A Bubendorf, comune elvetico che non raggiunge i quattromilacinquecento abitanti, nel bel mezzo del cluster farmaceutico della Svizzera, sorge la sede principale della Carbogen AMCIS AG, l’azienda specializzata in prodotti farmaceutici intermedi per i giganti del settore. Qui i trasduttori di pressione VEGABAR 82 di VEGA semplificano i processi e la qualificazione.
La richiesta di farmaci personalizzati è in aumento e con essa i requisiti in termini di qualità documentabile in ogni singola fase di processo. A fungere da motore dell’innovazione sono spesso aziende di modeste dimensioni, impegnate attivamente nella ricerca, in grado di gestire in maniera flessibile i propri processi e le procedure di autorizzazione, nonché di ottimizzare il lavoro e i costi tramite la standardizzazione. La Carbogen AMCIS AG impiega la serie VEGABAR 80 poiché, grazie all’ampio campo di misura e alla cella di misura in ceramica CERTEC®, i trasduttori di pressione ad alte prestazioni soddisfano i requisiti richiesti per i bioprocessi, dalla fermentazione alla filtrazione, fino alla purificazione.
L’impiego di meno strumenti si traduce in un risparmio in termini di impegno per la pianificazione, rischi connessi al materiale, costi di magazzinaggio e tempo. Il grado di standardizzazione della produzione è uno degli elementi decisivi per decretare se un’impresa farmaceutica è ben equipaggiata per affrontare il futuro o se è destinata ad arrancare rispetto alla concorrenza a causa dei costi elevati e dell’eccessiva complessità dei modelli di processo. In considerazione dell’elevato dispendio per la qualificazione, Heiko Kaiser, Senior Manager Engineering & Maintenance presso Carbogen AMCIS AG, punta rigorosamente sulla riduzione della varianza degli strumenti. I sensori impiegati vanno quindi scelti in base alle prestazioni richieste dal processo più complesso. «Ogni genere di varietà crea inutile lavoro supplementare», afferma riassumendo l’approccio adottato. «Quanto più consolidiamo, tanto più risparmiamo. Questo vale anche per le risorse umane tutt’altro che abbondanti nella nostra regione farmaceutica. Un numero limitato di varianti facilita anche l’handling.» Una delle priorità del pool di ingegneri diretti da Heiko Kaiser era ridurre drasticamente il numero e la varietà di versioni dei sensori e dei componenti coinvolti nei processi. Si punta alla realizzazione di piattaforme uniformi che aiutano a controllare i costi di sviluppo e qualificazione.
Il campo di misura particolarmente ampio è stato il fattore decisivo per la scelta del trasduttore di pressione VEGABAR 82 come strumento standard presso la Carbogen AMCIS AG. Nell’industria dei processi, il versatile sensore con la cella di misura in ceramica a secco CERTEC® copre due terzi delle possibili applicazioni. Presso la Carbogen AMCIS AG, in diverse apparecchiature un singolo sensore sostituisce la coppia di strumenti necessaria in precedenza. La soluzione precedente forniva infatti il campo di misura necessario solamente tramite due strumenti installati l’uno accanto all’altro. Questo richiedeva più materiale che «causava molto lavoro inutile», spiega Kaiser.
Tutti i trasduttori di pressione VEGABAR 82 impiegati presso la Carbogen AMCIS AG sono muniti di una cella di misura in ceramica CERTEC®. Questo tipo di cella garantisce l’assoluta indipendenza della misura di pressione anche dalle variazioni di temperatura più repentine. La sua membrana è infatti munita di un rivestimento in oro sul lato opposto alla pressione che garantisce una straordinaria resistenza e registra con la massima velocità le variazioni di temperatura con una precisione di +/-2 K.
Studi attuali evidenziano che la modularizzazione e la standardizzazione sono fattori decisivi per la futura differenziazione dei modelli operativi delle imprese farmaceutiche. La Carbogen AMCIS AG ha colto i segni del tempo: «Pianifichiamo e attuiamo miglioramenti di ampia portata e in futuro dovremo documentare sempre di più», afferma Kayser. «Le grandi imprese esternalizzeranno per quanto possibile le proprie calibrazioni, mentre quelle piccole dovranno occuparsene direttamente.»
Rimane quindi molto da fare per tenere il passo con la costante trasformazione del mercato farmaceutico.
Le 7 ragioni per scegliere un trasduttore in cella ceramica
Resistente all’abrasione - La cella di misura in ceramica CERTEC® è straordinariamente dura: dieci volte più dell’acciaio inox. È in grado di gestire perfettamente le condizioni critiche come presenza di fanghi abrasivi o prodotti con sabbia; ha una straordinaria resistenza alle sostanze chimiche, alle temperature o pressioni estreme.
Deriva minima - I trasduttori di pressione con cella in ceramica CERTEC® effettuano una misura affidabile esente da deriva. Quando si tratta di stabilità nel lungo termine, la cella ceramica supera di molto la cella metallica.
Priva d’olio - Le celle di misura in ceramica sono celle a secco che lavorano senza olio del separatore come mezzo di trasmissione. Ciò le distingue dalle celle metalliche in cui la pressione giunge al sensore sempre indirettamente, trasmessa da un olio. Il vantaggio? I sensori privi d’olio escludono il rischio di contaminazione del processo e dell’intero lotto.
Compatibilità con molti prodotti di processo A differenza delle celle di misura metalliche, le celle in ceramica si contraddistinguono per una resistenza chimica a molti gas e liquidi corrosivi. Diversamente dal metallo, la ceramica si presta ad un impiego universale: dall’acqua salata ai liquidi ad alto contenuti di acidi.
Alta resistenza al sovraccarico - Forti pressioni influenzano il processo? Nessun problema. Rispetto alla cella metallica, la cella di misura in ceramica ha una resistenza al sovraccarico fino a 200 volte superiore.
Piccoli campi di misura - I trasduttori di pressione con cella in ceramica misurano con precisione piccoli campi di misura, sono estremamente compatti e possono essere montati con piccoli attacchi di processo.
Nessuna diffusione di idrogeno - Quando l’idrogeno si diffonde attraverso la membrana delle celle di misura metalliche, reagisce con l’olio di trasmissione che si trova dietro ad essa. Il risultato è che i depositi di idrogeno determinano variazioni nelle performance di misura. La situazione è completamente diversa con le celle in ceramica: l’idrogeno non è in grado di penetrare attraverso la ceramica né di influenzare negativamente il suo ciclo di vita.