Un impianto di sollevamento su misura per una movimentazione speciale

La Angelo Orsoni Srl di Venezia si è dotata di un particolare sistema di carico e scarico delle merci pallettizzate dalle barche alla terraferma

  • Luglio 17, 2014
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  • L'impianto di sollevamento delle merci pallettizzate
    L'impianto di sollevamento delle merci pallettizzate
  • Il particolare paranco 'a scomparsa'
    Il particolare paranco 'a scomparsa'

Fondata nel 1888 a Venezia, nello storico sestiere di Cannaregio, la Angelo Orsoni srl si è trasferita nel 1903 nell'attuale sede. In modo ancora artigianale, l'azienda produce tessere di vetro e a foglia d'oro per mosaico, materiali destinati principalmente alla decorazione e ai rivestimenti di pregio.

 

Come tutte le aziende della laguna, anche la Angelo Orsoni è dotata di ?porta d'acqua', l'equivalente di un passo carraio in terraferma. I trasporti delle merci in arrivo e in partenza avvengono a mezzo di imbarcazioni che hanno libero accesso al Rio del Battello.

 

Dal canale alla terraferma

Recentemente, l'azienda ha deciso di dotarsi di un nuovo impianto di sollevamento per il carico e lo scarico delle merci pallettizzate dalle barche alla terraferma, in precedenza effettuato con barche dotate di gru. Le gru posizionavano la merce sulla banchina e successivamente il materiale veniva trasportato e stoccato utilizzando un transpallet. In questo modo, tuttavia, esisteva il rischio che il carico scivolasse verso il canale, poiché ci si trova in presenza di una pavimentazione non regolare e con una pendenza rivolta proprio verso il canale stesso. Altro ostacolo da superare era il fenomeno dell'acqua alta, che spesso impediva la movimentazione del materiale.

 

"Il nostro obiettivo principale era quello di risparmiare sui costi di trasporto, perché utilizzare una barca munita di gru idraulica costa il 50% in più di un mezzo sprovvisto di gru", afferma Liana Melchior,

 

Responsabile delle Relazioni Esterne presso la Angelo Orsoni. "Inoltre, volevamo facilitare l'accesso delle imbarcazioni. L'accesso acqueo si trova infatti su un canale dove è consentito il transito di imbarcazioni di larghezza inferiore a 240 cm, mentre le barche dotate di gru hanno una larghezza minima di 270 cm. Ogni volta che si rende necessario il transito di imbarcazioni oltre il limite, è necessario chiedere uno speciale permesso presso l'ufficio Spazi Acquei del Comune e, di norma, ci vogliono 24/48 ore per ottenerlo. Il nuovo impianto di sollevamento ci permette di caricare imballi fino a 1600 kg su barche sprovviste di gru". Infine, l'azienda desiderava ottimizzare gli spazi interni. "Non siamo muniti di carrello elevatore", afferma Stefano Giambino, Responsabile della Produzione presso la Angelo Orsoni. "Il paranco ci permette di ?impilare' 2 bancali e recuperare quindi spazio operativo. Per il sollevamento delle barre (circa 3 t) sono state appositamente costruite speciali binde".

 

 

 

Oltre alle aspettative di cui sopra era necessario che l'impianto fosse a basso impatto ?visivo'. "Nel centro storico di Venezia non è consentita alcuna modifica alle facciate, anche di edifici di non particolare pregio: il paranco doveva quindi essere ?a scomparsa'. Inoltre l'area interessata dal nuovo impianto viene regolarmente allagata in caso di alta marea: era quindi importante l'uso di materiali trattati contro l'aggressione da ossidazione e salsedine".

 

Dopo avere interpellato 3 aziende, è stata preferita la Handel Sollevamenti. "Nonostante l'offerta di un'altra azienda ben più introdotta a Venezia (impianti di sollevamento simili sono installati in tutti i cantieri nautici), la nostra scelta è ricaduta su Handel Sollevamenti perché da subito ci ha offerto un'ottima rispondenza alle nostre esigenze e contemporaneamente una maggiore attenzione ai materiali impiegati", sottolinea il signor Giambino. "Abbiamo apprezzato soprattutto la disponibilità al sopralluogo iniziale e successivamente alla verifica in fase di realizzazione in officina, l'offerta corredata da disegni tecnici ottenuti tramite software di progettazione 3D, così come l'organizzazione per il montaggio".

