- I prodotti fabbricati nel rispetto delle norme armonizzate sono ritenuti conformi ai corrispondenti requisiti essenziali.
Tuttavia, a causa della complessità del sistema ferroviario e dei suoi aspetti integrati per quanto riguarda i requisiti essenziali, si è reso necessario fissare STI tali da garantire l’obbligatoria interoperabilità del sistema ferroviario. Queste STI specificano le «condizioni da soddisfare per realizzare [...] l’interoperabilità» e devono essere considerate come una definizione del «livello ottimale di armonizzazione tecnica» (articolo 1 della direttiva Interoperabilità).
Le STI facilitano il passaggio dai vecchi sistemi ferroviari nazionali integrati, che erano disciplinati per lo più da norme nazionali, allo spazio ferroviario europeo condiviso, governato per lo più dalle norme comuni dell’Unione europea.
Le STI sono state elaborate allo scopo di consentire la circolazione in condizioni di sicurezza e senza soluzione di continuità di treni interoperabili, in conformità ai requisiti essenziali stabiliti dalla direttiva. Pertanto non riguardano, ad esempio, le condizioni rilevanti per i requisiti di comfort, che non costituiscono un impedimento alla circolazione libera e sicura dei treni, cioè non sono collegati ai requisiti essenziali e non sono rilevanti né per l’autorizzazione di messa in servizio dei sottosistemi né per il diritto di immissione sul mercato di componenti di interoperabilità (articoli 4, 10 e 16 della direttiva Interoperabilità).
Le STI possono essere applicate soltanto ai sottosistemi nuovi, ristrutturati o rinnovati. Non sono un manuale di progettazione e non contemplano tutti gli aspetti del sistema, bensì solo quelli correlati ai requisiti essenziali.
La direttiva Interoperabilità e le STI collegate hanno lo scopo di facilitare il conseguimento «di un livello ottimale di armonizzazione tecnica» dell’intero sistema ferroviario dell’UE al fine di renderlo più competitivo, ad esempio riducendo i costi di produzione, accettazione, esercizio e manutenzione. Lo scopo è, innanzi tutto, di facilitare i servizi ferroviari internazionali e, in secondo luogo, di stabilire norme comuni valide in tutta l’UE per la valutazione della conformità e la messa in servizio di infrastrutture, attrezzature fisse e veicoli.
Documentazione per la Manutenzione
Ci è stato più volte contestato che le prescrizioni contenute nel “Dossier di Manutenzione”, documento emesso da ANSF nel 2015 a cui abbiamo dato un piccolo contributo, fossero troppo pesanti. Così non è. Queste prescrizioni derivano da quanto contenuto nelle STI.
Le STI stabiliscono che per manutenzione si intende un insieme di attività volte a mantenere un'unità funzionale in uno stato in cui può svolgere la sua funzione precipua, o a ripristinare tale stato, al fine di garantire l'integrità costante di sistemi di sicurezza e la conformità con le norme applicabili.
Devono quindi essere fornite le seguenti informazioni necessarie per eseguire le attività di manutenzione sul materiale rotabile:
- il fascicolo di giustificazione del progetto di manutenzione: spiega come sono definite e progettate le attività di manutenzione per garantire che le caratteristiche del materiale rotabile saranno mantenute entro limiti di impiego accettabili per l'intera durata di vita del materiale rotabile. La documentazione deve contenere i dati di ingresso necessari per determinare i criteri di ispezione e la periodicità degli interventi di manutenzione.
- il fascicolo con la descrizione degli interventi di manutenzione: spiega in che modo devono essere eseguiti gli interventi di manutenzione.
Il fascicolo di giustificazione del progetto di manutenzione deve contenere:
- I precedenti, i principi e i metodi utilizzati per progettare la manutenzione dell’unità
- Profili di utilizzazione: I limiti dell'utilizzo normale dell'unità (per esempio, km/mese, limiti climatici, tipologie di carico autorizzate ecc.)
- I dati pertinenti usati per progettare la manutenzione e la loro origine (ritorno di esperienza)
- Le prove, le indagini e i calcoli eseguiti per progettare la manutenzione
- I mezzi (attrezzature, strumenti...) necessari per la manutenzione
Il fascicolo con la descrizione degli interventi di manutenzione spiega in che modo devono essere eseguite le attività di manutenzione.
Gli interventi di manutenzione comprendono tutte le attività necessarie tra cui ispezioni, controlli, prove, misurazioni, sostituzioni, adattamenti, riparazioni.
Gli interventi di manutenzione si suddividono in:
- manutenzione preventiva; progettata e controllata;
- manutenzione correttiva
Deriva perciò proprio dalle STI la necessità che tutti gli attori del sistema ferroviario a livello europeo adottino standard di documentazione per la manutenzione veramente utilizzabili dagli operatori del settore.
Bruno Sasso