L’elemento comune fra i contributi presenti in questo numero dedicato ai trasporti è rappresentato dalle competenze del personale chiamato a gestire processi complessi.
Nel mondo industriale siamo abituati a una manutenzione fortemente internalizza, e interessata, nell'ultimo periodo, da fenomeni di servitizzazione (proposta di forniture “as a service”); nel campo dei trasporti, al contrario, e le dinamiche di make or buy hanno caratterizzato da decenni una situazione nella quale fornitori interni esterni di manutenzione concorrono ad adoperare nell'ambito di un unico processo complesso, che, come tale, deve essere governato.
Un primo esempio è costituito dal trasporto pubblico locale, dove si comincia a formare personale ai sensi del primo livello previsto dalla norma 15628 così da mettere correttamente in competizione officine interne e fornitori esterni grazie alla ormai consolidata presenza di figure a livello superiore (secondo e terzo livello di cui alla norma) in grado di coordinare lavoratori provenienti anche da squadre eterogenee.
Parchi veicolari particolarmente complessi sono quelli delle aziende di igiene urbana e delle multiutility, per il governo dei quali non servono solo competenze legate alle classiche professioni dell'autoriparazione (meccatronici, carrozzieri, gommisti), ma anche professionalità rare a trovarsi come quelle legate alla manutenzione delle cosiddette “attrezzature”, che richiedono forti competenze in campo oleodinamico ed elettrotecnico. Da ciò deriva la presenza di un numero di soggetti ancora maggiore che concorre al processo di manutenzione e dunque richiede un sistema di gestione della manutenzione dedicato. Il problema in questo settore è che se le aziende più grandi sono già pronte, e da anni impegnate su questi fronti, quelle di dimensioni medie e piccole (pubbliche o private che siano) presentano ancora forti sacche di inefficienza in questo settore. È qui che il ritorno di esperienza di chi ha operato sul campo è particolarmente prezioso. Ed è qui che i Direttori responsabili possono essere supportati nella riorganizzazione dei processi.
Un simpatico esempio, infine, è quello degli asset aeroportuali, veicoli poco conosciuti dai più perché loro impiego operativo è relegato al cosiddetto “air-side” degli aeroporti. In questo settore l'avvento della propulsione elettrica sta cambiando le cose forzando i fornitori a modificare i propri processi di post-vendita verso un'assistenza più ampia rispetto a quella tradizionale di prodotto. Un’assistenza che possa offrire un vero e proprio servizio a supporto dei clienti (concessionarie aeroportuali, terminalisti) anche in fase di progettazione e dimensionamento delle infrastrutture per la ricarica di tali asset o nella ricerca e nella formazione di personale specializzato.
Ancora una volta l’esistenza di linee guida realizzate dall'Associazione Manutenzione Trasporti e la presenza ai tavoli del Comitato Elettrotecnico Italiano di consulenti e formatori specializzati nel settore sta garantendo quella auspicata uniformità di approccio che, come AIMAN insegna, è la miglior garanzia quando si tratta di definire dei processi di manutenzione efficienti.