 

Una soluzione ?su misura'

"Per risolvere i particolari problemi presentati dall'applicazione in oggetto, dopo una prima analisi del sito con tutte le difficoltà del caso (pavimentazione in pendenza, costante acqua alta e la presenza di 4 plinti di ridotte dimensioni), abbiamo progettato e sviluppato una struttura a doppio portale, dotata di una trave fissa e una trave mobile che termina la sua corsa a centro canale, e sulla quale scorre un paranco Verlinde EUROCHAIN VL10 con portata di 1.600 kg", afferma Federico Alcido, Responsabile commerciale di Handel Sollevamenti. La struttura è completamente rientrante nel portone.

 

"Dopo aver partecipato al meeting internazione dei produttori di impianti di sollevamento che utilizzano prodotti Verlinde, tenutosi a Barcellona lo scorso Settembre e al quale erano presenti rappresentanti di 35 Paesi, abbiamo individuato il paranco a catena EUROCHAIN VL10 come il più adatto a soddisfare le richieste del cliente e a contrastare le avverse condizioni ambientali presenti nello specifico contesto applicativo", spiega il dott. Alcido.

 

Per realizzare l'impianto sono state costruite 4 colonne controventate a due a due tra loro e debitamente pensate per garantire l'orizzontalità delle travi guida sulle quali il carico viene movimentato. Le colonne sono state realizzate in acciaio strutturale S275JR in profilo HEA200, e sostengono i due traversi realizzati  nel medesimo materiale in profilo HEB 200. Connesso ai due traversi tramite giunzioni saldate e bullonate in classe di resistenza 10/9, si trova il monotrave fisso costruito in acciaio strutturale S355J2H in profilo HEB260. Su di esso scorre il monotrave mobile grazie ad un carrello e ad un sistema pignone (messo in rotazione da un motoriduttore) e cremagliera.

 

 

 

Il paranco Verlinde EUROCHAIN VL10 trasla sulla trave mobile mediante un carrello di traslazione elettrica. Un radiocomando controlla il movimento sia del paranco che della trave mobile, ma la trave mobile non può muoversi se il paranco non è completamente rientrato, per evitare oscillazioni. Per l'alimentazione e il controllo dell'EUROCHAIN VL10 è stata scelta una catena portacavi al posto del tradizionale festone, sia per un fattore estetico che per motivi di sicurezza. "In questo modo, infatti, si evita che il festone interferisca con il carico durante le operazioni di movimentazione", sottolinea il dott. Alcido.

 

Considerato l'ambiente marino in cui la struttura è installata, per evitare il fenomeno della corrosione (al quale è stata dedicata particolare attenzione in fase di progettazione) tutta la struttura è stata zincata a caldo e successivamente verniciata con il colore che contraddistingue Handel Sollevamenti, il RAL 2011. La logica di funzionamento è stata studiata per impedire manovre brusche, accidentali o pericolose durante la movimentazione del carico dall'imbarcazione alla terraferma.

 

"Per il montaggio, non potendo impiegare mezzi ausiliari di sollevamento come carrelli elevatori, ci siamo trovati ad utilizzare, oltre che l'ingegno, quasi tutta la gamma di prodotti manuali Verlinde: paranchi manuali a catena per carichi pesanti ZHR, verricelli ME e paranchi a leva PLV", conclude il dott. Alcido. Il sistema, progettato tramite un sofisticato software 3D e costruito e premontato presso la sede di Handel Sollevamenti prima di essere consegnato al cliente, è stato montato in circa una settimana. "Date le particolari condizioni al contorno, sbagliare era impossibile", afferma Alcido.

 

 

 

Handel Sollevamenti, che nel 2013 ha festeggiato i primi 10 anni di attività, nasce come costruttore e manutentore di carriponte e gru a bandiera. Il principio ispiratore dell'azienda è sempre stato quello di realizzare prodotti di ottima qualità, curati in ogni dettaglio: l'esecuzione del prodotto poggia sulle capacità professionali e sulle esperienze acquisite da parte di tutto il personale. "I nostri manufatti sono utilizzati in tutto il mondo", sottolinea il Alcido. Un successo, questo, che si spiega con l'estrema attenzione al cliente e alle sue esigenze da parte dell'azienda di Porcia (Pordenone).

 

"L'idea di nostro padre, fondatore dell'azienda, è che la soddisfazione del cliente deve essere totale", prosegue Alcido. In quest'ottica si colloca anche la scelta di Verlinde, i cui prodotti sono noti da oltre 150 anni per l'elevato standard qualitativo. "Nei nostri progetti utilizziamo motori e paranchi Verlinde perché i clienti ci riconoscono i plus di questa scelta: poche sostituzioni di pezzi di ricambio, bassa rumorosità, velocità, ecc. Inoltre, il paranco Verlinde è robusto, facile da montare e la sua manutenzione è molto semplice. Ciò lo rende adatto anche ad applicazioni destinate all'esportazione".

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