TEXPACK è un’azienda, con sede ad Adro in provincia di Brescia, che produce e commercializza trecce, nastri, filotti, tessuti, calze per isolamento termico a uso statico e produce trecce speciali e baderne, a uso dinamico, per pompe e valvole, guarnizioni industriali di differente tipologia e misura, per offrire una gamma completa di sistemi di tenuta per alte temperature. Completa la gamma una linea di prodotti per la manutenzione di caminetti e stufe dedicata al mercato consumer.
La redazione di Manutenzione & AM ha fatto visita all’azienda e ha incontrato l’Amministratore Delegato Simonetta Ghisi con la quale abbiamo affrontato a 360° la situazione industriale di oggi in un’Italia in cerca di una via d’uscita dalla pandemia di Covid-19.
Texpack è un’eccellenza italiana con caratteristiche tipiche di chi fa imprenditoria: «Esattamente, noi come tanti altri ci caratterizziamo per la nostra determinazione nel produrre, nel fare e nel lavorare con la testa bassa», esordisce Simonetta Ghisi. «È proprio su questo tipo di caratteristica che mi piace descriverci, non tanto sull’appartenenza ad un’area geografica. Tutte le aziende di Bergamo e Brescia si contraddistinguono per questo concetto di imprenditoria self-made». Anche perché poi, localmente invece spesso ci si scontra con delle difficoltà logistiche che negli anni difficilmente hanno trovato risoluzione. «L’aspetto positivo è sicuramente la grande visibilità che abbiamo su chi passa sull’autostrada Milano-Venezia, dove nel tempo abbiamo lavorato per renderci sempre più visibili».Texpack nasce nel 1993 dall’esperienza imprenditoriale di Simonetta Ghisi e di suo marito Giorgio Lanza: l’azienda si specializza nella fabbricazione di prodotti tessili in vetro, silice, Texil, Biotex, Thermaltex, Pyrotex, Tenack, Aramtex, per l’isolamento termico da 200°C fino a 1200°C. Continua Simonetta Ghisi: «Abbiamo incominciato con tanta tenacia e volontà. Pian piano siamo cresciuti. Siamo sempre rimasti un’azienda famigliare, il nostro obiettivo è stato sempre cercare di dare la giusta attenzione a tutti.»
E l’attenzione e la voglia di creare una vera e propria squadra sono stati aspetti determinanti anche nel recente passato: «Sono circondata da persone che hanno passione e credono in quello che fanno. Sono loro che mi hanno spinto a proseguire quando mio marito, nel 2020, ci ha lasciato a causa del Coronavirus. Il loro dirmi “ci siamo” è stato l’ossigeno che mi ha permesso di andare avanti». È qui che ritorna il concetto di volontà di fare e di produrre tipico di questa realtà: la perdita di un leader come Giorgio Lanza avrebbe messo ko tante realtà produttive, ma Texpack ha dimostrato di essere un’azienda che ha sempre seguito e condiviso le azioni della proprietà e tutti coloro che ne fanno parte hanno dimostrato la loro voglia di esserci anche in un momento così duro.
Tornando alla produzione, Texpack è presente in tantissimi settori differenti e si caratterizza anche per un elevato numero di clienti. Ma la presenza di tanti e svariati clienti non può portare a difficoltà amministrative? «Assolutamente no. Certo avremo tante fatture, ma conosciamo tutti i clienti e con molti siamo diventati negli anni un partner strategico. Noi siamo convinti che se facciamo bene il nostro lavoro, se siamo in grado di fornire alla stessa azienda anche prodotti diversi, questo sicuramente viene ripagato dal mercato».
Tra l’altro il mercato estero, e per Texpack parliamo principalmente di Europa, si sta sviluppando in maniera importante: tendenzialmente il fatturato aziendale negli anni è sempre stato suddiviso in 65% Italia e 35% estero, mentre l’ultimo periodo ha portato a dei risultati tanto da poter affermare che l’azienda ha oggi il 50% del suo fatturato in Italia e l’altro 50% all’estero.
Ma qual è la situazione attuale, come sta andando il mercato: «In corso c’è una ripresa importante, nella quale c’è però grande difficoltà nel reperimento di materiale. Quello che c’è viene pagato molto caro. È impossibile andare ad individuare un orizzonte temporale, è indispensabile navigare a vista, cercando di prendere le giuste scelte, consapevoli del fatto che il prezzo che posso applicare oggi probabilmente domani non sarà più valido. Non possiamo individuare un settore sul quale spingere di più, dobbiamo ancora aspettare e farci trovare pronti. Stiamo spingendo la linea del fuoco semplicemente perché per noi è una linea nuova a vogliamo iniziare a farci conoscere, ma sui settori industriali la fase è quella di uno sguardo attento con l’obiettivo di esserci nel momento in cui è richiesto».
Che, simbolicamente, è anche quanto sta avvenendo con tutto il mondo fieristico, che per Texpack è stato spesso una parte importante del business: «Il contatto umano per noi è determinante. Non possiamo negare che ci sia mancato in questo periodo – continua la Ghisi – Siamo pronti alle fiere per il 2022, sappiamo che lato espositori le grandi fiere sono andate esaurite. Confidiamo anche nel lato visitatore, anche se indubbiamente abbiamo scoperto nuovi metodi di incontro con i clienti durante questa pandemia».
Grande attenzione anche per la formazione del proprio personale: «Certamente, però questo solo dopo aver capito che la persona crede in te, nella tua azienda e nel tuo progetto. Non possiamo rischiare altrimenti di dedicare tempo senza aver questa sicurezza. Formazione è tenere vicine le proprie risorse».
Eccellenza italiana con successo internazionale: Texpack si è costruita questa forza grazie alla determinazione di Giorgio Lanza e Simonetta Ghisi. La sfida oggi è quella di essere sempre al passo con i tempi e preparati per il futuro, come? Ce lo spiega proprio Simonetta Ghisi: «Il nostro modo di agire non cambierà, economia e gestione saranno indubbiamente le chiavi che potranno aprirci tante porte anche nei prossimi anni».
Marco Marangoni, m.marangoni@tim-europe.com